«Succhiami la lingua». Vecchie e nuove controversie del Dalai Lama | Rolling Stone Italia
«Suck my tongue»

«Succhiami la lingua». Vecchie e nuove controversie del Dalai Lama

La massima autorità del buddismo tibetano sta facendo parlare di sé a causa della circolazione di un video in cui bacia un bambino, chiedendogli di succhiargli la lingua. Ma non è la prima volta che il monaco diventa protagonista di episodi ambigui

«Succhiami la lingua». Vecchie e nuove controversie del Dalai Lama

Foto: Twitter

Il Dalai Lama, la massima autorità religiosa e politica del buddismo tibetano, sta facendo parlare di sé a causa di un video che sta circolando moltissimo sui social. Nel filmato, che risale a febbraio ed è stato girato durante un evento tenuto nella cittadina Dharamsala, in India, che dal 1959 ospita la sede del governo tibetano in esilio, il monaco bacia sulla bocca un bambino; pochi secondi dopo, secondo quanto riportato dalle principali testate internazionali, il Dalai Lama avrebbe chiesto al bimbo di succhiargli la lingua.

Con un messaggio condiviso sul suo profilo Twitter, il Dalai Lama ha provato a scusarsi e a minimizzare l’accaduto: «Sua Santità desidera scusarsi con il bambino e la sua famiglia, così come con tutte le persone loro amiche nel mondo per il dolore che le sue parole potrebbero aver provocato», ha scritto.

Diverse testate hanno approfondito la questione: ad esempio, secondo un articolo della BBC del 2014, tirare fuori la lingua può essere considerato maleducato in un’ottica occidentale, ma in Tibet sarebbe un costume parecchio diffuso, un modo di salutare; si tratterebbe di una tradizione seguita dal popolo tibetano sin dal IX secolo, quando la regione era governata da Lang Drama, noto per la sua lingua nera.

Al di là di tutte le sponde di relativismo culturale possibili, però, quel che è certo è che il filmato ha indignato moltissimo l’opinione pubblica occidentale: su Twitter il Dalai Lama è il bersaglio polemico di giornata. C’è chi parla apertamente di pedofilia, chi posta video in cui butta nella spazzatura i libri e altra memorabilia del monaco, chi condanna il gesto sottolineandone gli aspetti disgustosi e così via. La notizia ha oggi una certa rilevanza anche sulle prime pagine italiane. La foto del Dalai Lama con la lingua di fuori davanti al bambino è su Il Giornale (dove è proprio la fotonotizia), Corriere della Sera, La Repubblica, La Stampa e La Verità.

Non è la prima volta che il Dalai Lama fa parlare di sé per motivi la sua ambiguità: nel 2015 dovette scusarsi pubblicamente per delle parole pronunciate alla BBC, quando disse che, se il suo successore dovesse ere una donna, allora dovrà essere «molto, molto attraente», altrimenti «la gente preferirebbe non vederla». Nel 2018 ha attirato nuove critiche dopo aver tenuto un discorso in cui ha suggerito che i rifugiati che arrivano in Europa dal Nord Africa e dal Medio Oriente dovrebbero fare ritorno nei propri paesi perché «l’Europa è per gli europei».