Siamo al secondo giorno di vita durante l’emergenza coronavirus in Italia. Come di certo saprete, nel weekend ci sono stati i primi contagi nel nostro paese, il governo ha preso delle misure straordinarie per cercare di limitare la diffusione del virus e a Milano la gente è letteralmente impazzita svuotando i supermercati, mentre circolano note audio allarmiste su WhatsApp e i media annunciano che la fine è vicina.
In tutto questo, a diffondersi di più in Italia non è il virus ma sono razzismo e violenza. Già lo scorso gennaio – quando il virus era ancora confinato a Wuhan – diverse testate avevano dato conto di come la paura del contagio stesse alimentando la sinofobia in Italia, e nelle ultime settimane c’erano stati diversi episodi di razzismo in tutto il paese: ad esempio, la professoressa di marketing all’Università Cattolica di Milano Lala Hu aveva raccontato su Twitter di un episodio di razzismo che aveva subito in treno.
https://twitter.com/LalaHu9/status/1221936442923982860
Nei giorni successivi la situazione era solo peggiorata. A Venezia dei ragazzi avevano aggredito con insulti e sputi una coppia di cinesi in vacanza, a Torino una ragazza cinese era stata costretta a scendere da un bus Cuneo-Torino solo in quanto cinese, in un bar del centro di Roma era comparso un cartello che vietava l’ingresso ai cinesi: di fronte a questi casi – e a molti altri simili – lo scorso 15 febbraio il console cinese Wang Wengang era arrivato a denunciare il razzismo anticinese dilagante in Italia.
Nelle ultime ore, il razzismo si sta allargando fino a non essere più diretto solo contro i cinesi ma contro chiunque abbia tratti somatici orientali – come ad esempio i filippini.
Su Twitter stanno girando diversi screenshot di messaggi di insulti ricevuti su Instagram da una ragazza di origine filippina. Cose come: “Sparisci virus corona”, “Ogni razza con gli occhi stretti possono causare merda. Come te. Sporca”, “Vai a lavarti con acido”. A un certo punto della conversazione la vittima cerca di difendersi chiedendo scusa, ma l’autore dei messaggi dice “No qui serve che torni a casa tua. Tu e tutta la razza sporca tua”.
https://twitter.com/Txesoft/status/1232070574668685313
Un altro video che sta girando parecchio è quello che mostra una rissa in un supermercato Lidl: qui un uomo con tratti orientali viene aggredito con violenza, e si difende menando e urlando “sono filippino, vaffanculo” mentre altre persone accorrono per sedare lo scontro. (Non è possibile datare il video, né identificare il luogo in cui si svolgono i fatti).
"Io sono filippino, no cinese!"
È ufficiale, stiamo impazzendo. pic.twitter.com/QvHByKXUkT— Il Serpe loco™ (@sempreciro) February 24, 2020
Non è l’unico caso simile in questi giorni – i supermercati sembrano essere diventati un campo di battaglia, probabilmente per la combinazione di affollamento dovuto alla gente che va a comprare scorte di cibo e alla generale paranoia. Come riporta Open, ci sarebbe stato un caso analogo in un supermercato di Pizzighettone, vicino a Cremona, dove “una persona di Codogno è stata riconosciuta e così è partito un tafferuglio, una rissa”.








