Travolti dai tweet di Chef Rubio su Israele | Rolling Stone Italia
Conflitti in trattoria

Travolti dai tweet di Chef Rubio su Israele

Il cuoco–conduttore sta facendo parlare di sé per le sue prese di posizione su Hamas e sulla Palestina. E sul massacro del festival Supernova, scrive: «Ballare a sfregio su terre occupate e vicino al carcere più grande al mondo comporta conseguenze»

Chef Rubio per "Camionisti in trattoria" - Foto di Chiara Mirelli

Chef Rubio per "Camionisti in trattoria" - Foto di Chiara Mirelli

La recrudescenza del conflitto tra Israele e Hamas è il tema caldo del momento, quello che affolla i nostri feed. Ne parlano tutti: esperti, giornalisti con visioni diverse e a volte antitetiche, partiti di maggioranza e di opposizione. E poi c’è lui: Chef Rubio.

Ex rugbista, conduttore di programmi a cavallo tra la gastronomia e il costume di discreto successo (Unti e bisunti e Camionisti in trattoria, solo per citarne un paio), negli ultimi anni Gabriele Rubini – questo il suo vero nome – ha fatto parlare di sé soprattutto per il suo attivismo in favore della Palestina e contro l’occupazione dei suoi territori da parte di Israele.

La polarizzazione che caratterizza il dibattito sul conflitto israelo-palestinese, l’assoluta predisposizione a esporsi senza filtri sui social e le notizie confuse che giungono dal Medio Oriente fanno sì che Rubio sia percepito in due maniere diverse dalle rispettive tifoserie: un eroe per chi tira la volata ad Hamas, una sorte di demone antisemita per gli altri.

Di certo c’è che, quando ha una tastiera sotto le mani, Rubio è una vera e propria macchina da guerra. Il radicalismo delle sue posizioni è ben visibile già a partire dalla sua bio su Twitter, che recita: «Zionism = Mafia, Genocide, Ethnic Cleansing, Colonialism, Apartheid, Racism, Fascism, Supremacism. “Israel” is a Settlement colony».

Con una presentazione del genere, lo spettacolo è assicurato. E infatti, scorrendo la bacheca del cuoco filopalestinese di certo non ci si annoia. Nelle ultime ore ha attaccato chiunque, a partire da quei giornalisti che considera “sionisti”, come Cerasa del Foglio, David Parenzo e Annalisa Chirico, a sua detta complici di un terrore tenuto sottotraccia: «Il mostro è chi difende il colonialismo che ammazza, sfolla e affama milioni di persone, è il suprematismo antiarabo, antimusulmano e antisemita dei terroristi. Il mostro siete voi dei media che tacete la pulizia etnica del popolo semita palestinese».

Lampante, in questo senso, è il caso dell’attacco di Hamas al Festival Supernova, durante il quale più sono state uccise più di 260 persone. Sul punto, Rubio ha commentato: «Raccontate le cose come sono andate e come stanno invece di diffondere menzogne intrise di odio antimusulmano, antiarabo e antisemita», ha scritto. «Ballare a sfregio su terre occupate e vicino al carcere più grande al mondo (Gaza, ndr) comporta conseguenze». Anche la notizia delle decapitazioni – non confermate – dei bambini che abitavano nei kibbutz di Be’eri e Kfar Azza da parte di Hamas è uno dei leitmotiv che Rubio sta rilanciando nelle ultime ore. 

 

L’ultimo battibecco, Rubio lo ha avuto con Rocco Tanica. A innescarlo è stato l’ex tastierista di Elio e le Storie Tese, che ha scritto uno dei suoi tweet ermetici e impenetrabili. 

Quando il dibattito pubblico è così estremizzato, anche i tweet di Chef Rubio diventano una notizia.