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Che cosa ha detto Zelensky nel suo discorso in Parlamento

Il presidente ucraino ha chiesto alle Camere di imporre nuovi sanzioni alla Russia e ha messo in guardia l'Italia dalle ricadute economiche di questa crisi, ricordando i bambini uccisi dal 24 febbraio a oggi: «Sono 117, il prezzo della procrastinazione del conflitto»

Oggi il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, in collegamento video, ha pronunciato un discorso davanti al Parlamento riunito in seduta comune a Montecitorio, subito dopo i saluti di rito di Roberto Fico ed Elisabetta Casellati.

Il discorso di Zelensky ha fatto seguito a una serie di incontri che il presidente ha tenuto nei parlamenti di diversi paesi occidentali nelle scorse settimane, nell’ottica di rinsaldare il sistema di alleanze e aumentare il sostegno all’Ucraina.

Zelensky ha detto che, allo stato attuale, in Ucraina non esiste più una distinzione tra la società civile e l’esercito, dato che «Il nostro popolo è diventato l’esercito. Una settimana fa ho parlato durante un incontro a Firenze in cui ho chiesto a tutti di ricordare il numero 79, che era il numero di bambini uccisi. Ora sono 117. È questo è il prezzo della procrastinazione del conflitto». Ha poi parlato della delicata situazione di Mariupol, paragonata a una Genova distrutta: «Mariupol è completamente bruciata dopo tre settimane, una città grande come Genova. Immaginate la vostra Genova distrutta», ha detto.

Non sono mancati, ovviamente, i riferimenti alla condotta di Vladimir Putin: «Popolo italiano, bisogna fare il possibile per garantire la pace. Questa è una guerra creata per decine di anni da una sola persona, che ha guadagnato molti soldi con le esportazioni di petrolio e gas» e ora li usa «per fare la guerra». Ecco perché «Bisogna fermare uno solo, affinché sopravvivano a milioni».

Zelensky ha inoltre riservato spazio al tema delle ripercussioni economiche che questa guerra avrà sull’Italia, in particolare sul prezzo del grano, di cui l’Ucraina è tra i principali produttori al mondo. Infine, ha chiesto alle Camere di imporre nuove e più severe sanzioni nei confronti della Russia.

Non tutti i parlamentari erano presenti in aula: ad esempio, ha disertato la senatrice calabrese Bianca Laura Granato, eletta con il Movimento 5 Stelle e attualmente accasata al gruppo misto, che ieri, in un video di 7 minuti pubblicato sul canale Telegram “Dentro la notizia” è giunta a dichiarare: «Penso che Putin stia conducendo un’importante battaglia non solo per la Russia ma per tutti noi. Quindi a lui dico: uniamo le forze» (peraltro, secondo un report dell’intelligence italiana dello scorso 7 marzo, la senatrice si starebbe trasformando, consapevolmente o meno, in un megafono della propaganda russa).

Inoltre, erano assenti alcuni delegati di Lega, Movimento 5 Stelle e Alternativa (un gruppo nato da una scissione interna al partito di Conte).

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