Cos’è questa storia dei «corpi non umani» mostrati in Messico | Rolling Stone Italia
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Cos’è questa storia dei «corpi non umani» mostrati in Messico

Jaime Maussan, un giornalista incline a diffondere teorie del complotto di ogni tipo, ha detto che proverebbero che «Non siamo soli». Ovviamente, senza alcuna prova a riguardo

Cos’è questa storia dei «corpi non umani» mostrati in Messico

Foto: YouTube/Global News

Jaime Maussan è un giornalista messicano che ciarla di tante cose, ma principalmente di UFO ed extraterrestri. Anzi, di più: nel ristretto e disfunzionale settore dell’ufologia, Maussan trova il proprio posto al sole accanto a una cerchia ristrettissima di illuminati (veri o presunti): negli anni ha tenuto conferenze sul tema in Inghilterra, Nuova Zelanda, Australia, Stati Uniti, e – spiega la sua scarna pagina Wikipedia – ha «frequentato più di 20 conferenze internazionali sul tema dell’ufologia».

Ieri il nome di Moussan ha trovato spazio in tutti i quotidiani internazionali. Il motivo? Ha presentato al Congresso messicano quelli che, a sua detta, rappresenterebbero dei corpi non umani. I resti mummificati di due esseri in qualche modo alieni, insomma. Maussan ha raccontato di averli rinvenuti in Perù nel 2017: «Sono esseri non umani. Non vogliamo chiamarli extraterrestri perché non lo sappiamo».

"Non-human" corpses presented to Mexico congress by previously-debunked UFO researcher

Maussan era stato invitato a partecipare all’audizione da Sergio Gutiérrez Luna, un deputato del partito al governo, che aveva detto di voler ascoltare prospettive diverse su un tema che egli stesso reputa «di interesse pubblico». Durante l’udienza i due “corpi” erano conservati in casse di legno protette da una copertura trasparente. Hanno una grossa testa, un collo allungato e gambe e braccia molto lunghe, con tre dita su ciascuna mano.

Durante l’audizione, il giornalista ha riferito che rappresenterebbero «la chiara dimostrazione che abbiamo a che fare con esemplari non-umani, non collegati a nessun altra specie nel nostro mondo». «Non siamo soli», ha aggiunto, usando uno slogan alla X Files. Secondo Maussan, inoltre, il ritrovamento «apre ogni possibilità per le indagini di qualsiasi istituzione scientifica al mondo».

Ora: al di là del clamore suscitato dalla notizia, forse sarebbe il caso di analizzare meglio il passato di Maussan. Accreditato come giornalista avverso alla stampa mainstream, negli anni ha fatto parlare di sé per la diffusione di bufale e teorie del complotto ed è stato contestato dalla comunità scientifica. Ad esempio, ieri l’astrobiologa Antígona Segura ha sottolineato che le teorie diffuse da Maussan sono completamente a digiuno di qualsiasi base scientifica, e che l’audizione è stata vergognosa. Il giornalista/ufologo ha avuto anche un piccolo alterco con l’Università nazionale autonoma del Messico: per fornire di un parere autorevole la sua bravata, infatti, aveva citato un esame svolto dall’ateneo nel 2017, esame che testimonia che i corpi risalgono a circa mille anni fa. L’università, però, ha tenuto ad allontanarsi immediatamente da qualsiasi associazione con il giornalista, spiegando di non aver avanzato alcuna ipotesi sulla loro origine.