Presidenziali 2020: se proprio dobbiamo scegliere, Paris Hilton è meglio di Kanye West | Rolling Stone Italia
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Presidenziali 2020: se proprio dobbiamo scegliere, Paris Hilton è meglio di Kanye West

Almeno l'ereditiera ha elencato tutti i punti del suo programma (in una canzone)

Presidenziali 2020: se proprio dobbiamo scegliere, Paris Hilton è meglio di Kanye West

Artwork: Stefania Magli

Kim Kardashian First Lady: finale di stagione epico per il suo reality, ma anche scenario che potrebbe non essere così lontano. Kanye West si è candidato alle Presidenziali U.S.A., e nella sua prima intervista a riguardo ne ha già dette di ogni: vaccini («Molti bambini sono stati vaccinati e sono rimasti paralizzati. È il marchio della bestia. Vogliono metterci dei microchip e guidare le nostre azioni per impedirci di varcare il cancello del paradiso»), tasse («Non ho fatto grande ricerca sull’argomento»), ma anche i soliti deliri di onnipotenza («Come qualunque altra impresa che ho affrontato, sono destinato a vincere»).

Se vincerà o no lo scopriremo solo vivendo, ma torniamo a Kim Kardashian nella Stanza Ovale: una Instagram oppurtunity incredibile. Al pensiero che possa succedere viene quasi da ridere. Ridevamo anche di Carla Bruni, e guardate che è successo.

Parlando di celebrities, però, c’è qualcuno che si merita più di tutti un posto alla White House, e da Presidente: Paris Hilton. E, infatti, anche l’ereditiera ha postato sui suoi social alcune immagini che la ritraggono come una delle candidate. Slogan: “Make America Hot Again”:

 

 
 
 
 
 
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#PresidentParis ✨????✨ I like the sound of that.? #ThatsHot ? #MakeAmericaHotAgain ??

Un post condiviso da Paris Hilton (@parishilton) in data:

Paris Vs Kanye, sarebbe davvero un duello incredibile, e c’è anche da dire che non è la prima volta che Paris la butta lì. Era il 2008 infatti quando la nostra pubblicava canzone + video dichiarazione d’intenti: Paris For President.

La canzone era nata per gioco, dopo che il candidato repubblicano John McCain aveva paragonato Barack Obama alla Hilton e a Britney Spears, quasi a dire che era una celebrity, mica un politico. La risposta della Hilton era arrivata tramite videoclip: «Siamo celebrities, ma possiamo essere anche presidenti». E, dopo aver ascoltato la canzone, ho capito che, pur assurdo che sia, la Hilton ha le idee più chiare di Kanye. E di questi tempi non è poco. Analizziamo le parole di Paris For President, strofa per strofa e cercando di evitare tutti gli Hey! presenti nel testo:

Paris for President!
At The Palms, chilling with the martini
Paris for President
Your commander in bikini

Ok, qua non c’è tanto da capire, se non che, per eseguire le principali funzioni di governo, Paris indosserà solamente il suo costume da bagno.

Let me tell you ‘bout my policies
To stop the player hating on the U.S.A.
Incentivise nuclear nonproliferation and ratify Kyoto today
You can ride in the motorcade in my hybrid pink Escalade (Hey!)

Qui iniziamo a entrare nel vivo, ve l’avevo detto: basta con l’odio negli Stati Uniti, il nucleare, e fermi tutti perché c’è l’urgenza di aderire al protocollo di Kyoto. Ambiente, energia, ma anche tematiche sociali. Per tutte queste cause saranno organizzati cortei in cui sfileranno Cadillac Escalade (ibride e, ovviamente, rosa). Hey!

Paris for President
Not another old dude cliché
Paris for President
You can get married if you’re straight or if you’re gay

Paris for President dunque, e non un altro uomo di 50 o 60 anni. Un altro punto del programma elettorale anche l’estensione dei diritti civili per tutti i cittadini. Volete sposarvi con una persona del vostro stesso sesso? No problem (è possibile in tutti gli stati dal 2015. Questa canzone è del 2008. Qualcuno potrebbe gridare: avanguardia).

If you’re gonna put lipstick on a pig
Make sure that shiz matches your skin tone

«To put a lipstick on a pig» vuol dire modificare l’aspetto di qualcuno per farlo sembrare quello che non è. La frase è stata utilizzata anche da Obama, nel 2008, parlando del Partito Repubblicano. «Puoi mettere un rossetto su un maiale, ma rimane un maiale».
Secondo McCain quello era un palese attacco a Sarah Palin. Obama disse di no. Per chiunque fosse la frase, non distogliamo l’attenzione dalla cosa più importante: scegliere la palette giusta.

You can trust me with my finger on the button
[Nuclear] is a vocabulary don’t

Dormite tranquilli, con Paris alla Casa Bianca nessuno lancerà missili o bombe nucleari.

Paris for President
America should put me in charge
Paris for President
Look at Bush, it can’t be that hard
(in effetti…)

E ancora:

Simon Cowell – he might be a little mean
But when those old dudes kick the bucket
I’ll put him on the court’s supreme
Gonna paint the White House pink and move camp over to Maui

Paris non può di certo governare da sola. Ecco quindi spuntare qualche nome interessante, tipo quello dell’ideatore di X Factor Simon Cowell: «Potrà essere un po’ cattivo, ma quando i vecchi se ne andranno lo metterò alla Corte Suprema. Poi dipingerò la Casa Bianca di rosa e la farò trasferire a Maui, Hawaii».

Un programma bello ricco, non c’è che dire, ma di sicuro non possiamo dimenticarci di argomenti decisamente seri come il waterboarding (orrenda tortura utilizzata durante gli interrogatori e poi abolita dal Presidente Obama) e il surriscaldamento globale: «Global warming is totally not hot». #ParisForFuture. Ma non solo: Paris avrebbe un occhio anche per il decoro e lo stile. Prendete la Statua della Libertà, quella vera, non la sua versione umana Sandra Marchigiano: troppo grigio. Basta un makeover alla Miccio-Gozzi per sistemare le cose. Per Lady Liberty solo abiti Donna, Tommy e Calvin.

Il pezzo si conclude così:

Paris for President
Get your cute little butt out there and vote
Paris for President
Dispensing beauty tips and hope

Avete letto bene, dispensing beauty tips and hope. Che non saranno di certo fondamentali, ma forse sono meglio delle idee di Kanye.

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