Dicono che la realtà supera sempre l’immaginazione, e finalmente Andrea Giambruno ci ha dimostrato che è vero. Chiunque l’abbia progettato, per certo nel fuoco in una notte di tuoni, lampi e luna piena, be’, ha fatto un buon lavoro. Ciuffo ardito, petto aperto, camminata sciancrata da uno che ne ha passate, di cavalcate. Un galletto estivo e un po’ hot – segni particolari: anni 42, capelli ancora tutti –, totem per le signore in vacanza d’agosto quando impazza il ballo di gruppo. Di cui il buon “Giambrunasca” (sic Striscia) pare intendersi parecchio, a giudicare dai numeri che snocciola come arachidi davanti alle colleghe. Roba a tre, a quattro, che faccio lascio? Massì, ma certo, un etto in più o in meno, che male farà.
Italian stallion, lo chiamerebbero in America. Non è un complimento, è uno stereotipo: il maschio italiano è aitante, pensa solo a ficcare, e si fa la lingua dolce appena gli attributi del sesso opposto incrociano il suo campo visivo. Se ci fosse dunque uno sceneggiatore, magari hollywoodiano, per un film a medio budget, il personaggio sarebbe completamente azzeccato. Peccato che, dalle nostre parti, la situazione perda tutto il glamour, catapultandoci nel villaggio vacanze in cui tutte siamo state una volta da bambine e che ancora ci provoca incubi e tremori.
Ci sono anche lati positivi, però: il disvelamento di Evil Giambruno con i fuorionda trasmessi da Striscia è già stata occasione di palpabili miglioramenti nel livello culturale della nazione. Da bifolchi inchiodati al divano quali eravamo, ora ci destreggiamo con raffinati cocktail tra le mani, disquisendo su quale tinta starebbe meglio per questa sciarpa, quel divano, la nuova vasca idromassaggio: Blu Cina, bello ma volgarotto? Blu Estoril, esotico e misterioso già dal nome?
Per non parlare delle rinnovate interpretazioni attorno al famigerato spot della pesca, regine di meme delle ultime ore, con Giambry cacciato di casa (e dal titolo di first First Gentleman d’Italia) a pescate. Connubio felice, perché riconsiderando, rimuginando, scavando-scavando, arriviamo finalmente all’unica vera domanda che ci saremmo dovuti fare, al di là del bene e del male: ma perché uno spot con una pesca a settembre?
No, Presidente, mi perdoni. Era uno scherzo. È che avevamo ’sta cosa dentro da un po’ e proprio la dovevamo dire. Lo sappiamo, si figuri: è giusto normalizzare che le cose possano andare a scatafascio, che i gusti sessuali siano incontinenti, che a luglio faccia caldo perché è estate, financo che si stia insieme per motivi di facciata perché, oh, quanto l’ho menata con ’sta cosa della famiglia-pilastro, non è che poi posso… no? Ah, no? Brutto inghippo. Per sistemare le cose, proponiamo qui una soluzione: abbiamo visto una donna alla tivù che aveva quattro figli, era sposata con un uomo, e ne volevano pure un quinto, di marmocchio. Che facciamo, eleggiamo? Ma lo sa che Graziano Delrio ha nove, dico ben nove figli?
Ma qui si divaga. Vede Presidente, quello che volevamo davvero dirle, che forse Antonio Ricci vorrebbe dirle, che stando con Andrea Giambruno avrebbe dovuto mettere a priorità di Governo, è: basta. Smettiamola con questo trenino della felicità da cui dispensate modelli e lasciate intendere che, come cantavano i beneamati, “se lo vuoi, tutto è possibile”. Prima ancora che giusto – qui siamo ancora fermi alle disquisizione sui vari kinds of blue, alla morale non abbiamo proprio tempo di pensarci – un mondo fatto a stampino non è possibile. Non sempre ti pigli il belloccio, ci si regala una nuova vita, e poi va a finire tutto bene. A volte uno ha il vizio di ravanarsi il pacco al lavoro, e qualcuno dovrebbe scrivergli su una lavagna che non è molto elegante. Che cosa direbbe Giambrunasca se i famigerati lupi si presentassero davanti alla figlia perfettamente sobria, vestiti in pantaloni lunghi, e continuassero, nonostante tutto, a sgrullarselo? Che si fa con questi? Dove stanno nel suo quadro?
I video fuorionda pubblicati da Striscia, dicono, sono stati girati negli studi di Mediaset. Il dubbio, però, non può che porsi: è da un po’ che siamo in un villaggio turistico, e la cumbia ci sta fracassando le orecchie.