I 10 punti fondamentali del (secondo) giuramento di Mattarella | Rolling Stone Italia
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I 10 punti fondamentali del (secondo) giuramento di Mattarella

«Sono stati giorni travagliati per tutti, anche per me», ha esordito il presidente. E poi ha toccato tutti i temi dell’agenda politica. Senza tralasciare una strigliata alla nostra irresponsabile classe politica

I 10 punti fondamentali del (secondo) giuramento di Mattarella

Sergio Mattarella giura per la seconda volta da presidente della Repubblica italiana

Foto: Filippo Monteforte/AFP via Getty Images

Oggi il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha giurato per la seconda volta sulla Costituzione, davanti al Parlamento riunito in seduta comune a Montecitorio. Eravamo già abituati all’atmosfera e alla solennità del momento, dato che non è la prima occasione in cui un presidente viene votato per svolgere un nuovo mandato: era già accaduto con Napolitano nel 2013, in quella che era stata salutata come una circostanza straordinaria e dettata dalla necessità ma che, come dimostrano i fatti delle ultime settimane, con ogni probabilità potrebbe trasformarsi in una prassi.

I temi toccati dal capo dello Stato nel suo discorso di (re)insediamento sono stati tantissimi, dalla prevedibile (e sottile) reprimenda rivolta a una classe politica irresponsabile e totalmente disancorata dalla realtà a uno dei leitmotiv più gettonati durante le orazioni presidenziali, ossia la sempreverde “necessità di rilanciare il ruolo dell’Italia in Europa”.

Il tono adottato da Mattarella è stato quello che, in fondo, tutti attendevamo: non quello classista e austero di un maestro severo con i suoi alunni immaturi, approssimativi e irresponsabili, ma la lezione gentile di un anziano saggio al servizio delle istituzioni, che riesce a trovare le parole giuste per richiamare elegantemente all’ordine quella classe sconsiderata che, volente o nolente, ha il fardello di dover gestire.

Il risultato sono quaranta minuti destinati a rimanere impressi nella memoria collettiva per lungo tempo e in grado di riassumere il senso ultimo di questa rielezione, che rappresenta l’ennesima sconfitta di un ceto parlamentare un po’ ignobile (detta brutalmente: buona parte dei nostri rappresentanti ha optato per la rielezione di Mattarella non per mantenere fede a un non meglio precisato slancio di idealismo, ma per non perdere la poltrona con un anno di anticipo rispetto al previsto); ma, al contempo, una boccata d’ossigeno indispensabile per un Paese sull’orlo di una crisi di nervi, che potrà contare su una figura solida e di grande autorevolezza in un periodo delicatissimo, in cui dovranno essere affrontate sfide cruciali come la gestione dell’ultima fase della pandemia e l’allocazione dei fondi del Pnrr.

Ecco i dieci punti chiave del discorso di Mattarella:

Responsabilità

È la parola chiave dell’intero giuramento: Mattarella ha subito sgomberato il campo dagli equivoci, spiegando di aver accettato il secondo mandato non per motivi di vanagloria, ma per «un senso di responsabilità» a cui non ha potuto in alcun modo sottrarsi. Non a caso, il presidente ha detto che i giorni della scorsa settimana sono stati travagliati per chiunque, «anche per me», un uomo di ottant’anni che avrebbe potuto ritirarsi a vita privata e darsi finalmente all’ozio, al giardinaggio e al burraco ma che, al contrario, ha dovuto lasciare la casa che aveva preso in affitto nel quartiere Parioli per tornare al Quirinale, scegliendo di trascorrere quelli che potrebbero essere gli ultimi anni della sua vita a rituffarsi tra le baruffe e i travasi di bile di Di Maio, Conte, Salvini, Letta e degli altri leader di partito. «Il mio pensiero è rivolto a tutte le italiane e gli italiani che si attendono dalle istituzioni della Repubblica garanzie di diritti, rassicurazioni e sostegno al loro disagio», ha sottolineato Mattarella, aggiungendo che «queste attese sarebbero state compromesse dal prolungarsi di uno stato di agitazione politica e di tensioni».

La campagna vaccinale

Il presidente della Repubblica ha riservato il giusto spazio anche al nodo della pandemia, dato che «Non possiamo permetterci ritardi né incertezze: la campagna contro il virus non è finita». Mattarella ha poi ribadito l’importanza di portare a compimento la campagna vaccinale nel minor tempo possibile, perché la ripresa economica «per consolidarsi e non risultare effimera» ha bisogno di «un salto di efficienza del sistema-Paese».

