Gli scontri alla veglia in ricordo di Sarah Everard a Londra | Rolling Stone Italia
Politica

Gli scontri alla veglia in ricordo di Sarah Everard a Londra

Il caso della 33enne scomparsa e ritrovata morta in un bosco ha sconvolto il Regno Unito. Il principale sospetto è un poliziotto, e ieri la polizia ha represso una manifestazione femminista pacifica in ricordo

Gli scontri alla veglia in ricordo di Sarah Everard a Londra

Leon Neal/Getty Images

Come riporta il Guardian, ci sono stati scontri a Londra ieri sera durante una veglia per ricordare Sarah Everard, la 33enne sparita lo scorso 3 marzo e i cui resti sono stati ritrovati pochi giorni fa in un bosco nel Kent. La veglia in sua memoria era stata organizzata per essere anche una protesta femminista per “riprendersi le strade” – oltre che una protesta contro l’impunità della polizia visto che il principale sospettato dell’omicidio è proprio un poliziotto, il 48enne Wayne Couzens.

Già prima della manifestazione le tensioni erano state alte, perché la polizia si era rifiutata di concedere il permesso agli organizzatori. La veglia però si è tenuta lo stesso ed è stata pacifica, ma si è conclusa con la polizia che ha calpestato i fiori e le candele portati in ricordo di Everard e ha cercato di zittire le donne che si erano riunite a parlare per ricordarla e attaccare la cultura patriarcale in cui la violenza sulle donne è endemica. “Siamo venute qui oggi perché dopo la scomparsa di Sarah la polizia ha detto alle donne che per evitare di essere aggredite dovrebbero stare a casa… le donne dicono di no”, ha detto una delle organizzatrici nel suo discorso. 

La scusa usata dalla polizia per impedire la manifestazione è stata anche la pandemia e la necessità di mantenere il distanziamento sociale – anche se le donne presenti erano tutte provviste di mascherina. Quattro persone sono state arrestate per violazione delle norme anti-Covid. Le foto i video della repressione della manifestazione in memoria di Everard hanno già causato una pioggia di critiche sulla polizia britannica.