Le vittime del blitz di Hamas durante il rave party Supernova | Rolling Stone Italia
A history of violence

Le vittime del blitz di Hamas durante il rave party Supernova

Secondo i media israeliani, sarebbero almeno 260. I testimoni hanno raccontato di aver visto «cinquanta terroristi arrivati in furgoni, vestiti con divise militari» spuntati «all’improvviso, dal nulla», che hanno iniziato ad aprire il fuoco in modo indiscriminato. Si hanno poche notizie di Shani Louk, la tatuatrice tedesca rapita durante l'evento

Le vittime del blitz di Hamas durante il rave party Supernova

Foto: Twitter

Non ci sono ancora stime precise relative al numero di vittime coinvolte nell’attacco di Hamas al festival musicale israeliano Supernova, il rave party durante il quale è stata rapita Shani Louk, una tatuatrice con doppia cittadinanza tedesca e israeliana.

Secondo i media israeliani, però, le persone uccise durante l’attacco di Hamas sarebbero almeno 260: i testimoni hanno raccontato di aver visto i miliziani sparare contro le ragazze e i ragazzi che cercavano di scappare o di nascondersi.

Intervistato dal quotidiano britannico The Independent Peleg Oren, un uomo che lavorava come bartender durante il Supernova, ha spiegato che a un certo punto si è sentito il suono delle sirene di emergenza che segnalano un probabile attacco aereo, a cui è seguito un lancio di razzi durato qualche minuto.

La BBC ha riportato invece la testimonianza di Odel, una ragazza che ha partecipato al rave. Contattata dall’emittente israeliana Channel 12, ha spiegato di aver visto «cinquanta terroristi arrivati in furgoni, vestiti con divise militari» spuntati fuori «all’improvviso, dal nulla», che hanno cominciato «a sparare in tutte le direzioni».

Adam Karel, un partecipante al Supernova intervistato dal giornale israeliano Haaretz, ha spiegato che era riuscito a mettersi in macchina e a scappare, ma poi era sceso dall’auto e aveva cominciato a correre quando i miliziani avevano cominciato a sparargli addosso da un furgone.

Si hanno poche notizie, invece, del rapimento di Shani Louk: c’è chi sostiene che potrebbe essere stata uccisa subito dopo la cattura.

Quando si è diffusa la notizia dell’attacco, i membri della famiglia hanno cercato di contattare Shani. «Sapevamo che era alla festa. Lei non ha risposto», ha detto suo cugino Tom Weintraub Louk al Washington Post.

La madre di Shani, Ricarda, che vive in Israele, ha condiviso attraverso i social un appello, ricondiviso anche dalla Cnn: «Mia figlia, Shani Nicole, cittadina tedesca, è stata rapita da Hamas mentre partecipava con un gruppo di turisti a una festa nel sud di Israele», ha raccontato. «Mi è stato inviato un video dove ho potuto riconoscere mia figlia in una automobile, priva di coscienza, insieme a un gruppo di palestinesi, mentre attraversava le strade di Gaza». «Vi chiedo di inviarci qualsiasi aiuto o qualsiasi notizia. Grazie mille», ha aggiunto, mostrando la foto e il passaporto della figlia.