Cosa contiene il "piano Colao" per rilanciare l'economia dopo il coronavirus | Rolling Stone Italia
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Cosa contiene il “piano Colao” per rilanciare l’economia dopo il coronavirus

102 proposte per far ripartire l'Italia che riguardano imprese, lavoro, infrastrutture, turismo, cultura, amministrazione, istruzione e politiche per le famiglie

Cosa contiene il “piano Colao” per rilanciare l’economia dopo il coronavirus

Pier Marco Tacca/Getty Images

Come riporta il Corriere della Sera, il comitato di esperti nominato dal premier Conte e presieduto da Vittorio Colao ha presentato il suo rapporto contenendo 102 proposte di riforme per rilanciare l’economia italiana nel 2020-2022 dopo la pandemia. Il piano insiste su tre punti, “tre assi per la trasformazione del Paese”: digitalizzazione e innovazione nel pubblico e nel privato; rivoluzione verde; parità di genere e inclusione. Le 102 proposte sono divise in “sei aree di azione”: imprese e lavoro; infrastrutture; turismo, arte e cultura; amministrazione; istruzione; famiglie.

Per quanto riguarda il lavoro il piano propone di escludere il contagio da COVID-19 dalla responsabilità penale del datore di lavoro, una modalità per il rientro dei capitali degli evasori fiscali o dei capitali nascosti all’estero a fronte del pagamento di una tassa, l’incentivo ai pagamenti elettronici, la decontribuzione e incentivi a tornare in Italia per imprese ad alto valore aggiunto e una legge sullo smart working per tutti i settori. 

Per le infrastrutture si propone lo sviluppo delle reti 5G, l’espansione della banda larga con un voucher per le fasce meno abbienti, incentivi per la trasformazione green dei mezzi pubblici. Per rilanciare il turismo spazio a incentivi fiscali sulle donazioni, portenziamento dell’alta velocità per migliorare l’accesso ai luoghi turisitci e un “fondo COVID” destinato a sostenere musei, attività culturali e parchi.

La riforma dell’amministrazione dovrebbe includere una nuova piattaforma pubblica per misurare in tempo reale lo smaltimento delle pratiche, l’ampliamento dell’uso delle autocertificazioni e del silenzio-assenso, la diffusione dello smart working nella pubblica amministrazione.

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