Sanremo 2020: le pagelle della serata cover | Rolling Stone Italia
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Sanremo 2020: le pagelle della serata cover

Il (quasi) bacio di Elettra con Myss Keta, Achille Lauro vestito da David Bowie e tutto quello che è successo nella serata di giovedì

Sanremo 2020: le pagelle della serata cover

Myss Keta e Elettra Lamborghini sul palco del Festival di Sanremo. Foto di Daniele Venturelli/Getty Images

Molte ore, parecchie note e troppe polemiche dopo, siamo arrivati alla fine della terza serata: quella delle cover. 5 ore di trasmissione (di cui 40 minuti dedicati alla noia di Roberto Benigni) sono serviti per rivedere tutti e 24 i concorrenti esibirsi sulle note di alcune delle canzoni che hanno contribuito a fare questi 70 anni di Festival. Finalmente la giuria demoscopica è stata soppiantata dal voto dell’orchestra e -giunti alle 2 del mattino- ecco i nostri giudizi sulle esibizioni.

Michele Zarrillo e Fausto Leali “Deborah”


Che bello rivedere Michele Zarrillo a un orario umano. Insieme a Leali fornisce una botta iniziale di energia boomer a una serata che sarà lunghissima. Quasi un sequestro, preparatevi.

Junior Cally e Viito “Vado al massimo”


Se qualcuno non sapeva chi fosse Junior Cally, figurarsi i Viito. «Basta i pesci grossi, preferisco le sardine» rappano integrando il testo di Vado al massimo. Speriamo che Vasco fosse sintonizzato su un altro canale.

Marco Masini e Arisa “Vacanze romane”


Quando canta, Arisa ha da insegnare a molti. PS: c’era anche Masini.

Riki e Ana Mena “L’edera”


Riki e Ana Mena cantano Nilla Pizzi. Fa già ridere così. In più, l’esibizione è un lamento che dura 3 minuti. Forza e coraggio, siamo (ancora) all’inizio.

Raphael Gualazzi e Simona Molinari “E se domani”


Gualazzi si è tolto gli occhiali e il cappello, e già questa ci pare un’ottima notizia. Duetta con Simona Molinari, di bianco vestita, sulle note del capolavoro E se domani. Qui lo diciamo: Gualazzi è decisamente meglio in versione cover che in versione “carioca”.

Anastasio e Pfm “Spalle al muro”


La contaminazione è interessante. Lo scontro/incontro generazionale pure. La giuria demoscopica non avrà compreso, ma stasera -grazie a Dio- contava come Toninelli per la politica italiana.

Levante con Francesca Michielin e Maria Antonietta “Si può dare di più”


Son tre sorelle che han fatto un patto: dare di più. Consigliamo di partire dalla cazzimma.

Alberto Urso e Ornella Vanoni “La voce del silenzio”


Tra i due quella giovane è lei. Ornella è un mito, potete metterla ovunque. Situazione diversa per Albertino, che però è in coppia con Ornella e quindi si salva.

Elodie e Aeham Ahmad “Adesso tu”


Elodie è riuscita a interpretare in modo credibile il pezzo di Eros. Tutto suona diverso se non si hanno problemi alle adenoidi.

Rancore, Dardust, La Rappresentante di Lista “Luce”


L’unica Luce che vorremmo vedere è quella in fondo al tunnel di questa terza serata. Detto questo, la versione 2.0 del classico di Elisa di 19 anni fa ci piace. Niente amarcord, che è sempre un merito.

Pinguini Tattici Nucleari “Settanta volte”


Un medley di brani che hanno fatto la storia del Festival. Paraculi Tattici Nucleari.

Enrico Nigiotti e Simone Cristicchi “Ti regalerò una rosa”


Nigiotti e Cristicchi cantano la pazzia raccontata nel brano che ha vinto Sanremo nel 2007. Il pezzo è di quelli emotivi, con i violini prepotenti e tutto il resto. Bello, quasi mistico. D’altronde Cristicchi ha sempre aspirato alla santità.

Giordana Angi e Solis String Quartet “La nevicata del ’56”


Sembra più lei figlia di Mia Martini che Paolo Jannacci di Enzo. Prova cosplayer superata.

Le Vibrazioni e Canova “Un’emozione da poco”


Un’emozione da poco potrebbe cantarla pure Georgina Ronaldo e resterebbe comunque un pezzone. Sarcina non poteva sbagliare: usato garantito.

Diodato e Nina Zilli “24mila baci”


Finalmente qualcuno che non sembra sofferente. Si sono divertiti, noi anche.

Tosca e Silvia Perez Cruz “Piazza grande”


Tosca si è impuntata: vuole il Premio della Critica. E l’aggiunta di qualche sconosciuto che canta in spagnolo fa sempre ‘molto colto’. Brave.

Rita Pavone e Amedeo Minghi “1950”


Vedere Minghi esibirsi con qualcuno che non sia Mietta è dura da accettare. Peggio di Al Bano senza Romina, peggio di Gigi senza Anna. Rita sbaglia qualche verso, lui sembra soffrire (e senza codino non è più lo stesso).

Achille Lauro e Annalisa “Gli uomini non cambiano”


Lauro stasera ha sbagliato studio: Tale e quale show lo registrano a Roma. Ci sorge il dubbio che stia attraversando un leggero delirio di onnipotenza, ma almeno prova a rianimare la platea.

Bugo e Morgan “Canzone per te”


Il giusto rispetto che si deve a un pezzo del genere. Più Endrigo in televisione, per favore.

Irene Grandi e Bobo Rondelli “La musica è finita”


Brava Irene e bravo Bobo. Speriamo che il titolo della canzone sia di buon augurio. Qua è l’1 e mezza passata. Non se ne può più.

Piero Pelù “Cuore matto”


Piero sceglie di duettare virtualmente con Little Tony. Un po’ come faceva Manuela Villa con suo padre Claudio. Ci manchi, Paolo Limiti.

Paolo Jannacci con Francesco Mandelli e Daniele Moretto “Se me lo dicevi prima”


Voce del verbo vincere facile. Ci manchi anche tu, Enzo.

Elettra Lamborghini e Myss Keta “Non succederà più”


Scarse al punto giusto, non si prendono sul serio e si divertono. Da amare.

Francesco Gabbani “L’Italiano”


In sala stampa c’è chi dice che si sia vestito da astronauta per nascondere il pacco. Buona notte.

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