X Factor 14, le pagelle: chi fermerà il machiavellico Mika? | Rolling Stone Italia
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X Factor 14, le pagelle: chi fermerà il machiavellico Mika?

Sicuramente non Emma, nervosissima e impegnata a studiare la discografia dei Manitoba, e nemmeno Hell Raton versione impiegato. Resta solo Manuel, che azzecca tutto ma perde comunque un concorrente

X Factor 14, le pagelle: chi fermerà il machiavellico Mika?

Foto dal sito di Sky

Ci voleva il Covid per allontanare Cattelan da X Factor. Tanto che gli costruiscono un simulacro con tanto di schermo al posto della faccia, che fa molto Cronenberg. Non ci è mancato troppo perché è stato ben sostituito. Certo, quando tornerà troverà il tavolo dei giudici che assomiglierà allo spogliatoio dell’Inter.

Le ballerine di Blind voto: 10

Il lockdown, dopo averle viste, non sarà più lo stesso. A X Factor si dimenticano di essere in prima serata e mettono in scena una coreografia che non era così culata, pardon curata, dai tempi di Drive In. Manuelito e Manuel sono rapiti – alla Collu che gli dice “ti è piaciuto perché sei un amante del maculato” Agnelli risponde, “sono un amante del maculè” ed è subito XXX Factor –, noi pure. Blind eroicamente riesce a rimanere concentrato e regalare un’ottima prova, con l’ulteriore handicap di essere vestito solo con un pigiama leopardato. Roba che verrà bullizzato dai colleghi per il resto della vita che in confronto Zoro con Bob Angelini su Gatto Matto a Propaganda Live sembrerà la sigla dei puffi.

Melancholia voto: 9,5

Hanno qualcosa di sovrumano, Benedetta Alessi sta diventando farfalla, l’abbiamo trovata quasi piegata, occhi a terra, concentrata sulla sua voce clamorosa, ora è lì, una Pierrot le fou che fa tremare il palco, i cuori, le mani. E più li senti, più capisci che si mangeranno anche il mercato. Non devono solo vincere, devono avere una statua in studio questi tre.

Manuel Agnelli voto: 9

Oltre alla battuta stracult “maculé”, con Cattelan in tribuna si prende la fascia da capitano e sostiene trasmissione e nuova conduttrice mettendoci qualcosa in più, con la solita generosità. Presentazioni felicissime e anche pepate, polemiche niente male con Emma e Mika (scemo, nel senso mica scemo il nostro “Libano” che, capito che Agnelli è in forma, gli fa da spalla e non lo contraddice troppo), persino un paio di sorrisi che non gli conoscevamo e che lo fanno pure essere più sexy. E poi ha portato il punk e l’hard rock a X Factor e solo per questo dovremmo farlo senatore a vita. E che bello che è quando ringrazia tutti quelli che lavorano dietro le quinte.

Daniela Collu voto: 9

È una cazzuta e si vede. Si prende il palco con discrezione, facendo l’unica cosa possibile per non soccombere: non strafare. La tentazione di mettersi in competizione con il fantasma di Cattelan non le viene neanche in mente – sa troppo di comunicazione, lo sa bene chi la segue da quando era “solo” Stazzitta su Twitter, per farlo –, è se stessa, con professionalità e ironia (come quando allude a chi la criticherà sui social) e se la porta a casa. Certo, gli autori con il feticcio di Cattelan a benedirla, non le hanno voluto troppo bene, così come il “titolare” che pronti, via ricorda a tutti la battuta a sfondo sessuale fatta a Manuelito la scorsa settimana a Hot Factor, che un po’ ha fatto discutere. Gli sguardi dei giudici – “mò vediamo questa che combina” – sono gli ultimi che uno vorrebbe vedere al proprio esordio su quel palco, ma lei va come un treno. Loro lo capiscono, la rispettano e infine le danno una mano con presentazioni più forti, lunghe e partecipate. Ha giocato la finale di Champions dopo aver giocato pochi minuti in un’amichevole, ed è stata tra le migliori in campo. Brava.

Manitoba voto: 7

È evidente che il pubblico non li sopporti. Eppure con i Ramones dimostrano di avere gli attributi, oltre che il talento. E oggi è Filippo Santini a stupire, per voce e carisma, proprio nel pezzo che meno avremmo pensato suo. Lei, Giorgia Rossi Monti, ha guadagnato tanto dal lavoro con Manuel Agnelli, sta liberando la voce e cominciava a divertirsi. Quando ci renderemo conto che sono più bravi e versatili di quello che troppi credono, scopriremo che sono stati sbattuti fuori dal programma ingiustamente e prematuramente. Poco male, quello che serviva loro se lo sono già preso, lo capisci quando allo spareggio rifanno la loro canzone e sembra quasi un’altra.

