X Factor 2021, le pagelle del Live 5: «Fermate questo gioco, voglio scendere» | Rolling Stone Italia
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X Factor 2021, le pagelle del Live 5: «Fermate questo gioco, voglio scendere»

Come as you maschio. Ironia della sorte, il colpo di grazia all'ultima donna in gara, "Mika" Paris, lo dà Emma. Fuori anche Le Endrigo: sarà mica per quell’articolo femminile? Pubblicità progresso: dopo avere bevuto non devi televotare

X Factor 2021, le pagelle del Live 5: «Fermate questo gioco, voglio scendere»

I Bengala Fire al quinto Live di X Factor 2021

Foto: Sky

«Fermate questo gioco che voglio scendere», ha detto Emma Marrone commentando le scelte demenziali del televoto e un roster che si assottiglia senza un minimo di razionalità ed equilibrio. A pochi passi dalla fine ci ritroviamo senza donne in gara e con una sola band in corsa. 
Qualcosa nel “Come as you are” ha funzionato decisamente male.

Bengala Fire voto: 10

Sarò pazzo, ma comincio a sentire qualcosa dei Clash in questi ragazzi (e non solo per la cover che fecero con i Mutonia in un daily passato alla leggenda). E contando che sono partito pensando che fossero i Negramaro sbagliati, non è male come evoluzione. Loro sono la dimostrazione che X Factor serve (ancora), eccome: sono entrati che erano ottimi esecutori, con un carisma limitatissimo e una certa goffaggine sul palco. Non chiederò mai abbastanza scusa a questi ragazzi per aver pensato che potessero essere ottimi per suonare a un matrimonio (Agnelli, la battuta era mia, non di Mika!) e poi dimenticarseli. O forse non devo farlo, perché allora era vero e anzi con i Blur avrebbero fatto ballare scatenati anche i nonni della sposa. Ora, anche per merito del destino, sono potenzialmente tra i migliori gruppi italiani del prossimo decennio. Basta che gli inediti siano all’altezza di Amaro mio e Mattia Mariuzzo rimanga un frontman così particolare, divertente e coinvolgente, spontaneo e rock senza mai perdere la tenerezza.

Erio voto: 9

Può piacere o non piacere, ma i Negramaro li ha fatti meglio di Sangiorgi e soci. Sono diverse settimane che mi chiedo come potrebbe essere un suo live: la sua forza è proprio la performance estemporanea, ti spappola il cuore e ti prende il cervello proprio perché arriva all’improvviso e ti offre qualcosa di nuovo, raro, potente. Ma quella voce, quella modalità interpretativa alla prova con un album intero, con un concerto anche solo di un’ora che reazioni avrebbe e provocherebbe (vista anche la fragilità delle sue corde vocali che abbiamo sperimentato nei live precedenti? Un po’ la sindrome Casadilego, ma alla fine è un problema loro. Noi ce li godiamo ringraziandoli per la poesia che portano. E peraltro il rischio eliminazione sembra averlo sbloccato: oggi ha saputo essere anche altro e andare oltre.

Le Endrigo voto: 8

I loro inediti li riportano a un’identità più definita, un pop d’autore con sfumature rock, che le cover, per entusiasmo o calcolo, facevano perdere alla ricerca del consenso massimo. Nella loro serata migliore – Panico è un signor singolo – escono. E dispiace perché, cinicamente parlando, loro avevano un’unicità che Fellow (destinato a giocarsi un posto al sole con Baltimora) non ha. D’altronde l’ha detta giusta Manuelito, forse l’unica della stagione: «Quest’anno il televoto non lo capiamo proprio». Come se in Italia far votare tutti sia mai stata una buona idea.

Emma, Mika, Manuel Agnelli voto: 7

Dopo aver maltrattato Lucio Dalla la scorsa settimana, ieri senza strafare Emma e Mika si fanno voler bene. Mika arrossendo al «quanto sei sexy» di Manuel Agnelli e per averci raccontato di lui che balla una canzone di Dua Lipa in mutande, nel suo appartamento di Atene: ci fa volare e dimenticare che quando non ha voglia di lavorare o vuole giocare d’astuzia e/o di strategia ci delizia con supercazzole acrobatiche. Emma dice una sola volta la parola empatia, si prende la soddisfazione di prendersela con i professoroni rivendicando le emozioni che cerca e vuole provare e le sei talmente grato di non dire la parola sincerità o la frase «sono una persona vera» (dice, a un certo punto, «sono una persona, non sono un ruolo» che ho sopportato solo perché ho immaginato lei che la cantava sulle tonalità di «sono una donna non sono una santa») che le perdoni anche il vestito da cigno nero, o avvoltoio. Sì, dai, quello interpretato da Giacomo Poretti a Mai dire gol. E pure la battuta «a questo tavolo non sono capita» subito dopo quella mitica dell’audiolibro (ha riso pure Agnelli!) a Hot Factor: degne di Aldo, Giovanni e Giacomo.
 A Manuel 7 di stima e alla carriera: ieri puntata defatigante, perfetto come sempre, ma senza guizzi. D’altronde quelli come lui al settimo giorno si riposano. Lui lo fa al quinto live, per far faville nelle ultime decisive puntate.

gIANMARIA voto: 6

Una media tra il coraggio di uscire dalla propria comfort zone (8) e il pezzo (4) che è il suo primo vero passo falso in questo X Factor che per lui è stato percorso netto finora. Ci ha ricordato che ha 19 anni, che ha voglia, per dirla alla Troisi, di «andare in mezzo alla strada, uscire, toccare le femmine, andare a rubare» (prima che qualcuno si rizeli, è una citazione di quel capolavoro che è Ricomincio da tre). Tiene il palco, perde il controllo e lo fa bene (a differenza di quello che dice Mika), ma il pezzo è mediocre, come ritmica e soprattutto, e questo è davvero sorprendente, come scrittura, imprevedibile per uno bravo come lui con le parole. Ah, finalmente si è tolto la divisa da paziente d’ospedale e quel completo rosso gli stava da paura. Su De Gregori e Rimmel va sul sicuro. Ritrova la vena della scrittura e che l’abbia cambiata a Francesco non dispiacerà, così nessuno ha potuto cantarla, esattamente come piace a lui, il più grande sabotatore di cori dei (propri) concerti dopo Bob Dylan. Continua a sorprendere di gIANMARIA la maturità, la consapevolezza, l’assenza di paura nel rileggere e ripensare i mostri sacri. Il dubbio che viene è solo uno: è, sarà soprattutto un autore di reboot di brani altrui?

