Giovanni Mucciaccia trolla il vicepremier della Repubblica italiana | Rolling Stone Italia
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Giovanni Muciaccia trolla il vicepremier della Repubblica italiana

Di Maio ha pubblicato una lista della spesa con le “conquiste” del suo partito nella nuova legge di bilancio, anche se non è stata ancora approvata. Una fake news fatta in casa, e l’ennesima brutta figura di un governo che si fa prendere per il naso anche dal conduttore di Art Attack


Giovanni Muciaccia trolla il vicepremier della Repubblica italiana

Ieri pomeriggio il vicepresidente del Consiglio e ministro del lavoro Luigi Di Maio ha pubblicato a social unificati la fotografia di un foglietto con l’elenco delle promesse (secondo lui) mantenute dal suo partito nella nuova legge di bilancio. È un semplice pezzetto di carta, probabilmente strappato dal diario dove il ministro appunta i compiti per casa, dove accanto a ogni voce è evidenziata in giallo la parola FATTO, come una sorta di lista della spesa governativa.

Si tratta della versione liceale, DIY e a basso costo – dev’essere dura governare con il fiato della commissione UE sul collo, ma dal capo politico della forza più digitale del paese ci aspettavamo almeno un paio di slide – del mitologico balcone da cui si era affacciato per annunciare al suo popolo lo sfondamento del deficit al 2,4%. Peccato che la legge di bilancio non sia ancora stata approvata – quindi di FATTO al momento non c’è niente, a parte forse lo stesso Di Maio -, e quando lo sarà non conterrà molte delle cose che per il capo politico dei 5 stelle sono già belle che pronte.

Breve elenco per i più distratti: evitare l’aumento automatico dell’IVA è tutto meno che una conquista epocale (è stato rimandato regolarmente da tutti i governi in carica dal 2014 a oggi, gialloverdi compresi); reddito di cittadinanza e quota 100 sono state mozzate dalla Commissione e non ci è ancora dato sapere se e come funzioneranno; il taglio alle spese militari è risibile e anche ridicolo a pochi giorni dalla conferma dell’investimento sugli F35, così come lo è vantarsi di un aumento dello 0,5% dei fondi alla ricerca. Abolizione della povertà? Non pervenuta.

Insomma, dopo i “pochi mesi, al massimo anni” di Toninelli, la stampa “top secret” delle tessere per il reddito di cittadinanza della Castelli e le retromarce su Tap e Tav, il partito di maggioranza del governo del cambiamento si fa notare per l’ennesima figura da tonni. Per non parlare del vicepremier, che stavolta è riuscito nella grande impresa di farsi prendere per il naso dall’uomo più educato e gentile dell’universo mondo, il conduttore storico di Art Attack Giovanni Muciaccia, che ha scritto: “Ho idea che Luigi Di Maio abbia un po’ esagerato nel guardare Art Attack da piccolo, non trovate?”. Da piccolo?