Blue Phelix voto: 6

È la media tra il 4 che avrebbe meritato finora e l’8 che merita per la cover di Sciccherie di Madame, dove in tre minuti si toglie tutti i vezzi canori, il modo barocco di stare in scena, la discontinuità di esecuzione. Emma ha una grande intuizione nell’assegnargli un brano apparentemente lontanissimo da lui, lui nel prendere le incazzature per le critiche passate e trasformarle in oro. Il forte sospetto che sia stata solo una serata fortunata c’è, ma si merita un’altra occasione.

Emma voto: 5

Nervosissima, se fossimo in una partita di calcio sarebbe il calciatore che si fa ammonire dopo pochi minuti, in maniera troppo severa, e poi si sente perseguitato dall’arbitro e protesta continuamente. Le sue facce sono fantastiche: sorrisi tirati, fa di no così tanto con la testa che temiamo per un torcicollo lancinante, quando non la fraintendono, fraintende lei gli altri. Si becca subito con Mika – che da bravo cerbiatto mannaro capisce subito che può farla innervosire, e lo fa –, poi pure con Agnelli. Il mantra di questa puntata di Emma è “siamo nel 2020”. Per fare la giovane, ma in realtà ricordare gli anni in cui si vive è tipico dei vecchi. E infatti nella seconda parte si commuove spesso e diventa molto materna. Pure troppo. Quando parla di Instagram e Tik Tok e li definisce “merda”, mi viene nostalgia di nonna. Ciliegina sulla torta: confessa che sente i Manitoba quando lava i piatti e passa l’aspirapolvere. Vita spericolata.

Hell Raton voto: 4

Poco in forma e soprattutto gli altri giudici non lo aiutano. Sembrava a disagio, a partire da quella giacca e cravatta e quella pettinatura da impiegato naïf. Avere vicino Mika non aiuta, ma se come maestro sa proteggere l’unicità delle sue concorrenti, sa valorizzarle, sa riconoscerle, con se stesso sembra riuscirci meno. L’impressione è che si stia snaturando e invece le cose migliori le ha fatte, qui a X Factor, quando è stato Manuelito, il giovanissimo fenomenale produttore, quello che rompe gli schemi col sorriso. In questa puntata sembrava spento, teso, fuori posto. O aveva solo paura che Daniela Collu gli saltasse addosso e delle posizioni a cui lo avrebbe costretto.

Vergo voto: 3

Vorrebbe essere Achille Lauro ma si sta trasformando in Biondo (ricordate il mito di Amici contro cui Rudy Zerbi aveva iniziato una guerra santa?). L’autotune ormai se l’è ingoiato e sul palco ha pure emozionato meno del solito, anche perché vestito da zampognaro non ci riuscirebbe nessuno a coinvolgerti. I giudici per fargli i complimenti sostanzialmente gli dicono che è una pippa. “Bravo, conosci i tuoi limiti” è il nuovo “sei un tipo”. Un voto in più per i ballerini: talmente belli che la mia eterosessualità ha vacillato.

Santi voto: 2

Quando arriva a esibirsi nello spareggio contro Eda Marì, ci chiediamo chi sia, magari un assistente di studio inquadrato per sbaglio. Poi dicono il nome. E niente, neanche là, nessun ricordo. Forse non lo eliminano per questo, te lo dimentichi anche se ce l’hai davanti. Quando canta Frah Quintale le percepisci pure le sue qualità, ma se non smette di essere solo “la copia di mille riassunti” sarà giusto un discreto cantante da piano bar. Ha 18 anni, alla sua età Caparezza stava per diventare Mikimix, i miracoli possono accadere. Come il suo essere ancora a X Factor.

Mika voto: 1

La sua cattiveria televisivamente aiuta, quando sa calibrarla. Ma in questo secondo live era spesso gratuita, non di rado fuori contesto e un filo cinica. È chiarissimo che per lui questa è una gara e pure senza esclusione di colpi. Con Agnelli ci va di fioretto, con Emma ci va giù duro, a Manuelito lo guarda con sfida. È il compagno di classe bastardo che ti fa lo sgambetto quando stai andando all’interrogazione. E serve anche lui, se ora c’è pepe e malumore tra i giudici è soprattutto colpa (o merito) suo. Ma quando per togliere una carta buona ad Agnelli – l’unico che non può piegare dialetticamente o con le sue frecciate – salva Santi per pena e compassione eliminando i Manitoba, il colpo è sotto la cintura. Ma a suo modo è un genio del male e con soave cinismo fa il Machiavelli sulle spalle di un 18enne. Diavolo di un cerbiatto mannaro.