Fellow, Baltimora voto: 5

Su quel palco uno dei due è di troppo (e non è da escludere che lo siano entrambi). Bellissima voce entrambi, ma il primo generosamente preferito a Le Endrigo (persino da Manuel Agnelli, un abbaglio di Sua Maestà) rimane un mistero. Fa i Coldplay in modo più scolastico dei Coldplay stessi, ti dimentichi quasi subito di lui – io ogni volta che lo rivedo ai live, con sguardo stupito penso: ancora qua, ma davvero? – e sarà così fino alla finale, temiamo. Baltimora che dei due è quello da salvare, perché ha personalità e voglia di rischiare (pure troppa), ieri non ne ha imbroccata una. Anche perché ha voluto mettersi alla prova con altro da sé, esagerando. Battezzato da Manuel – «hai messo da parte abbastanza consenso da poterti permettere qualche errore» – a momenti tornava a casa. Ringrazi che i giudici sognavano Nika Paris al ballottaggio dalla prima puntata.

Nika Paris voto: 4

Hanno messo come motto “Come as you are”, poi il massimo della provocazione di quest’edizione è un articolo determinativo femminile plurale davanti al cognome di un cantante maschio. Ah no, hanno eliminato pure Le Endrigo. Eliminare l’unica donna sembrava impossibile, poi toccava salvare uno bravo e i giudici hanno avuto un sussulto d’orgoglio. Si è fatto di tutto per portarla il più avanti possibile ma il suo pop vuoto e noiosetto, quegli outfit che sembrano usciti dai concorsi di bellezza di Little Miss Sunshine, il suo sguardo robotico e l’ossessione per il giallo alla fine le sono costati la permanenza. Sì, lei è anche brava a fare quello che fa, ma è il bignami di una pop star. E comunque se proprio dovevamo trattare le donne come i panda (brava Emma che era l’unica giustificata a dare un voto ideologico e invece l’ha eliminata) non potevate lasciarci quel fenomeno di Vale LP?

Manuelito voto: 3

Io non posso crederci. Pure nel look quest’anno non ha guizzi, oggi sembrava l’incrocio tra il Joker e il Jim Carrey dei film anni ’90. Sembra spento, fuori fase, a volte persino distratto. Ce lo ricordavamo diverso, più in palla, orgoglioso e voglioso di aprire porte e sfondarne altre, interessante anche quando non eri d’accordo con lui, soprattutto sulle dinamiche produttive e di mercato. Usa sempre le stesse dieci parole, è piattissimo nei giudizi, non ingaggia nessun duello con gli altri giudici e anzi ne replica spesso pigramente le considerazioni quando non risponde piccato e infantile. Non trova più posto a quel tavolo, alla fine non dà né toglie nulla, ti ricordi che esiste quando alle eliminazioni il suo voto diventa (ahinoi) decisivo.

Il regolamento voto: 2

La doppia eliminazione divenuta una consuetudine sta snaturando il talent, che così rischia di diventare sempre più simile ad Amici. Il format appare rigido, aveva la sua forza anche nel dare il giusto tempo ai concorrenti, ma la dinamica del televoto determinante per mandare al ballottaggio gli artisti che poi costringe i giudici a scelte dolorose ha già fatto vittime ingiuste come Vale LP e ancora di più Mutonia e Le Endrigo (andati via senza dire neanche una parola) e per poco non ci giocavamo Erio. Tutto per salvare i Licitra di questa edizione. Speriamo che almeno chi arriverà secondo abbia la stessa fortuna dei Måneskin.

Dalila di Gallipoli voto: 1

Contate che persino il suo wedding planner deve averla odiata così tanto che l’ha chiamata Denise davanti alle altre spose. Ovvio che sto parlando di Quattro matrimoni, la mia crociata per Costantino della Gherardesca giudice a XF 2022 continua. Dalila sembra un incrocio tra Giorgia Meloni a un comizio e Giorgia Meloni in un talk show. Ma si veste peggio (il vestito viola nel confronto con le altre spose è la morte del buon gusto). Dà lezioni di stile, non avendolo, perché Quattro matrimoni ha una regola non scritta: la sposa più coatta è quella che pensa di essere la regina del galateo. Detto questo mi fermo qua, perché quando la contraddici è pure più aggressiva, tipo Giorgia Meloni in Parlamento. Praticamente Gennaro Savastano, ma lui sorride di più. Ieri puntata clamorosa: mi candido come secondo marito della dolce Kiran, la vergine amazzone (è l’unica che ha risposto per le rime a Dalila, rischiando la vita) Anny è un personaggio epico e la simpatica Diletta ha fatto la battuta definitiva a quest’ultima, «amò tranquilla mancano solo dieci giorni». #costaaxfactor2022 
P.S.: piccolo consiglio, Cdg pensa anche a un malus di 10 punti per chi ha meno fair play. O per quello che vuoi tu, sei il mio Manuel Agnelli pop.