Ci sono due nuove varianti di coronavirus: Kappa e Lambda | Rolling Stone Italia
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Ci sono due nuove varianti di coronavirus: Kappa e Lambda

Per ora sono ancora poco diffuse e in Italia non sono ancora arrivate, ma l'Organizzazione mondiale della sanità ha già cominciato a monitorarle

Ci sono due nuove varianti di coronavirus: Kappa e Lambda

Kay Nietfeld/picture alliance via Getty Images

Mentre quest’estate – come l’estate scorsa – possiamo tirare il fiato dall’emergenza coronavirus con un occhio di preoccupazione alla diffusione della variante Delta, ci sono già altre due varianti del virus da osservare con attenzione. Si tratta delle varianti Kappa e Lambda – denominate con lettere dell’alfabeto greco com’è ormai consuetudine per evitare lo stigma dell’associarle ai Paesi in cui vengono rilevate per la prima volta.

La classificazione ufficiale dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) stabilisce tre livelli di rischio per le varianti del coronavirus: quelle “di interesse”, quelle “preoccupanti” e quelle “con conseguenze significative”. Mentre le varianti Alfa, Beta, Gamma e Delta rientrano nel seccondo livello, Kappa e Lambda per ora sono solo varianti “di interesse” da monitorare, ma la cui diffusione è per il momento limitata.

La variante Kappa, la cui sigla è B.1.617.1, è un sottotipo della variante Delta rispetto alla quale possiede due mutazioni in più ed è stata individuata per la prima volta in India nel dicembre 2020. La variante Lambda, invece, è stata identificata per la prima volta in Perù nell’agosto 2020. Oggi è diffusa in 29 Paesi, principalmente in America meridionale – tra cui il Perù dove è la variante di coronavirus più diffusa. Per ora non è chiaro se queste varianti abbiano maggiore trasmissibilità o se possano sfuggire alla risposta immuntaria.

Attualmente in Italia Kappa e Lambda non sono ancora diffuse. La variante di coronavirus principale nel nostro Paese è ancora la Alfa, responsabile del 74% di tutti i contagi, seguita dalla Delta, responsabile del 23% dei contagi e in salita – si calcola che sarà la variante prevalente nei prossimi mesi.