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Cosa c’è nel nuovo decreto

Dal 25 maggio potranno riaprire le palestre, le piscine e i centri sportivi, dal 15 giugno cinema e teatri

Cosa c’è nel nuovo decreto

Foto: Lloyd Dirks on Unsplash

«Le misure della Fase 1 hanno prodotto i risultati attesi, quindi si può ripartire, con voglia di ricominciare e fiducia ma anche con prudenza e senso di responsabilità». L’ha detto Giuseppe Conte in conferenza stampa a Palazzo Chigi, la prima con i giornalisti fisicamente presenti e non più in collegamento virtuale. Insomma la fase 2 può davvero partire, in collaborazione con le regioni («la Lombardia affronta la prova più difficile, i lombardi siano attenti e responsabili. Ma la Lombardia può ripartire») e affrontando «un rischio calcolato, la curva dei contagi potrà tornare a salire, e saranno possibili nuove chiusure». Le misure di distanziamento sociale e le mascherine saranno sempre fondamentali e continueranno a valere l’obbligo di isolamento domiciliare per chi è risultato positivo al coronavirus e il divieto di assembramenti in luoghi pubblici.

18 maggio
Sempre con le condizioni raccomandate, potranno riaprire negozi, estetisti parrucchieri, bar e ristoranti, stabilimenti balneari, uffici pubblici (ma le regioni devono accertarsi che la curva epidemiologica sia sotto controllo). Ci si potrà muovere liberamente all’interno della propria regione, salvo disposizioni più restrittive per aree specifiche con maggiore rischio di contagio: in pratica si potrà uscire di casa senza autocertificazione e si potrà incontrare chiunque si voglia, oltre ai “congiunti”. Possono riprendere anche le funzioni religiosi, seguendo le indicazioni approvate dal governo.

25 maggio
Palestre, piscine e centri sportivi avranno la possibilità di ripartire, ma sempre previa autorizzazione delle regioni.

3 giugno
L’idea è che ci si potrà spostare liberamente tra regioni diverse (non più solo per motivi di lavoro, salute o assoluta urgenza), ma è una circostanza che dovrà essere valutata in base alla curva epidemiologica. Potrebbero infatti servire misure più restrittive per alcune zone. Verranno anche riaperte le frontiere, «non possiamo aspettare il vaccino» ha detto Conte, ma potranno esserci restrizioni specifiche per gli ingressi e le partenze verso certe aree; continuano a valere le misure restrittive internazionali e comunitarie, e quindi anche quelle che limitano gli ingressi in paesi esteri dall’Italia. Si potrà entrare in Italia dai Paesi dell’Unione Europea senza l’obbligo di 14 giorni di quarantena.

15 giugno
Potranno riaprire cinema e teatri e «ci sarà un ventaglio di offerte varie a carattere ludico-ricreativo», ha detto Conte. Gli eventi con la presenza di pubblico «si svolgono, ove ritenuto possibile sulla base dell’andamento dei dati epidemiologici». Regioni e sindaci potranno intervenire per modificare le norme: «Occorre cautela ovunque, in particolare in Lombardia che si trova in zona di rischio medio».