L’esecuzione di Tymofiy Shadura è diventata il simbolo della resistenza ucraina | Rolling Stone Italia
Slava Ukraini

L’esecuzione di Tymofiy Shadura è diventata il simbolo della resistenza ucraina

L'immagine del prigioniero di guerra che ha urlato 'Slava Ukraini' prima di essere ucciso a colpi di fucile dai russi rimarrà impressa nella memoria collettiva.

L’esecuzione di Tymofiy Shadura è diventata il simbolo della resistenza ucraina

Da ieri la discussione pubblica sulla guerra è stata monopolizzata da un video di pochi secondi che mette in scena un’esecuzione: nel filmato si vede un prigioniero di guerra sulla quarantina che fuma una sigaretta guardando fisso in camera. Dopo qualche tiro, pronuncia le sue ultime parole: «Slava Ukraini», che in ucraino significa: «Gloria all’Ucraina», uno dei motti della resistenza all’invasione russa. Pochi secondi dopo, dietro l’obiettivo, qualcuno risponde in russo: «Muori bastardo», e partono numerosi colpi con fucili d’assalto che uccidono l’uomo sul colpo.

Stando a quanto ricostruito nelle ultime ore, il soldato ucciso dovrebbe chiamarsi Tymofiy Shadura, quarant’anni. Faceva parte di un battaglione di stanza a Bachmut – una cittadina dell’est ucraino dove, da qualche mese, si concentrano gli scontri più violenti – risultava disperso dallo scorso 3 febbraio. Al momento, non ci sono prove certe che ad uccidere l’uomo siano state le forze russe, né certezze relative al momento in cui il video è stato girato; tuttavia, si tratta dell’ipotesi maggiormente accreditata. Una possibile conferma della sua corretta identificazione è arrivata dalla sorella, che ha dichiarato alla giornalista Sofia Kochmar-Tymoshenko di essere «sicura al 100%, questo è mio fratello: sono i suoi occhi, la sua voce e il modo in cui fumava una sigaretta». Nel frattempo, il dipartimento investigativo del servizio di sicurezza ucraino sta lavorando per identificare i responsabili. L’autorità ha aperto un’indagine ai sensi della legge del Paese contro la «violazione delle leggi e dei costumi di guerra». A renderlo noto è il procuratore generale dell’Ucraina Andriy Kostin, aggiungendo: «Anche la guerra ha leggi. Ci sono norme di diritto internazionale sistematicamente trascurate dal regime criminale russo. Prima o poi il delitto sarà punito. Tutti i soggetti coinvolti saranno ritenuti responsabili nei confronti della legge».

L’esecuzione di Shadura è diventata il simbolo della resistenza ucraina. Lunedì il presidente Volodymyr Zelensky ha definito il prigioniero di guerra come un eroe. «Oggi è stato pubblicato un video degli invasori che uccidono brutalmente un guerriero che coraggiosamente gli ha detto in faccia: «Gloria all’Ucraina!» […] Troveremo questi assassini», ha detto, sfruttando la forza simbolica di un filmato destinato a rimanere impresso nella memoria collettiva.

Nelle ultime ore, Shadura è diventato una vera e propria icona anche per la popolazione civile e l’opinione pubblica occidentale.
Dall’altro lato, la Russia non ha condannato pubblicamente l’esecuzione e continua a negare qualsiasi crimine di guerra.