Il comune italiano che ha cominciato a usare “ə” nei suoi post per renderli più inclusivi | Rolling Stone Italia
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Il comune italiano che ha cominciato a usare “ə” nei suoi post per renderli più inclusivi

Castelfranco Emilia, in provincia di Modena, ha deciso di utilizzare il simbolo fonetico schwa sui social al posto del maschile universale. Una scelta che ha provocato diverse reazioni di apprezzamento ma anche molte critiche, sottolineando come quel simbolino sia in grado di polarizzare il dibattito

Il comune italiano che ha cominciato a usare “ə” nei suoi post per renderli più inclusivi

Come riporta l’Ansa, il comune di Castelfranco Emilia, in provincia di Modena, ha deciso di utilizzare il simbolo fonetico schwa – che si scrive ə – in alcuni dei suoi post sui social, per adottare un “linguaggio più inclusivo” in sostituzione del maschile universale. “Tutti” verrà dunque rimpiazzato con “tuttə”.  

“Il rispetto e la valorizzazione delle differenze sono principi fondamentali della nostra comunità e il linguaggio che utilizziamo quotidianamente dovrebbe rispecchiare tali principi”, ha spiegato il comune lanciando l’iniziativa. “Ecco perché vogliamo fare maggiore attenzione a come ci esprimiamo: il linguaggio infatti non è solo uno strumento per comunicare, ma anche per plasmare il modo in cui pensiamo, agiamo e viviamo le relazioni”.

 

#buongiorno #CastelfrancoEmilia
Da diverse settimane avete visto comparire in alcuni nostri post il simbolo presente…

Pubblicato da Città di Castelfranco Emilia su Domenica 11 aprile 2021

E ha proseguito: “Un’iniziativa come quella che questa mattina abbiamo presentato in questo post ha senza dubbio un valore ‘simbolico’ e, se non accompagnata da azioni concrete e quotidiane, non sarà mai sufficiente a rendere la nostra comunità pienamente inclusiva. “È però evidente che, come in tanti altri ambiti, anche le azioni simboliche abbiano la loro importanza e costituiscano un fondamentale punto di partenza per il raggiungimento degli obiettivi che ci siamo posti”.

La scelta – è uno dei primi casi in Italia, se non il primo, di adozione dello schwa in un contesto più o meno istituzionale – ha provocato diverse reazioni di apprezzamento ma anche molte critiche, sottolineando come quel piccolo simbolino “ə” sia in grado da solo di polarizzare notevolmente il dibattito. Questo perché il simbolo – che nell’alfabeto fonetico internazionale indica una vocale intermedia – non è molto familiare a chi parla e scrive l’italiano, per quanto il suono che esprime sia presente in alcuni dialetti italiani. L’idea di usare lo schwa per esprimere il neutro è stata diffusa in Italia dalla linguista Vera Gheno.