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Il risveglio a Gorlowka, cittadina a Nord di Donetsk controllata dai filorussi ma molto vicina alle trincee ucraine. Durante la notte gli ucraini hanno bombardato pesantemente la città, colpendo molti obiettivi civili. Tra questi diverse case abitate. «Non ne possiamo più», racconta piangendo Tatjana mentre piangendo guarda le macerie di casa.
Foto: Gabriele Micalizzi
Testo: Luca Steinmann
Una signora in coda di fronte a un furgone russo che distribuisce cibo e beni di prima necessità nel villaggio di Granitne. Il villaggio è stato appena conquistato dalle truppe russe che cercano ora conquistare anche i cuori dei cittadini che inglobano nei propri territori, fornendo loro aiuti, assistenza ma anche propaganda.
Foto: Gabriele Micalizzi
Testo: Luca Steinmann
Trincee ucraine nella steppa sotto la neve. Man mano che i russi avanzano strappano all'esercito ucraino il controllo delle loro postazioni militari. Al loro interno restano solo oggetti abbandonati, bombe inesplose, fango e mine.
Foto: Gabriele Micalizzi
Testo: Luca Steinmann
Ruote e lapidi a Gorlowka. Dopo otto anni di guerra non si distingue più tra economia normale e economia bellica. Ormai anche dal benzinaio si possono comprare le lapidi.
Foto: Gabriele Micalizzi
Testo: Luca Steinmann
Soldati russi in fila per il rancio prima di partire per il fronte. Siamo a Granitne, il paese è appena stato conquistato e reca ancora i simboli ucraini. Migliaia di soldati russi nella piazza centrale attendono al freddo di andare al fronte per continuare l'avanzata. Volti scavati dalle fatiche, divise militar versi senza mostrine, capelli di lana, kalashnikov in spalla, baionetta legata alla cintura, pantaloni alla zuava, stivali. Le immagini ricordano incredibilmente le foto della campagna di Russia nella Seconda Guerra Mondiale. È come se il tempo si sia ibernato.
Foto: Gabriele Micalizzi
Testo: Luca Steinmann
Famiglia rintanata in un freddo e umido scantinato nel villaggio di Buhas, conteso tra russi e ucraini. Intorno a loro la battaglia impazza ed i missili di entrambi gli schieramenti piovono ovunque. “Avremmo scappare la la strada era diventata troppo pericolosa e quindi abbiamo dovuto nasconderci qui” racconta Alexandr, il capofamiglia. Nel bunker in cui si rifugiano non c'è riscaldamento né acqua corrente. Le riserve dei viveri sono risicate.
Foto: Gabriele Micalizzi
Testo: Luca Steinmann
Tralicci distrutti nella steppa del Donbass. Queste sterminate praterie sono il principale campo di battaglia di questa guerra. Completamente piatte, impediscono a chi combatte di sferrare gli attacchi da posizioni di vantaggio rispetto all'altro, i combattimenti sono così lunghi e sanguinosi. E' una guerra di posizione, si combatte nelle trincee. I soldati nemici si affrontano corpo a corpo.
Foto: Gabriele Micalizzi
Testo: Luca Steinmann
Un cadavere di un soldato ucraino abbandonato in una trincea nella steppa dopo la ritirata delle truppe di Kiev. Mentre i corpi dei russi uccisi vengono portati via e sepolti, quelli degli ucraini vengono lasciati là dove sono stati uccisi e coperti con delle lenzuola.
Foto: Gabriele Micalizzi
Testo: Luca Steinmann
Un albero sradicato nella steppa, colpito da un bombardamento. In questa guerra sono numerosi gli obiettivi non militari che vengono colpiti, accidentalmente o appositamente.
Foto: Gabriele Micalizzi
Testo: Luca Steinmann
Milizie filorusse marciano per la cittadina di Novazovs'k, alle porte di Mariupol. Qui si sta combattendo una cruenta battaglia e i russi stanno concentrando a Novazovs'k gran parte delle proprie truppe perché possano raggiungere il fronte.
Foto: Gabriele Micalizzi
Testo: Luca Steinmann
Stormi di uccelli migratori si posano sugli alberi della steppa mentre intorno a loro impazza la battaglia. In corrispondenza dei rumori delle esplosioni spiccano il volo ma poi tornano a riposare sulle piante. Manterranno la loro rotta nonostante la guerra e le distruzioni.
Foto: Gabriele Micalizzi
Testo: Luca Steinmann
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