I nuovi libri di storia adottati in Russia sono dei manifesti di propaganda | Rolling Stone Italia
L'indottrinamento di massa è servito

I nuovi libri di storia adottati in Russia sono dei manifesti di propaganda

I nuovi testi nobilitano la narrativa di guerra di Putin, descrivendo l'invasione come una «operazione militare speciale», etichettando l’Ucraina come uno «stato nazista» che dovrebbe far parte della Russia e demonizzando le sanzioni occidentali

I nuovi libri di storia adottati in Russia sono dei manifesti di propaganda

Vladimir Putin

Foto: Mikhail Svetlov/Getty Images

Il Cremlino ha scelto di catechizzare i cittadini russi utilizzando la più classica delle strategie di indottrinamento di massa, ossia l’utilizzo pubblico e propagandistico della storia.

Lunedì l’agenzia stampa filo–governativa RIA Novosti ha presentato i nuovi libri di storia che verranno utilizzati dagli studenti delle superiori, ovviamente sapientemente riscritti alla luce degli sviluppi della guerra in Ucraina. L’obiettivo è facile da intuire: nobilitare la narrativa che, dal febbraio dello scorso anno, Putin sta diffondendo per persuadere la popolazione locale che la guerra di invasione contro Kiev è in realtà una «operazione militare speciale» e che l’Ucraina è uno «stato nazista» che dovrebbe far parte della Russia.

Il ministro dell’Istruzione russo Sergey Kravtsov ha affermato che i nuovi testi sono stati adottati con l’obiettivo di «trasmettere gli obiettivi [dell’offensiva russa in Ucraina, ndr] agli scolari», ossia la «smilitarizzazione e denazificazione». I nuovi testi coprono un periodo storico relativamente recente, dal 1945 a oggi, e saranno adottati in tutte le scuole a partire da inizio settembre. Kravtsov ha anche spiegato che i testi sono stati redatti in fretta e furia, nell’arco di appena cinque mesi, e che si tratta di testi provvisori, dato che «Dopo la fine dell’operazione militare speciale [in Ucraina, ndr], dopo la nostra vittoria, integreremo ulteriormente questi libri».

Dei piccoli bignami di propaganda, che tra le altre cose presentano delle sezioni sui soldati russi che «preservarono la pace» nel 2014, quando Putin decise di annettere illegalmente la Crimea. I testi presentano anche dei punti di vista critici nei confronti delle sanzioni occidentali, descrivendole come peggiori di quelle di Napoleone, che marciò sulla Russia nel 1812, e descrivono in maniera fuorviante alcune conseguenze che la guerra sta avendo sulla situazione in Russia: per esempio, sostengono che la decisione di molte compagnie straniere di sospendere le proprie attività nel paese, dovuta anche alle sanzioni economiche imposte dai paesi occidentali, abbia favorito l’apertura di nuove possibilità di mercato per le aziende russe, trasformando il paese in una «terra ricca di opportunità».

L’assistente presidenziale Vladimir Medinsky, noto per la sua visione conservatrice e revisionista della storia, ha elogiato la rapidità con cui i libri sono stati scritti e adottati. «Nessun libro di testo è mai stato creato nel nostro paese in così poco tempo», ha detto. Medinsky si è anche compiaciuto del fatto che il libro abbia interamente riscritto dei capitoli. «Abbiamo riscritto completamente le sezioni ’70’, ’80’, ’90’ e ‘2000’. Una nuova sezione è stata aggiunta dal 2014 ad oggi, inclusa l’operazione militare speciale», ha affermato.

Insomma: la propaganda è servita, questa volta sui banchi.