L’aumento dei prezzi dell’energia

Anche l’aumento dei prezzi del gas e delle altre fonti d’energia ha occupato un ruolo importante nel discorso di Mattarella: «Nuove difficoltà si presentano. Le famiglie e le imprese dovranno fare i conti con gli aumenti del prezzo dell’energia. Preoccupa la scarsità e l’aumento del prezzo di alcuni beni di importanza fondamentale per i settori produttivi».

Il ruolo dell’Italia in Europa e Next Generation EU

L’Italia è al centro dell’impegno di ripresa dell’Europa, in quanto maggiore beneficiaria dei fondi del Next Generation EU. Di conseguenza, secondo Mattarella, «dobbiamo rilanciare l’economia all’insegna della sostenibilità e dell’innovazione, nell’ambito della transizione ecologica e digitale», e il nostro Paese dovrà contribuire attivamente alla ripresa europea.

L’importanza della democrazia

Centrale nello speech di Mattarella anche la sacralità delle regole democratiche: «Occorre evitare che i problemi trovino soluzione senza l’intervento delle istituzioni a tutela dell’interesse generale: questa eventualità si traduce sempre a vantaggio di chi è in condizioni di maggior forza. Poteri economici sovranazionali, tendono a prevalere e a imporsi, aggirando il processo democratico». Su un altro piano – ha osservato il capo dello Stato – i regimi autoritari o autocratici tentano ingannevolmente di apparire, a occhi superficiali, più efficienti di quelli democratici, le cui decisioni, basate sul libero consenso e sul coinvolgimento sociale, sono, invece, ben più solide ed efficaci».

La buona informazione

Mattarella ha riconosciuto l’importanza di «un’informazione libera e indipendente», che rappresenta la «pietra angolare del nostro impegno, della nostra passione civile».

La guerra in Ucraina

Non poteva mancare un riferimento alle crescenti tensioni tra Russia e Ucraina. A tal proposito, Mattarella ha auspicato che l’Unione Europea possa agire da mediatrice di pace, ricordando come il Vecchio Continente stia ancora godendo di quel “dividendo di pace” seguito all’integrazione europea e alla fine della Guerra Fredda. Ecco perché «il vento dello scontro» non può più alzarsi in un continente che ha conosciuto le tragedie della Prima e della Seconda guerra mondiale. «Nessun popolo dovrebbe temere aggressioni dai propri vicini».

Dignità e riduzione delle diseguaglianze

Bisogna ridurre le disuguaglianze e, come la Costituzione vorrebbe, “rimuovere gli ostacoli” che impediscono lo sviluppo della persona. Queste disuguaglianze acquisiscono diverse forme, dalla disoccupazione femminile alla disparità di genere nell’accesso alle professioni, fino al razzismo, all’antisemitismo, alle morti sul lavoro, al sovraffollamento delle carceri e, soprattutto, a quella povertà che impedisce di essere realmente liberi («Dignità è un Paese in cui una donna non deve scegliere tra lavoro e maternità», citando il presidente): ecco perché Mattarella auspica «un’Italia in cui le disuguaglianze – territoriali e sociali – che attraversano le nostre comunità vengano meno».

Ambiente e occupazione giovanile

Tanti, troppi giovani sono costretti a svolgere lavori precari e con salari da fame, quando non 1confinati in periferie esistenziali». Ecco perché «è doveroso ascoltare la voce degli studenti, che avvertono tutte le difficoltà del loro domani e cercano di esprimere esigenze, domande volte a superare squilibri e contraddizioni». Mattarella ha anche inserito in agenda il tema della difesa dell’ambiente, tutelando la biodiversità e gli ecosistemi e rendendo il Paese consapevole delle responsabilità nei confronti delle future generazioni.

L’ultimo saluto a Monica Vitti, Lorenzo Parelli e David Sassoli

Non sono mancati i saluti a un’icona del cinema italiano come Monica Vitti, morta ieri all’età di 90 anni, allo studente Lorenzo Parelli, morto nel suo ultimo giorno di alternanza scuola-lavoro, e al presidente del Parlamento Europeo David Sassoli, scomparso lo scorso 11 gennaio e definito «un uomo mite e coraggioso».