Il secondo, tragico Andrea Giambruno | Rolling Stone Italia
I deliri di un first gentleman

Il secondo, tragico Andrea Giambruno

Se qualche settimana fa abbiamo conosciuto il Giambruno negazionista del clima, nelle ultime ore il compagno di Giorgia Meloni ha mostrato il suo secondo volto, quello del bacchettone supremo. Come? Servendo un piatto del giorno a base di moralismo d'accatto, paternalismo a buon mercato e "consigli del bravo papà"

Il secondo, tragico Andrea Giambruno

Il giornalista Mediaset Andrea Giambruno

Foto di Ernesto Ruscio/Getty Images

“Giambruno” è il tipico nome che si usa nelle storielle e nelle barzellette per identificare il maschio che sente di avere la verità in tasca e spesso è preda dell’insopprimibile voglia di tirarla fuori.

Nel nostro caso Giambruno è il cognome di Andrea, conduttore della trasmissione Diario del giorno su Rete4 e compagno della presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Sentite qua che frase “giambrunesca” ha tirato fuori: «Forse dovremmo essere più protettivi nel dialogo e nel lessico. Se vai a ballare, tu hai tutto il diritto di ubriacarti, non ci deve essere nessun tipo di fraintendimento e nessun tipo di inciampo, ma se eviti di ubriacarti e di perdere i sensi, magari eviti anche di incorrere in determinate problematiche perché poi il lupo lo trovi».

Escludendo, come richiesto, ogni tipo di fraintendimento e ogni tipo di inciampo, dobbiamo presumere che Andrea Giambruno abbia detto esattamente quello che aveva in testa: care ragazze, se non volete essere molestate o stuprate, vedete di rigare dritte. Siamo in presenza dunque di una delle tante possibili varianti della storiella della ragazza che indossa la minigonna e quindi se le va a cercare e l’autore di questa uscita non è un Giambruno qualsiasi, ma il Giambruno compagno della premier, la quale peraltro starebbe cercando di affrontare al meglio il dibattito sulle violenze sessuali scaturito dai casi di cronaca delle ultime settimane, annunciando una sua visita a Caivano.

Adesso possiamo fare due cose. O ricordiamo che bere troppo fa male a chiunque e che comunque i maggiorenni fanno più o meno come vogliono. O ci chiediamo se il parere di Giambruno si sposi con la linea della nuova Mediaset di Pier Silvio Berlusconi, che vorrebbe fare una televisione meno trash. Ecco, a questo proposito va detto che anche quando Mediaset era trash (cioè fino a tre mesi fa) almeno la fase della colpevolizzazione delle vittime sembrava essere passata. Cioè, la tanto vituperata Barbara D’Urso non se ne sarebbe mai uscita con una frase del genere. Il resto è un concetto all’apparenza semplice ma che a quanto pare ha bisogno di essere ribadito ancora una volta: colpevolizzare una vittima è un atto spregevole. E, forse non a caso, questo succede quasi solo quando si discute di violenza maschile sulle donne. Qualcuno ha mai detto che possedere un’automobile costosa sia in realtà un incentivo al furto o che essere il titolare di una gioielleria sia un buon modo per attirare malintenzionati? Eppure i dati di cronaca parlano chiaro: i ricchi vengono derubati e spesso pure le gioiellerie. Per non parlare delle banche: chi ci lavora deve essere consapevole di trovarsi in un luogo pericoloso, con tutti quei soldi in giro e tutta quella plebaglia impoverita in fila. Paradossi che nemmeno nelle più oscure fantasie veterocomuniste potrebbero trovare cittadinanza.

L’altra categoria che deve sempre sentirsi in colpa per ciò che gli succede è quella dei migranti. Ricordate quando, dopo la tragedia di Cutro, Meloni in persona andò a incontrare i superstiti e domandò loro se conoscessero i rischi delle traversate? Ecco, più o meno stiamo lì.

Giambruno – promosso in curiosa coincidenza con l’ascesa al potere della sua compagna – affronta l’editorialino con cui di solito arricchisce il suo programma sentendosi in dovere di fare il brillante, di trovare la battuta secca per chiudere un discorso, di intrattenere il pubblico con il tono e le movenze di chi la sa lunga e la sa pure raccontare. Non è dato sapere se abbia degli autori (speriamo di no) o se faccia tutto da solo, ma non è la prima volta che il first gentleman d’Italia si fa notare. Qualche settimana fa si era dedicato al negazionismo climatico dicendo che «a luglio fa caldo e a dicembre probabilmente nevicherà» (che estro!) per poi prendersela con il ministro del Turismo tedesco che, in gita a Roma, aveva appunto sottolineato come qui le temperature fossero particolarmente alte: “So’ vent’anni, trent’anni che in qualche modo i tedeschi ci devono spiega’ come dobbiamo campare noi, se non ti sta bene, stai a casa tua”. L’incidente diplomatico fu evitato grazie al provvidenziale secondo intervento del ministro tedesco, che su Twitter aveva sottolineato quanto gli piacesse l’Italia, terra di bellezze eccetera eccetera.

Adesso siamo al «non bevete perché poi il lupo se ne approfitta», il tutto, va da sé, senza farsi alcuna domanda sull’esistenza dei lupi e sulle condizioni che ne favoriscono il proliferare: al massimo per quelli si chiedono punizioni esemplari, perché l’esatto rovescio della medaglia della colpevolizzazione della vittima è l’accanimento sui colpevoli. Giambruno, come da prassi, se ne frega e in poche parole cucina e serve un piatto del giorno a base di moralismo d’accatto, paternalismo a buon mercato e consigli del bravo papà. Care ragazze, non bevete perché può andare a finire male. E pure andare a ballare in discoteca, si sa, è pericoloso. Forse dovreste rimanere dentro casa. O al limite in un convento.