Questa mattina l’esercito del Myanmar – il Paese asiatico anche noto col nome di Birmania – ha fatto un colpo di stato, prendendo il potere e ha dichiarando uno stato d’emergenza della durata di un anno.
A military coup has taken place in #Myanmar. Aung San Suu Kyi and other top government figures have been detained. pic.twitter.com/Xm3wiH9jvf
— Jake Hanrahan (@Jake_Hanrahan) February 1, 2021
Della possibilità di un colpo di stato si parlava in realtà da qualche giorno. Questa mattina il Parlamento del Myanmar si sarebbe dovuto riunire per la prima volta dopo le elezioni, vinte dalla Lega nazionale per la democrazia (NLD), il partito di Aung San Suu Kyi – protagonista della democratizzazione del Paese, premio Nobel per la pace e molto criticata a livello internazionale negli ultimi anni per la sua posizione riguardo al genocidio della minoranza musulmana dei rohingya.
La NLD aveva stravinto le elezioni, ottenendo 368 seggi su 434, mentre il Partito per la solidarietà e lo sviluppo dell’Unione (USDP), sostenuto dai militari, ne aveva ottenuti solo 24. Visto lo scarso risultato ottenuto, fin da subito i militari avevano contestato le elezioni e accusato di brogli la NLD. Questa mattina, dopo aver sospeso le trasmissioni televisive e interrotto le linee telefoniche, i militari hanno arrestato Aung San Suu Kyi e altri esponenti della NLD, rimettendo il potere al generale Myint Swe in qualità di presidente ad interim.
Intervistato da Reuters, un portavoce della NLD ha invitato la popolazione birmana a non “rispondere in maniera avventata” al colpo di stato e “a continuare a comportarsi secondo la legge”, mentre sulla pagina Facebook verificata del partito è comparso un post che invita la popolazione a protestare contro il colpo di stato.