Da più di un anno, Patrick Zaki è in carcere in Egitto, dopo essere stato arrestato all’aeroporto del Cairo nel febbraio 2020 mentre tornava a trovare la famiglia. Accusato di “diffondere notizie false” e “incoraggiare proteste”, lo studente di Gender studies all’univerisità di Bologna è da allora rinchiuso nella prigione di Mansoura, nonostante l’impegno – almeno a parole – del governo italiano e delle istituzioni europee per la sua liberazione.
Ieri, è arrivata una piccola novità sulla sue condizioni. La fidanzata di Zaki ha infatti potuto fargli visita in carcere. “Sembrava stesse bene in generale, ma era confuso rigiardo a ciò che è successo nell’ultima sessione: ha detto che sapeva che la sua detenzione era stata rinnovata per altri 45 giorni, ma non era a conoscenza dello stato della richiesta presentata dal suo team legale per cambiare la corte che si occupa del suo caso. Ha anche detto che appena è entrato nell’aula in cui si è tenuto l’ultimo appello, il giudice stava dicendo alle/i avvocate/i di andarsene. La sua ragazza gli ha detto che la richiesta era stata respinta e che il suo processo sarebbe continuato davanti allo stesso giudice”, si legge in un post sulla pagina Facebook che si occupa del caso.
Durante il colloquio, Zaki ha dato alla sua fidanzata una copia di Cent’anni di solitudine, con all’interno un biglietto: “Ancora resistendo, grazie per il supporto tutti tutti”. La foto, postata sulla pagina, è diventata subito il simbolo della situazione vergognosa a cui è soggetto Zaki, la cui detenzione viene continuamente rinnovata di 45 in 45 giorni da più di un anno, i cui appelli vengono respinti e le cui condizioni di salute non sembrano preoccupare la dittatura egiziana.
Durante la visita, Zaki è apparso anche sconfortato. “Purtroppo, quando la sua ragazza ha cercato di confortarlo dicendogli che si spera che tutto questo finisca presto, lui ha fatto una risata sarcastica e sconsolata. Le ha detto che sta cercando di adattarsi alla vita in prigione, un segnale che indica che ha perso la speranza di essere presto libero e sta rimanendo forte per coloro che ama”, si legge nel post. “Ha anche menzionato che mentre stava lasciando la sua struttura di detenzione prima della sua ultima udienza, il guardiano della prigione lo ha fermato e gli ha detto che non gli permetterà di entrare di nuovo finché non si sarà tagliato i capelli, mentre rideva con gli altri agenti di polizia intorno a lui. Questo è a dir poco ingiusto, anche i piccoli dettagli vengono controllati, e il suo corpo e il suo aspetto sono soggetti alla loro opinione”.
For Italian please scroll down:
Patrick’s girlfriend was able to visit him today.
He seemed fine in general, but he…
Pubblicato da Patrick Libero – الحرية لباتريك چورچ su Lunedì 12 aprile 2021