Amici 21: tutta colpa della Celentano | Rolling Stone Italia
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Amici 21: tutta colpa della Celentano

Il talent vede andare via l’unico che divertiva, intratteneva, rendeva interessante (per quanto possibile) questo talent: le pagelle dell'ultima puntata

Amici 21: tutta colpa della Celentano

Amici, negli ultimi anni, è diventata una trasmissione brutta. A Mediaset fingono di non accorgersene perché già stanno facendo lo sforzo di far fuori D’Urso e Temptation Island, ora togliersi anche questo sarebbe troppo. Ma in una delle stagioni peggiori privarsi dell’unico istrione, del solo che riesce a catturare l’attenzione e farlo prima della finale (dopo esserselo fatto sfuggire fino a un soffio dal serale) è autolesionismo d’alto livello. Lo stesso che induce chi scrive a guardarlo tutti i sabati.

Nunzio Stancampiano voto: 10

Non è la sua puntata migliore. Anche perché inizia a ballare da subito e il regolamento demenziale di Amici lo fa finire tre ore e spicci dopo praticamente con i crampi. Ha deciso di uscire, balla libero e balla bene, ma non c’è la sua solita rabbia, il suo fare l’amore con la pista, la sua sfacciataggine. Anzi, è quasi malinconico, anche nei movimenti. L’unica a non accorgersene è Alessandra Celentano, ma lei ha il tatto di un bracconiere in un parco naturale. Il dieci se lo merita per il suo addio, al quarto ballottaggio e con Albe, era inevitabile (non si potevano lasciare Peparini e Pettinelli con un solo concorrente, e pure scarso): un pezzo da stand up comedian di alto livello, fatto in terza persona, divertentissimo, astuto, irresistibile, con tempi comici a volte elementari ma sempre azzeccati. Si pentiranno di averlo eliminato, nell’economia dello spettacolo televisivo era essenziale, rappresentava uno dei pochi sprazzi d’attenzione e intrattenimento. Di un’edizione dimenticabile, sarà uno dei pochi, forse l’unico che rimarrà impresso.

Michele Esposito voto: 9

Anche qui non è tanto quello che fa durante le sfide quanto un movimento ben meno percettibile, mentre litigano Celentano e Todaro, a fargli meritare un voto alto. Piega la testa, accondiscendente e rassegnato, davanti alla gazzarra grottesca che mettono su i due. E il suo sorriso di rispettoso scherno ti fa capire il suo dramma: uno che si è fatto un mazzo così, è andato in collegio, è emigrato, ha ipotecato le gioie della sua adolescenza per un successo futuro e si ritrova ad Amici. Smetteremo di dire “che s’adda fa pe’ campà” e cominceremo a dire solo “Michele Esposito”. Per il resto bravo come sempre, ma rimaniamo del parere che avere una maestra come la sua è penalizzante. Ossessionata dal dimostrare a tutti che lui è versatile, rende ridicola se stessa e pure lui con le sue coreografie pseudomoderne adattate alla sua preparazione anche oltre l’imbarazzante. Arriveremo al punto che in una polka lei metterà arabeseques, pirouettes, chassé o grand jeté pur di metterlo a suo agio, dopo averlo messo a disagio facendolo diventare il secchione da battere. Michele, un solo consiglio: disunisciti. Vederti ridere alle battute di Nunzio ci ha convinto che tu non sia l’automa che sospettavamo. E ricordati che cosa ha detto Maria alla tua amata Alessandra “a volte vai un po’ coglionata”. Ecco, fallo anche tu.

Serena Carella voto: 8

È una che ha fatto sciogliere persino Alex, che la abbraccia a fine numero con trasporto mai sperimentato. Perché lei era irresistibile mentre ballava – è tornata la Serena che conoscevamo, gioiosa, inarrestabile, esplosiva –, perché ne ha ispirato una delle prove migliori, perché quella bellezza dolce e piena di grazia ti rende impossibile ignorarla. E ancor meno non innamorartene. Rischia di trovarsi nelle sabbie mobili dell’eliminazione ma questa volta nei momenti cruciali non sbaglia un colpo. E ora non può più nascondersi, è una delle favorite. Non una delle mie intendo (anzi sì), ma per la vittoria finale.

