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Giovane, gay, nemico della destra: chi è Gabriel Attal, il nuovo primo ministro francese

Nominato ieri da Macron, è il più giovane nella Storia della Repubblica francese a ricoprire quella carica. E come si dice? Sta facendo impazzire il web

Giovane, gay, nemico della destra: chi è Gabriel Attal, il nuovo primo ministro francese

Gabriel Attal

Foto: Christian Liewig/Corbis/Getty Images

Ha 34 anni, è omosessuale ed è nemico giurato dell’estrema destra, dalla “sua” Marine Le Pen a Matteo Salvini. Ma soprattutto: è il più giovane primo ministro della Storia della Francia della Quinta Repubblica (cioè dal 1958 a oggi). Ecco, c’è qualcuno che crede nei giovani, e quel qualcuno è il Presidente della Repubblica Emmanuel Macron. Lui, il protagonista di questa storia, è invece Gabriel Attal, per molti versi politico di rottura, che rispecchia il proprio tempo anche solo per motivi anagrafici. Nominato primo ministro ieri dallo stesso Macron, ha battuto il record precedente di Laurent Fabius, che nel 1984 ne aveva appena 37. Raccoglie l’eredità dell’uscente Elisabeth Borne, in un ruolo che per importanza è secondo solo a quello di Macron, con ampi poteri a livello di coordinamento ‒ ma meno, in realtà, per quanto riguarda l’iniziativa vera propria.

Nonostante tanti parlino di «scommessa», è stata una scelta preventivabile: da settimane si parlava di un possibile rimpasto, e le strade portavano a lui. Allievo politico del Presidente, che l’ha formato e a cui resta legatissimo, è infatti uno dei volti più popolari del governo. È nato nel 1989 ed è figlio di un avvocato e produttore cinematografico di origine ebrea tunisina; è cresciuto a Parigi, dove ha studiato nelle migliori scuole private, e poi ha preso la laurea in Scienze Politiche. Dopo una militanza giovanile nei socialisti, a 26 anni è passato al partito Macron, Renaissance. Oggi è sposato con Stéphane Séjourné, europarlamentare che del partito è segretario: la sua omosessualità non è mai stata un mistero.

Il primo incarico governativo risale al 2018, quando Macron lo aveva nominato sottosegretario alla Gioventù: fu in quel periodo che definì «vomitevole» la politica di Salvini, salvo poi precisare ‒ come ricorda Repubblica ‒ di non avere «nulla l’Italia, forse ho usato una parola sbagliata, è stata una reazione a caldo». A partire dallo scorso luglio, poi, era diventato ministro dell’Istruzione, una carica con cui si era fatto parecchio notare con provvedimenti drastici criticati anche a sinistra, ma che per il resto sono stati molto apprezzati in Francia, come il divieto d’indossare la tunica islamica dell’abaya a scuola e il ritorno della bocciatura.

Macron è ripartito da lì, per giocarsi tanto. La prima tappa sono le prossime elezioni europee, dove verosimilmente Attal sfiderà Jordan Bardella, altro giovanissimo della politica transalpina (28 anni) che rappresenta però per l’estrema destra, con proiezioni di consensi che sembrano superare il 30 percento. Soprattutto, però, ora Attal dovrà formare un esecutivo che tiri su la popolarità di Marcon e di Renaissance. Il Presidente ha infatti esaurito il limite dei mandati, e alle presidenziali del 2027 non potrà candidarsi: di nuovo, tutte le strade portano a pensare ad Attal come suo erede.

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