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Cosa ha detto Obama intervistato a ‘Che tempo che fa’

L'ex presidente degli Stati Uniti è stato ospite ieri sera su Rai3, in quello che è stato senza dubbio un momento storico per la televisione italiana

«Ciao!». Ha esordito così Barack Obama ieri sera da Fabio Fazio a Che tempo che fa, in quello che è stato senza dubbio un momento storico per la televisione italiana, paragonabile alle “interviste con la storia” di Oriana Fallaci. L’ex presidente americano e premio Nobel per la pace era in tour per presentare il suo ultimo libro, Una terra promessa, purtroppo via Skype da Washington D.C. causa pandemia. 

Obama ha parlato di un sacco di cose, spaziando dal personale al politico. Da bambino i suoi sogni erano fare l’architetto e giocare a basket da professionista, ha raccontato, «ma di certo non ero Lebron James. Non ho mai avuto il sogno di diventare presidente. Io volevo essere un bravo ragazzo, i miei volevano che potessi dare un contributo alla società, avere un lavoro, pagare l’affitto». È stato solo all’università che ha scoperto la politica. «La politica è imperfetta come tutte le cose che fanno gli esseri umani. Si può farla però senza creare divisioni», ha detto. «Ai giovani voglio dimostrare che si può fare politica mantenendo la propria integrità. Però alla fine bisogna trovarsi sempre di fronte alle difficoltà e gestirle». E ha sottolineato che tutti fanno errori. 

A Fazio Obama ha voluto raccontare anche com’è la vita del presidente degli Stati Uniti, qualcosa di cui raramente si ha testimonianza diretta, e che di solito ci si immagina dai film. «Essere il presidente è un privilegio, ma talvolta si ha un’idea falsa», ha spiegato. Ad esempio «la spesa ce la paghiamo noi». E la Casa Bianca è «un ambiente strano, come un albergo a cinque stelle. Hai dei privilegi incredibili, ma d’altro canto il senso di isolamento è una cosa a cui non mi sono mai abituato. Sognavo di camminare in una strada normale, bere un caffè al bar. Michelle ha voluto cambiare l’arredamento delle stanze delle bambine, non voleva che sentissero di vivere in un museo». 

L’ex presidente ha anche parlato della situazione negli Stati Uniti, appena usciti dai quattro anni di presidenza del suo successore e, per certi versi, la sua nemesi: Donald Trump. Il messaggio di fondo che ha voluto lanciare è che bisogna tornare a quando si riusciva a non essere d’accordo senza saltarsi alla gola a vicenda. «La democrazia deve portarci alla logica e alla ragione. Possiamo non essere d’accordo su politica fiscale e economica, ma questo non deve portare a demonizzarci a vicenda», ha detto. «Così la democrazia non funziona. Sempre più persone cominciano a credere che gli altri siano cattivi, in queste circostanze non è possibile avere un dibattito democratico».

«Viviamo in un’era in cui siamo annegati dalle informazioni e non abbiamo visto mai come oggi contestare la realtà», ha proseguito. «Alcuni informano in modo distruttivo per la democrazia, non sono solo i social media. La gente è incerta e cerca risposte troppo facili per spiegarsi situazioni che li confondono. I demagoghi, i movimenti violenti possono guadagnare terreno».

Movimenti violenti come quello che abbiamo visto lo scorso 6 gennaio assaltare il Campidoglio. A una domanda su questo tema, Obama ha risposto che «non potremo mai cancellare quelle immagini». E ha aggiunto: «Dobbiamo ricordare che la democrazia non è un dono che viene dal cielo, ogni giorno dobbiamo lottare per non perderla. Dobbiamo darci da fare di più e credere nei nostri principi».

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