Ok, ma perché nella legge di bilancio ci sono zero soldi per la cultura? | Rolling Stone Italia
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Ok, ma perché nella legge di bilancio ci sono zero soldi per la cultura?

Lo segnala l’associazione U.N.I.T.A. sui social con un post che è diventato virale tra gli artisti. E anche se per ora si tratta soltanto di una bozza non sembra un buon segnale di attenzione al settore

Ok, ma perché nella legge di bilancio ci sono zero soldi per la cultura?

Foto dal profilo Twitter di U.N.I.T.A.

«Registriamo con favore la lieve ripresa nel settore dello spettacolo, messa in ginocchio dalla pandemia. Nello stesso tempo, siamo consapevoli che occorre fare di più». Così si era presentato il neo ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, alla “terza camera” rappresentata da Porta a Porta, la trasmissione di Rai 1 condotta da Bruno Vespa. E i suoi auspici avevano fatto ben sperare, peccato che al primo giro di boa della legislatura, la bozza della legge di bilancio 2023, non vi sia traccia di un solo euro per il settore della cultura. È ancora una bozza, certo, e sicuramente qualcosa verrà inserito in seguito (si spera), però il segnale non è positivo. Tanto che ha innescato la reazione di U.N.I.T.A. (l’Unione Nazionale Interpreti Teatro e Audiovisivo) che ha subito sottolineato la mancanza in un post social nel quale ha scritto: «Nella legge di bilancio che sta per essere discussa alla camera non sono previsti fondi per cultura né per l’indennità di discontinuità, approvata nella scorsa legislatura da tutte le forze politiche. Oggi non c’è traccia dei fondi necessari a farla partire». Un messaggio che è stato anche condiviso da molti artisti.

Ma chiaramente il vuoto sulla cultura non è sfuggito negli ambienti politici e in particolare alle opposizioni, che infatti hanno gridato allo scandalo. Come Irene Manzi, capogruppo del Pd in Commissione cultura alla Camera: «Nei giorni scorsi in aula alla Camera abbiamo presentato un question time al ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, proprio per conoscere l’orientamento dell’esecutivo. Purtroppo, in materia di cultura, stanno dando segnali molto preoccupanti, tenuto anche conto, viste le indiscrezioni, della totale assenza di investimenti in legge di bilancio», ha dichiarato ad AgenParl. A risponderle sul punto e a promettere che qualcosa verrà fatto, ci ha pensato Federico Mollicone di FdI, che è anche presidente della Commissione cultura alla Camera, il quale ha spiegato attraverso Agenzia Cult che, nonostante l’attuale assenza, la legge di bilancio «sarà risposta importante a tutela delle filiere della cultura». In questo modo, quindi, ha fatto capire che il settore verrà affrontato in un secondo tempo all’interno della Manovra. Nel frattempo, oltre a famiglia, agricoltura, infrastrutture e trasporti, sanità, scuola università e ricerca, sport e informazione, difesa, sicurezza, enti locali e giustizia, per il comparto del turismo sono state inserite varie voci dove vengono istituiti: un fondo per l’ammodernamento, la sicurezza e la dismissione impianti di risalita e di innevamento (30 milioni di euro per il 2023, 50 per il 2024, 70 per il 2025 e 50 per il 2026), un fondo per accrescere il livello professionale nel turismo (5 milioni per il 2023, 8 milioni per il 2024 e altri 8 per il 2025), un fondo per i piccoli Comuni a vocazione turistica (10 milioni per il 2023, 12 per il 2024 e 12 per il 2025) e un fondo per il turismo sostenibile (5 milioni per il 2023, 10 per il 2024 e 10 per il 2025).