Samantha e Thomas, il clan Markle che imbarazza Meghan | Rolling Stone Italia
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Samantha e Thomas, il clan Markle che imbarazza Meghan

La famiglia della duchessa di Sussex è sulle copertine dei rotocalchi di mezzo mondo. Protagonisti, il padre dissoluto e la sorellastra invidiosa che non hanno mai mancato di mettere in piazza i loro affari privati

Samantha e Thomas, il clan Markle che imbarazza Meghan

Meghan Markle

Foto: Jeremy Selwyn - WPA Pool/Getty

Niente Sandringham. Quest’anno Natale a Los Angeles. Harry e Meghan non santificheranno le feste nella residenza di campagna dove i congiunti di Elisabetta II si ritrovano il 24 dicembre, con prima chiamata alle 16 per il tè di famiglia.

Viva la libertà? Nì. Perché la California, al di là di Rodeo Drive e Malibu, per l’ex attrice diventata altezza reale, non è esattamente un glamourissimo ritorno a casa. Sì, a Los Angeles ci è nata. Sì, lì vive ancora l’adorata mamma Doria, la suocera reale sui generis che si arrangia facendo la maestra di Yoga e l’operatrice in una struttura per anziani. Ma per Meghan la West Coast significa anche una famiglia felice che si è sgretolata, una sorella che non perde una sola trasmissione Tv per gettarle veleno addosso. E un padre che ha venduto i ricordi di famiglia, e persino se stesso, per sbarcare il lunario. Le pecore nere reali di questa settimana sono Samantha e Thomas, i parenti serpenti della duchessa di Sussex.

Vezzeggiata e coccolata, Meghan ha vissuto un’infanzia dorata. C’è una foto che sintetizza l’amore che la circondava: lei, frugoletto di appena 10 giorni, dorme beata sulla pancia di suo padre. Thomas Markle e Doria Ragland, i suoi genitori, si conobbero sui set delle soap americane General Hospital e Santa Barbara. Lui faceva il direttore delle luci, lei la truccatrice. Si sposarono nel 1979 su Sunset Boulervard e due anni dopo nacque Meghan.

Thomas si impegnò a far quadrare tutto. E il tutto era rappresentato da Samantha e Thomas Jr., i figli, all’epoca adolescenti, nati dal suo primo matrimonio. Non era più lo scapestrato sognatore di Chicago che i ragazzi avevano lasciato. Quando costruì la sua seconda vita con Doria, la situazione era cambiata: s’era fatto una bella casa, di soldi ne giravano parecchi. Così propose ai ragazzi di trascorrere più tempo con lui, Doria e la sorellina appena nata, a Los Angeles. Thomas Jr. era un tipo bonario, anche se anni dopo verrà arrestato per minacciato sua moglie con una pistola. Samantha no. Non si capacitava di Doria, o meglio del colore della sua pelle. Quando le compagne di scuola andavano a casa a trovarla, raccontava loro che quella donna era la domestica, trattandola come tale. Doria scelse di abbozzare, fino a quando Samantha cominciò a prendere di mira la bambina. Meghan venne iscritta a una prestigiosa scuola elementare da 14 mila dollari l’anno. E quando suo padre cominciò a farle fare piccole comparsate in Tv – negando alla figlia maggiore la stessa opportunità – in casa scoppiò la Terza guerra mondiale. Iniziarono le vessazioni. Samantha non perdeva occasione per terrorizzare la piccola con scherzi inquietanti in piena notte. Anche per questo il matrimonio tra Doria e Thomas naufragò miseramente. Mamma e figlia si trasferirono in un appartamento a Vista del Mar. Meghan continuò ad avere rapporti con il fratello. Sporadici, invece, i contatti con Samantha che, dopo qualche esperienza senza successo a Hollywood, si eclissò in Florida.

Meghan, invece, a Hollywood cominciò a farsi notare. Modella, prezzemolina Tv, attrice. Dopo una serie di ruoli minori, viene scelta nel 2011 per il ruolo di Rachel in Suits. Forse aiutò il matrimonio – si sposano proprio in quell’anno – con il produttore Trevor Engelson, da cui divorzierà appena 24 mesi dopo.

