Secondo Boris Johnson, se Putin non fosse stato un uomo, ma una donna, non si sarebbe avventurato in alcuna guerra di aggressione.
Queste il pensiero un po’ grottesco che il primo ministro britannico ha esposto ieri, subito dopo il vertice del G7 che si è tenuto a Krün, in Germania, durante un’intervista all’emittente radiofonica tedesca ZDF. Dopo aver parlato di istruzione, di uguaglianza di genere e della necessità di avere più donne in posizione di potere, BoJo ha espresso la sua bizzarra teoria: nella sua prospettiva, per qualche ragione che non ci è data sapere, il genere del presidente russo rappresenterebbe uno dei fattori che hanno contribuito al conflitto, e la condotta scellerata di Putin sarebbe da rileggere alla luce del fatto che sia, appunto, un uomo.
«Se Putin fosse una donna, cosa che ovviamente non è, ma se lo fosse, penso davvero che non si sarebbe avventurato in una guerra folle e machista di invasione e violenza come ha fatto lui», ha detto, aggiungendo che «Se volete un esempio perfetto di mascolinità tossica, è proprio quello che Putin sta facendo in Ucraina». Le dichiarazioni di Johnson, ovviamente, hanno già fatto il giro e scatenato il loro potenziale memetico. Quindi, che dire: mentre immaginate cosa sarebbe potuto accadere se soltanto Putin si fosse chiamato “Vladimira”, godetevi lo spettacolo:
" LA TRANSIBERIANA ".
"Se Putin fosse stato una donna, cosa che ovviamente non è, non penso proprio che si sarebbe imbarcato in questa pazza e machista guerra di invasione e violenza". ( Boris Johnson dopo il G7. Adnkronos ).
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