C’è stata una sparatoria in una chiesa di Birmingham, in Alabama: è la 267esima dall’inizio del 2022 | Rolling Stone Italia
Politica

C’è stata una sparatoria in una chiesa di Birmingham, in Alabama: è la 267esima dall’inizio del 2022

Giovedì sera un uomo ha fatto irruzione nella chiesa episcopale di Santo Stefano a Vestavia Hills, una città di circa 34mila abitanti a circa sei miglia a sud di Birmingham, nello stato americano dell'Alabama, uccidendo due persone e ferendone una. La sua identità è attualmente sconosciuta

C’è stata una sparatoria in una chiesa di Birmingham, in Alabama: è la 267esima dall’inizio del 2022

Foto dal sito della SAINT STEPHEN'S EPISCOPAL CHURCH

Giovedì sera un uomo ha fatto irruzione nella chiesa episcopale di Santo Stefano a Vestavia Hills, una città di circa 34mila abitanti a circa sei miglia a sud di Birmingham, nello stato americano dell’Alabama, uccidendo due persone e ferendone una.

Come ha dichiarato il capitano della polizia locale, Shane Ware, alle 18:22 (ora locale) una chiamata giunta ai servizi di emergenza ha informato gli agenti della presenza di un attentatore attivo nei pressi della chiesa; pochi minuti dopo, una pattuglia ha raggiunto il posto ed è riuscita ad arrestarlo. L’uomo è rimasto ferito durante lo scontro con la polizia, ma è stato prontamente condotto in ospedale – la sua identità, però, è attualmente sconosciuta.

Stando a quanto riportato sul calendario web della chiesa, al momento della sparatoria i locali stavano ospitando una cena tra fedeli. Il governatore dell’Alabama, Kay Ivey, ha parlato di «una tragica perdita di vite umane», mentre il reverendo John Burruss ha espresso il proprio cordoglio in un video pubblicato su Facebook: «Sono profondamente commosso dal sostegno radicale dell’amore da parte di molte persone che arrivano da tutto il Paese», ha detto.

La sparatoria arriva a meno di un mese dal massacro della scuola elementare Robb, in Texas, dove Salvador Ramos, uno studente 18enne di Ulvade, una cittadina texana di 16mila abitanti al confine col Messico, ha aperto il fuoco all’interno di una scuola elementare locale, la Robb, uccidendo 19 bambini e due insegnanti, e a un mese esatto dai fatti di Buffalo, dove il 18enne Peyton Gendron ha sparato con un fucile d’assalto davanti a un supermercato di Buffalo, nello Stato di New York, uccidendo 10 persone (otto delle quali afroamericane) e ferendone tre, documentando il massacro (compiuto per motivi razziali) con una diretta su Twitch. Sono anni difficili per gli Stati Uniti: secondo le rilevazioni effettuate dal Gun violence archive, nel giro di otto anni, dal 2014 a oggi, il numero delle sparatorie di massa negli Stati Uniti è più che raddoppiato: nel 2014 sono state 272 (meno di una al giorno), nel 2015 336, nel 2016 382, nel 2017 348, nel 2018 336, nel 2019 417, nel 2020 610 e nel 2021 sono state 692 (quasi due al giorno). Nel 2022, invece, le sparatorie di massa hanno già raggiunto quota 267. Il continuo riproporsi di questi fenomeni ha spinto il Congresso a intervenire: il 12 giugno, i negoziatori del Senato americano hanno annunciato di aver raggiunto un accordo bipartisan su alcune misure per limitare la diffusione delle armi. Un passo significativo, sì, ma il nodo cruciale rimane sempre il solito: il Secondo Emendamento.