Ma se la vita di Meghan decolla, quelle di Thomas e Samantha sprofondano. Per Markle Senior il lavoro comincia a scricchiolare. Nel 1990 aveva vinto 750mila dollari alla lotteria, bruciati in qualche anno. Ridotto in bancarotta, si trasferisce a Rosarito, in Messico. A Samantha nel 2008 viene diagnosticata la sclerosi multipla. Nel giro di pochi mesi è costretta su una sedia a rotelle. «Mia sorella non mi ha più voluto vedere», racconterà. Ecco perché l’iniziale frequentazione, poi il fidanzamento, infine il matrimonio tra Meghan e il principe Harry d’Inghilterra diventano una succosa opportunità: per il padre, che potrà finalmente contare su un mantenimento perpetuo. E per la sorella, di vendicarsi.

Così accade. Samantha vende la sua storia di consanguinea malata e abbandonata. Alle trasmissioni americane non par vero di dar voce a un vulcano d’odio in costante eruzione che sforna aneddoti sulla new entry Windsor. Samantha ne dice d’ogni. Sintesi di ciò che ripete in sedi diverse: «È sempre stata un’opportunista, una cacciatrice di dote. Un’intrigante. Il mondo la saluta come la rivoluzione che cambierà la famiglia reale britannica. Oh, la cambierà, certo. La distruggerà».

Ci sono di mezzo i soldi, tanti. Millecinquecento dollari per parlare in radio, 5.000 in Tv, con la specifica che non deve essere interrotta. E il mercimonio dura ancora oggi: secondo il Mirror da quando è nato Archie, il 6 maggio scorso, tra ospitate, documentari e interviste Samantha ha racimolato oltre 100 mila dollari. Inutile pungolarla sul piano morale. «Mi dovrei sentire in colpa? Da sempre ho contatti con le televisioni e il mondo dello spettacolo. Sto semplicemente vendendo i miei ricordi. È un lavoro».

Ma è Thomas a vincere la Palma d’oro dell’imbarazzo. A ridosso delle nozze di sua figlia, si è venduto a un’agenzia fotografica. Il pacchetto comprende: prova del tight – nel retro di una bottega messicana – che avrebbe dovuto indossare per accompagnare Meghan all’altare della Cappella di San Giorgio a Windsor; viaggio nel Regno Unito, con tappa a Los Angeles per posare un mazzo di fiori davanti sull’uscio dell’ex moglie Doria; arrivo a Londra.

Quando la notizia del contratto – con cachet per Thomas superiore a 100 mila dollari – viene alla luce, scoppia il putiferio: Meghan in lacrime, Harry che telefona al suocero intimandogli di non presentarsi al matrimonio. Conseguente attacco di cuore e ricovero del padre della sposa pochi giorni prima del sì. Lei è arrivata all’altare a braccetto del principe Carlo fino a metà navata. L’altra metà l’ha percorsa fieramente da sola.

Markle, in una successiva e prezzolata intervista, si è detto pentito, ha implorato la figlia di telefonargli. Poi ha espresso il desiderio di conoscere il nipotino.

Tutti appelli caduti nel vuoto. Il Mail on Sunday, a febbraio di quest’anno, ha pubblicato una lettera di Meghan a suo padre. Vi si legge: “Ti ho pregato di accettare il mio aiuto e tu hai smesso di rispondere al telefono. Hai scelto di parlare solo con i giornali scandalistici. Per favore, lasciaci vivere in pace. Smetti di mentire, di creare dolore, di sfruttare il mio rapporto con mio marito”.

Con questo chiassoso bagaglio Meghan si imbarcherà per la terra natìa. Natale a Los Angeles stavolta non è il titolo di una commediola triviale. Ma il ritorno di una figlia sacrificata, dalla sua stessa famiglia, sull’altare del dio showbiz, indiscussa autorità californiana.

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