Come riporta il sito Nextquotidiano, c’è una nuova strategia ideata dalla Regione Lazio per far fronte a un aumento dei contagi di coronavirus: delle “mini zone rosse” o dei “mini lockdown” – che interesserebbero aree molto piccole, come una via o un singolo palazzo per stroncare alla nascita i possibili focolai.
Secondo Pier Luigi Bartoletti, medico e responsabile dell’unità speciale della Regione Lazio per il contrasto all’epidemia, per il momento non c’è motivo di allarme: la curva epidemica è sotto controllo. Ma comunque bisogna tenersi pronti, e siccome al momento la principale fonte di rischio sono i contagi in famiglia, che possono fare da scintilla per il peggioramento della situazione in un modo simile a come l’avevano fatto le case di cura durante la prima ondata, l’unica misura efficace è l’isolamento di contagiati e asintomatici.
L’ipotesi è dunque quella dei “mini lockdown” – piccole zone rosse dove tenere in isolamento i contagiati. “Il piano è quello di isolare i nuclei familiari e i possibili contatti. In questo momento ci sono diversi cluster che stiamo seguendo, in molti casi si tratta di parenti che si sono contagiati tra loro. Stiamo cercando di contenerli. Per questo stiamo valutando delle ‘mini’ chiusure a zona”, ha detto Bartoletti intervistato dal Messaggero. L’attenzione ora è nelle scuole. Per capire cosa sta accadendo dobbiamo però attendere almeno 20 giorni. Intanto dobbiamo prepararci con i test e non dimenticare tutte le norme del distanziamento sociale. I ragazzi potrebbero contagiarsi tra loro, con gli insegnanti e poi una volta in casa, infettare i genitori. L’attenzione deve restare alta”.
L’idea dei “mini lockdown” arriva perché l’aumento dei casi positivi e dei ricoveri in terapia intensiva nella Regione Lazio è rilevante. Ieri si sono stati registrati 195 positivi, di cui 135 solo a Roma. L’aumento dei contagi, causato dal ritorno in famiglia dei giovani dopo le vacanze, era atteso e questa volta si sa meglio come gestire la malattia senza far andare in sofferenza il sistema sanitario. Ma vale comunque la pena di prepararsi in caso i contagi aumentino sottoponendo il sistema a ulteriore stress. E non è escluso che quella dei “mini lockdown” possa diventare in futuro anche una strategia estesa a livello nazionale, nel tentativo di combinare la lotta all’epidemia con la riduzione dei danni all’economia italiana.