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Chi è Frank R. James, l’uomo sospettato della sparatoria nella metropolitana di New York

Attivissimo sui social, nei suoi video si scaglia spesso contro diversi gruppi etnici, inclusi bianchi, neri, ebrei e latinos. Paragona le persone di colore a «un mucchio di stronzi in un gabinetto» in attesa di essere «scaricati» nella fogna dalla società, e annuncia l'inizio di una guerra razziale tra bianchi e neri

Screenshot dal canale YouTube prophet oftruth88

Razzista. Antisemita. Esagitato.

La “person of interest” – un termine utilizzato dalle forze dell’ordine negli Stati Uniti, in Canada e in altri Paesi per identificare qualcuno che potrebbe essere coinvolto in un’indagine penale ma che non è stato arrestato o formalmente accusato di un crimine – della sparatoria di martedì nella metropolitana di New York è un utente dei social media parecchio attivo che carica regolarmente lunghi e accesi sproloqui, spesso scanditi da toni razzisti, su YouTube e su Facebook; contenuti in cui affronta una serie di argomenti, dal razzismo negli Stati Uniti Stati alle politiche securitarie adottate dal sindaco di New York City, Eric Adams.

Frank R. James, 62 anni, non è stato ufficialmente nominato sospettato dell’incidente avvenuto a Brooklyn durante l’ora di punta mattutina a bordo di un treno della linea N diretto a Manhattan, tra la 59a e la 36a strada, intorno alle 8:30. «Stiamo cercando di localizzarlo per accertare un suo eventuale collegamento con la sparatoria in metropolitana», ha affermato James Essig, capo dei detective del NYPD, durante una conferenza stampa martedì.

Una delle foto di James rilasciate dal Dipartimento di polizia di New York è stata presa da un video di YouTube caricato di recente e intitolato “Stop one complete”, pubblicato sul canale YouTube “prophet oftruth88”. Una pagina Facebook sotto il nome “profitofdoom008” contiene video simili a quelli pubblicati sul canale, che mostrano una persona con abiti identici a quelli indossati nei video di YouTube.

Sebbene l’uomo nei video caricati su entrambi gli account YouTube e Facebook non si identifichi mai per nome, ha una forte somiglianza con le foto di James distribuite dalle autorità.

Nei suoi video – che sono centinaia e presentano titoli come Perché abbiamo bisogno di più profilazione razziale, Se la donna di colore fosse sterilizzata con la forza e Uccidere o non uccidere – James si scaglia spesso contro diversi gruppi etnici, inclusi bianchi, neri, ebrei e latinos. Paragona le persone di colore a «un mucchio di stronzi in un gabinetto», in attesa di essere «scaricati» nella fogna dalla società e annuncia l’imminenza di una guerra razziale tra bianchi e neri.

«I bianchi e i neri non dovrebbero avere alcun contatto tra loro», dice in un video pubblicato il 23 marzo e intitolato Nati in un manicomio. «La loro rabbia sta crescendo. Non può accadere nulla di diverso di quanto successo in Europa con gli ebrei. Voglio che vi rendiate conto che è possibile».

In un video del 2 marzo intitolato Te l’avevo detto, James utilizza un segmento di notizie relative ad alcuni episodi di violenza nella metropolitana di New York come presupposto per attaccare le politiche del sindaco Adams contro la criminalità e i senzatetto, apparentemente sottintendendo che questi episodi rappresentano il risultato diretto dei fallimenti dei servizi sociali di New York.

«Queste sono le persone che avrebbero dovuto aiutarmi, ma mi hanno peggiorato», dice, indicando lo schermo di un computer aperto su un file di foto chiamato “Them hose”, che sembra mostrare scatti dei dipendenti dei Bridgeway Behavioral Health Services del New Jersey, un’organizzazione a cui James fa riferimento in numerosi video. «Mi hanno reso fottutamente peggiore. Mi hanno reso più pericoloso di quanto avrei mai potuto, di qualsiasi cosa chiunque potesse mai immaginare, cazzo. Queste sono le persone che Eric Adams vuole inviare per aiutare i senzatetto».

Nello stesso video, James prende in giro il piano di sicurezza della metropolitana lanciato dal sindaco all’inizio di quest’anno, ammettendo che potrebbe facilmente commettere un crimine in una stazione della metropolitana senza essere catturato. «Non può fermare nessun fottuto crimine in nessuna metropolitana. Potrebbe rallentare, ma non ferma un cazzo», dice ridendo, aggiungendo che il gran numero di punti di ingresso e di uscita dalle stazioni della metro renderebbe sostanzialmente impossibile arrestare eventuali criminali.

Nei suoi video sconclusionati, James sostiene che i neri americani si siano lasciati “europeizzare” dai bianchi: propaganda spesso gli ideali nazionalisti neri e postula la creazione di un nuovo etno-stato nero, denigrando i neri istruiti e le donne afroamericane di spicco come la vicepresidente Kamala Harris e la giudice della Corte Suprema Ketanji Brown Jackson.

Uno dei video più razzisti di James è They hate jew (odiano l’ebreo), una filippica contorta e semi-autobiografica caricata su Facebook alla fine del 2017 che lo vede fantasticare sull’uccisione di un latino che, a sua detta, gli avrebbe impedito di avanzare nella sua carriera di meccanico. Nel video, James sostiene che gli ebrei «disprezzano tanto i neri» nonostante abbiano subito gli orrori dell’Olocausto. «Questi ebrei ovviamente non hanno imparato un cazzo dalla loro esperienza. Sapete, non li ha minimamente umiliati», dice. «Sono tutti – o la maggior parte di loro – ancora arroganti e si sentono superiori e al di sopra dei neri. E, ancora, quei figli di puttana non contribuiscono alla vita su questa terra, ma portano solo merda, piscio, inquinamento, morte e distruzione».

Nei video più recenti, James parla regolarmente dei suoi problemi di salute mentale: in particolare, quello dell’11 aprile assomiglia a un’inquietante anticipazione dei fatti di martedì. «Ho passato un sacco di merda, in cui posso dire che volevo uccidere le persone. Volevo vedere le persone morire immediatamente davanti alla mia fottuta faccia», dice. «Ma ho pensato al fatto che, “Ehi amico, non voglio andare in nessun fottuto carcere». Fanculo… Quindi, ho dovuto sopportare tutte le cazzate. Anche se si stava accumulando dentro di me, cosa potevo fare? Nulla».

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