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Ayman al-Zawahri, leader di Al-Qaeda, è stato ucciso durante un attacco aereo della CIA

Successore di Osama Bin Laden, era considerato come una delle menti degli attacchi terroristici dell'11 settembre. «È stata fatta giustizia», ha dichiarato Joe Biden

Mazhar Ali Khan, File/AP Photo

Ieri alcune fonti del governo hanno rivelato che il leader di al-Qaeda, Ayman al-Zawahri, è morto durante un attacco aereo compiuto dalla CIA a Kabul.

Zawahri era riconosciuto come una delle menti di al-Qaeda dietro agli attacchi terroristici dell’11 settembre e come uno stretto confidente di Osama Bin Laden – il fondatore dell’organizzazione, ucciso dalle forze speciali statunitensi nel 2011.

«Giustizia è fatta, questo leader terroristico non c’è più», ha detto lunedì sera il presidente Joe Biden in un discorso televisivo a livello nazionale. «Non importa quanto tempo serve, non importa dove vi nascondete, se siete una minaccia per la nostra gente, gli Stati Uniti vi troveranno». Biden ha poi aggiunto che l’Afghanistan «non può essere considerato come un trampolino di lancio contro gli Stati Uniti».

Secondo Biden, i funzionari dell’intelligence hanno rintracciato al-Zawahri e la sua famiglia in una casa situata in una zona parecchio affollata di Kabul già all’inizio di quest’anno. Il presidente ha approvato l’operazione, avvenuta domenica scorsa. Il New York Times ha riferito che il leader terrorista è stato ucciso da due missili Hellfire mentre si trovava su un balcone di casa. Un alto funzionario dell’amministrazione rivolgendosi a un pool di giornalisti ha dichiarato che «l’operazione ha avuto successo e non ci sono state vittime civili».

Durante il fine settimana il portavoce dei talebani, Zabihullah Mujahid, ha dichiarato di avere appreso di un attacco compiuto dai droni statunitensi all’interno della capitale Kabul, sottolineando che il gruppo «condanna fermamente» l’operazione, considerandola come «una chiara violazione dei principi internazionali e dell’accordo di Doha».

La morte di al-Zawahiri, una delle ultime figure di leadership all’interno di al-Qaeda, solleva interrogativi sul futuro dell’organizzazione. Al-Zawahiri ha presieduto il gruppo terroristico da quando gli Stati Uniti hanno ucciso Osama Bin Laden nel 2011. Molti analisti si aspettavano che Hamza Bin Laden, uno dei figli del leader del terrore, avrebbe assunto la guida di al-Qaeda, ma gli Stati Uniti hanno affermato di averlo ucciso con un attacco nel 2019, ponendo fine all’eredità dei Bin Laden.

La morte di al-Zawahiri segna un ritorno alle operazioni in Afghanistan per le forze statunitensi, che hanno lasciato il paese nell’agosto del 2021. All’epoca, il presidente Biden ha promesso in un discorso che la sua amministrazione avrebbe “mantenuto la lotta al terrorismo in Afghanistan”, nonostante il ritiro. La politica antiterrorismo degli Stati Uniti in Afghanistan, ha detto Biden, sarebbe stata condotta attraverso le cosiddette «capacità oltre l’orizzonte», ossia la possibilità di «colpire terroristi e bersagli senza stivali americani a terra, o molto pochi, se necessario».

Zawahiri è salito alla ribalta di al-Qaeda dopo essere fuggito dall’Egitto per raggiungere l’Afghanistan: fu tra le centinaia di arrestati a seguito dell’assassinio del presidente Anwar al-Sadat. In Afghanistan ha incontrato Osama Bin Laden e, secondo i principali osservatori internazionali, avrebbe influenzato moltissimo l’operato di Bin Laden, spingendo il leader del terrorismo saudita verso una strategia che prevedeva di prendere di mira gli Stati Uniti. Il gruppo terroristico di Zawahiri, la Jihad islamica egiziana, si è fuso con al-Qaeda nel 2001, alcune settimane prima degli attacchi terroristici dell’11 settembre, consolidando il suo ruolo di vice leader dell’organizzazione.

Negli anni successivi all’uccisione di Bin Laden negli Stati Uniti, al-Zawahiri spostò le attenzioni del gruppo sulla guerra civile in Siria, dove un’organizzazione affiliata ad al-Qaeda, chiamata Jabhat al-Nusra, ha guadagnato forza. Ma i jihadisti locali alla fine hanno rotto con al-Qaeda in un tentativo di ridurre la preoccupazione e la pressione americana sulle loro operazioni. Lo Stato Islamico, una propaggine della franchigia irachena di al-Qaeda, alla fine ha sostituito sia al-Qaeda che al-Zawahiri come leader del jihadismo globale.

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