Alex Wise e Albe voto: 7

Che sorpresa. Il primo sembra sempre uguale a se stesso, e infatti lo è. Ma vuoi che canta il suo inedito (disco d’oro, ormai vale tutto), vuoi che anche io sembrerei bravo o lo diventerei con Serena che mi balla davanti, addosso, a lato, ma questo sabato ci mette più passione, forza espressiva, voglia di accarezzare il cuore di chi ascolta e non solo le orecchie. Intendiamoci, rimane pur sempre il nostro amabile cantante da piano bar di quartiere (senza offesa, adoro il genere), ma ieri vende cara la pelle. Ad Albe il voto va solo per la cover riscritta di Ci vuole un fisico bestiale di Luca Carboni. Perché la sua scrittura così infantile e compiaciuta trova in questo caso un’(auto)ironia calibrata e ben costruita e alla fine del pezzo ti sei goduto le sue barre col sorriso. Ed è da qui che deve ripartire: ricordarsi che non è Anastasio, non è Sangiovanni, non è Gianmaria, ma che è superpop e quando ride è disarmante, persino se Zerbi e Pettinelli sono a un passo da urlarsi “specchio riflesso” mentre ripetono ossessivamente il suo nome d’arte. Albe deve capire la sua unicità, quella di un trapper risolto, che non è arrabbiato col mondo, anzi con nessuno, che non è tormentato. Se lo capisce, diventa il Max Pezzali della trap.

Sissi voto: 6

Può sembrare un voto severo. Anche ingiusto. Ma da grandi poteri derivano grandi responsabilità. E lei non esce dalla sua comfort zone di bel canto, che per carità è bella larga e affatto facile. Ma assodato che quella voce è perfetta o quasi, vorremmo vederla esplorare lidi nuovi. Non arriviamo a chiederle del buon punk, ma anche solo tentare una via più rock o altrimenti cercare il blues che è in ognuno di noi. Lei ha un talento naturale, forse il più cristallino di tutti i concorrenti, ma deve adeguare il suo carattere a quelle qualità. Altrimenti ti colpirà, ma continuerà a non stupirti.

Alessandra Celentano voto: 5

Ormai non è neanche più irritante, odiosa, pregiudiziale. Lo ha capito persino una Maria molto dimessa. Ora è solo molto triste e non di rado ridicola, come quando la De Filippi le fa notare che Todaro ha ragione da vendere e che “bara” con le coreografie per convincerci che il suo protetto sia versatile. Si compiace del suo ruolo, è così concentrata su se stessa da non capire che più ama i suoi pupilli, più li avvelena, portandoli presto o tardi all’eliminazione. Senza che i suoi possano dire di aver dato tutto, perché sono stati solo ostaggio delle lotte personali di Crudelia. Il dramma, uno dei tanti, è che ormai è anche limitatissima nell’eloquio, le sue intemerate scritte o parlate sono sovrapponibili negli anni. E ora che si è affezionata alla metafora culinaria (Nunzio come la melanzana alla parmigiana è il punto più basso), ne abusa. Come di tutti i suoi sfortunati accorgimenti verbali.

Stash voto: 4

Mi è anche simpatico il ragazzo. Molto. Ma non abbastanza da sopportare quelle giacche messe a nudo. Non dico una maglietta della salute, ma metti una t-shirt. Pure dei The Kolors, purché quell’obbrobrio già brutto nel porno anni ’80 non si ripeta in alcun modo. Stash, rinsavisci. Giuro che se ti vesti decentemente potrei anche convincermi a sentirti cantare per una canzone intera.

Peparini Pettinelli voto: 3

La squadra più inutile e irritante della storia dei talent osa pure dare insegnamenti di vita e affini. Esilarante il momento in cui Anna Pettinelli dice a Rudy Zerbi di prendersi meno sul serio. Lei. A lui. E infatti subito dopo che lei ha fatto la splendida, lo accusa dicendo con tono stizzito “non capisci l’italiano? Non capisci l’italiano? Guardami”. Dimostrando di avere il senso dell’umorismo di Luigi Di Maio quando si affaccia a un balcone. Una sofferenza vederle e sentirle (poco, per fortuna), con la Peperini lagnosa che dice alla collega che non la può accusare di incompetenza e difende così male Dario che lui, probabilmente, pensa di immolarsi da solo e uscire spontaneamente. Perché esista questa terza squadra, delle regole così assurde e Amici sono tre misteri della fede di Maria. Molti giurano di essersi accorti della loro esistenza grazie all’intervista a Tv Sorrisi e Canzoni.

Ghali voto: 2

Mi accuseranno di hair shaming, ma cos’è quella pettinatura? Il barbiere è stato denunciato al tribunale dell’Aja? Non bastava già Putin? O forse quando il leader russo parla di soluzioni estreme si riferiva a uno dei nostri migliori cantanti ridotto in quel modo? Scherzi a parte, Ghali fa la sua figura anche dopo essere diventato uno dei ragazzi della III C per di più con dei leggings orribili. Fortuna non è male, bel testo ma troppo pop. Speriamo l’album sia più nella direzione dell’ottima Walo.

Emanuele Filiberto voto: 1

A volte ti dimentichi che esiste. E sono i momenti migliori. Poi lui per farsi notare fa finire in pareggio la sfida tra Sissi e Michele una volta tanto che lui poteva perdere e regalare un po’ di pepe alla puntata. Lui invece li fa riesibire. A volte il sospetto è che uno così a fare il giudice serve a dirci solo che c’è qualcosa di peggio di Emma a X Factor.