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Fontana dice “non è colpa di nessuno” se la Lombardia è rimasta in zona rossa per sbaglio

Una settimana di zona rossa per sbaglio? Vabe' dai, è andata così

Mario Cinquetti/NurPhoto via Getty Images

La questione delle zone colorate che cambiano a seconda dei dati sui contagi è sempre stata difficile da capire e da seguire per tutti, ma a quanto pare lo è stato di più per chi governa la Lombardia. Lo scorso 22 gennaio, infatti, il ministero della Salute ha comunicato che i dati forniti dalla regione erano sbagliati e che la Lombardia in realtà nell’ultima settimana era stata in zona rossa per sbaglio – avrebbe dovuto in realtà essere in zona arancione, e da ieri lo è.

Ecco, le autorità lombarde – sia Attilio Fontana, presidente dela regione, che Letizia Moratti, vicepresidente e assessora al Welfare – ovviamente hanno negato di aver sbagliato a comunicare i dati. Ma un comunicato stampa diffuso dal ministero della Salute le ha smentite. Per cui Fontana ha elaborato una nuova linea di difesa con cui affrontare le polemiche emerse in seguito all’errore della zona rossa per sbaglio: vabe’, è andata così, non è colpa di nessuno.

Intervistato da Tgcom24, il governatore della Lombardia ha detto che “questa situazione si è verificata soltanto perché noi abbiamo lanciato l’allarme” e che ci si è accorti dell’errore solo perché la Lombardia ha fatto ricorso al TAR contro la classificazione. Io non mi diverto a dire ‘è colpa dell’Istituto Superiore di Sanità’, ‘è colpa del ministero’, ‘è colpa della regione Lombardia’: probabilmente non è colpa di nessuno”.

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