Doveva succedere: la “sostituzione etnica” è di nuovo tra noi | Rolling Stone Italia
Complotti di governo

Doveva succedere: la “sostituzione etnica” è di nuovo tra noi

La teoria del complotto preferita dalle destre, secondo cui sarebbe in atto una grande cospirazione globale per sostituire i bianchi con persone di altre etnie, è stata rilanciata anche dal ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida: ovviamente è una cazzata, ma una parte di opinione pubblica italiana ha deciso che non è così

Doveva succedere: la “sostituzione etnica” è di nuovo tra noi

Il ministro dell'Agricoltura e della Sovranità Alimentare, Francesco Lollobrigida

Foto di Riccardo Fabi/NurPhoto via Getty Images

Le parole che il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida ha pronunciato al congresso della Cisal sono diventate il caso politico del giorno.

Parlando di immigrazione – il tema centrale della settimana, con l’esame al Senato del decreto Cutro (che prepara la stretta sulla “protezione speciale”) in programma per oggi – Lollobrigida ha dichiarato che «Va costruito un welfare per consentire di lavorare a chiunque, di lavorare e avere una famiglia», sottolineando che «non possiamo arrenderci alla sostituzione etnica».

Le opposizioni hanno condannato in maniera unanime le parole del ministro: «Riesumare il vecchio refrain della ‘sostituzione etnica’ riporta il governo ad una postura incompatibile con una presenza autorevole in Europa. Siamo di fronte ad un’involuzione sbagliata e pericolosa per l’Italia», ha scritto su Twitter il leader di Azione, Carlo Calenda. Sulla stessa linea Raffaella Paita, di Italia viva: «Le parole del ministro Lollobrigida sono gravissime», ha scritto. Secondo la segretaria del PD Elly Schlein quello impiegato dal ministro è un linguaggio da suprematismo bianco», e Giorgia Meloni dovrebbe dissociarsi dalle sue parole quanto prima.

Le speculazioni di Lollobrigida fanno riferimento a una teoria cospirazionista molto in voga negli ultimi anni, utilizzata spessissimo dalle destre europee per fomentare una retorica restrittiva sulla difesa dei confini nazionali e sul contrasto all’immigrazione irregolare e puntualmente citata nei manifesti redatti dai suprematisti bianchi responsabili di stragi, da Brenton Tarrant – l’attentatore di Christchurch, che ha intitolato la propria “carta di valori” The Great Replacement – a Anders Behring Breivik. In breve, si tratta di una teoria del complotto che postula l’esistenza di una grande cospirazione globale per sostituire i bianchi con persone di altre etnie.

Le destre conservatrici europee prendono in prestito questa teoria come gancio argomentativo da anni, a partire da quelle di casa nostra: dopo il clamore suscitato dalle frasi di Lollobrigida, tante testate stanno rilanciando alcune frasi ambigue che Matteo Salvini ha pronunciato negli scorsi anni. Ad esempio, nel 2015, disse che era in corso un’operazione di sostituzione etnica coordinata dall’Europa, che avrebbe avuto come «vittima sacrificale i padani discriminati»; o ancora quando, nel ferragosto del 2016, denunciò il «tentativo di genocidio delle popolazioni che abitano l’Italia da qualche secolo e che qualcuno vorrebbe soppiantare con decine di migliaia di persone che arrivano da altre parti del mondo».

La teoria della sostituzione etnica ricorda moltissimo un’altra fantasia di complotto molto in voga tra le destre, ossia il cosiddetto “Piano Kalergi”, inventata dal neonazista austriaco Gerd Honsik, che ne fece menzione in un libro del 2005. Secondo questa tesi, l’arrivo di centinaia di migliaia di persone in Europa sarebbe parte di un piano segreto architettato dalle élite politiche ed economiche occidentali per importare milioni di potenziali lavoratori a basso costo, mischiarli con le “razze europee” e creare così un meticciato debole e facilmente manipolabile.

Stando ai risultati di alcune ricerche pubblicate negli ultimi anni, questo mito persuade anche una porzione consistente di opinione pubblica italiana: ad esempio, stando al rapporto La società irrazionale, pubblicato dal Censis lo scorso anno, il 39,9% crede che sia in atto una «grande sostituzione etnica».

Peraltro, la natura fantasiosa e razzista di questa teoria è riconosciuta dallo stesso governo di cui Lollobrigida fa parte, che sul suo sito ospita un’apposita sezione dedicata al tema che spiega come «La teoria della sostituzione è un mito neonazista secondo il quale i bianchi vengono sostituiti dai non bianchi. Spesso, come tante teorie cospirative, in ultima analisi gli ebrei vengono indicati come i veri colpevoli. Oggi la grande sostituzione è un mito della cospirazione di estrema destra, diffuso in Europa negli ultimi anni, composto da due fattori. Il primo sostiene che l’identità occidentale sia sotto assedio da parte di massicce ondate d’immigrazione da paesi non europei, portando ad una sostituzione degli europei bianchi sul piano demografico. Il secondo afferma che questa sostituzione sia stata orchestrata da un misterioso gruppo come parte di un loro grande piano per dominare il mondo – cosa che faranno creando una società totalmente omogenea sul piano razziale. Questo gruppo viene spesso identificato con gli ebrei/sionisti».