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Patrick Zaki: «Io sono per la Palestina, non per Hamas»

Intervistato dal Corriere della Sera dopo le polemiche degli ultimi giorni, l'ex studente dell'università di Bologna ha chiarito le sue posizioni sul conflitto tra Hamas e Israele: «Sono cristiano e sono di sinistra, non sono un integralista islamico. In Egitto quelli come me vengono uccisi dagli integralisti islamici»

Patrick Zaki: «Io sono per la Palestina, non per Hamas»

L'arrivo di Patrick Zaki davanti al tribunale di Mansura, il 21 giugno del 2022

Foto di Mohamed EL-RAAI / AFP via Getty

Dopo le polemiche dovute a presunte dichiarazioni in favore di Hamas, a un tweet in cui definiva il premier israeliano Benjamin Netanhyau un «serial killer» e al conseguente annullamento della sua ospitata alla prima puntata di Che tempo che fa su Nove, Patrick Zaki ha chiarito la sua posizione in un’intervista concessa al Corriere della Sera.

Intervistato da Aldo Cazzullo, l’ex studente dell’università di Bologna ha spiegato di essere contrario alle politiche di occupazione dei territori occupati portate avanti da Israele e di non essere «l’unico a pensarla così: le azioni di questo governo sono state criticate sia in passato sia in questi giorni da diversi paesi, compresi gli Stati Uniti».

Tuttavia, Zaki ha chiarito di non avere nulla a che fare con Hamas: «Sono cristiano e sono di sinistra, non sono un integralista islamico. In Egitto quelli come me vengono uccisi dagli integralisti islamici». Ha poi aggiunto: «Nel 2014 raccolsi aiuti umanitari per Gaza ma mi dissero che era meglio che non andassi a portarli, perché non sarei stato il benvenuto. Io sono per la Palestina, non per Hamas. E spero che tutti gli ostaggi siano liberati. Tutti, a cominciare dagli italiani. Non dimentico che l’Italia si è battuta per la mia libertà». E ha raccontato il rapporto con loro durante la detenzione: «A volte litigavamo. Quando potei vedere i miei genitori, uno mi rimproverò perché mia madre non portava il velo e io avevo bevuto da una lattina con la sinistra anziché con la destra. Mi arrabbiai: siamo in galera, non sappiamo se e quando usciremo, e tu mi rompi le scatole perché bevo con la mano sinistra?».