Rolling Stone Italia

Biden insulta Putin a un evento elettorale. La replica: «Modi da cowboy hollywoodiano»

Il riferimento, ovviamente, è alla morte di Navalny, per la quale gli Stati Uniti hanno annunciato un nuovo pacchetto di sanzioni nei confronti della Russia. Il contesto, invece, è quello di una raccolta fondi organizzata a San Francisco per sostenere la campagna del democratico

Foto: Anna Moneymaker/Getty Images; Alexei Nikolsky via Getty Images

Diplomazia, questa sconosciuta. Viene da pensare che con all’orizzonte la sfida finale tra Trump e Biden alle prossime elezioni degli Stati Uniti, in programma a novembre, il presidente uscente si voglia adeguare sempre più ai toni, diciamo, poco ortodossi e molto da battaglia dell’avversario. C’è da aspettarsi una serie di colpi sempre più bassi? Probabilmente sì, e che spesso coinvolgeranno anche persone esterne ai due. O perlomeno così pare dalla definizione che, senza remore, ha appena dato di Putin: «Un pazzo figlio di pu**ana».

Il riferimento, ovviamente, è alla morte di Navalny, per la quale gli Stati Uniti hanno annunciato un nuovo pacchetto di sanzioni nei confronti della Russia («Non sappiamo cosa sia successo, ma non c’è dubbio che la sua morte sia stata una conseguenza di qualcosa che Putin e i suoi scagnozzi hanno fatto», hanno fatto sapere dalla Casa Bianca, condannando di fatto il Cremlino). Il contesto, invece, è quello di una raccolta fondi organizzata a San Francisco per sostenere la campagna del candidato democratico. «Ci ritroviamo con un pazzo figlio di pu**ana come Putin e altri ancora, per cui siamo sempre preoccupati per un eventuale guerra nucleare», ha detto Biden agli elettori. L’espressione usata è stata, nello specifico, SOB, cioè son of a bi*ch. Ma ciò che colpisce è che una dichiarazione così forte, in realtà, sia stata paradossalmente inserita in un discorso più ampio, in cui Biden, alla fine, sottolinea come «la vera minaccia per l’umanità» non sia, appunto, Mosca con i suoi missili, ma «la crisi climatica». Come a dire: non solo Putin è pessimo, ma non fa neanche troppa paura. Ovviamente, dalla Russia hanno detto che è inaccettabile, bollando le sue parole come «modi da cowboy hollywoodiano».

Ora: che a livello diplomatico un’uscita del genere non sia il massimo, è scontato perfino alla vigilia di nuove sanzioni, che inaspriranno ancora una situazione già pesante. Insomma, c’è già abbastanza pericolo e, anche se il succo non cambia, un po’ di cura in più per la forma ci vorrebbe. Ma dall’altra parte, come nota Reuters, quella tra Biden e il SOB è una frequentazione già conosciuta dagli statunitensi, con il presidente che aveva attribuito la stessa espressione, nel 2022, a un giornalista di Fox News (storica emittente della destra americana) che segue i fatti della Casa Bianca. Lì si era trattato quasi di un fuori onda, certo, mentre stavolta era tutto più calcolato – e con un’eco, ovviamente, più grande. Ma in generale, va detto che Biden è sensibile alla questione russa (più volte si è parlato, e a ragione, d’interferenze di Mosca per ostacolare la sua elezione) e fa spesso ricorso a frasi forti, rozze, volgari e sopra le righe in vari i contesti. Ha a che fare con il suo modo di essere e con il personaggio, ma anche con una sorta di imbarbarimento del dibattito politico che non riguarda solo gli Stati Uniti.

Non c’è da dimenticarsi, infatti, che in America si è in piena campagna elettorale, e interventi di questo tipo servono prima a portare voti sul fronte interno. Motivo per cui, subito dopo il SOB, se l’è presa con Trump, che non ha condannato Putin per la morte di Navalny ma, anzi, ne ha approfittato per rilanciare l’ipotesi di un complotto di giudici e democratici per screditarlo anche attraverso queste accuse. «I Repubblicani una volta avevano un centro morale che era americano, ma quello sembra essersi perduto», ha concluso.

Iscriviti