L’insostenibile cyber-leggerezza dei Radiohead | Rolling Stone Italia
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L’insostenibile cyber-leggerezza dei Radiohead

Sono anni che la band di Thom Yorke passa per essere una tra le più riservate ed enigmatiche in circolazione. A ben vedere è un bluff, ma a noi va bene così

L’insostenibile cyber-leggerezza dei Radiohead

I Radiohead nel 2007

Il sistema è già in fase avanzata. Nessuno sembra accorgersene ma le rotelle degli ingranaggi sono tutte ben oliate e gli utenti di Internet ci scivolano dentro che è una meraviglia. Ogni giorno che passa un nuovo amo viene lanciato, più o meno a sua insaputa, intorno al bonario pesce e lui, inevitabilmente, abbocca. E sì, che ci crediate o meno, le vittime designate per questo sistema siete voi. Triste ma vero. La prima cosa certa di Internet, nato come alternativa all’ottusità superficiale e corrotta di tutti gli altri medium di massa, è una gran fregatura. Impacchettata, infiocchettata e tutti i santi giorni spedita a spasso per il web. Volti noti “improvvisamente” lanciati come schegge sotto i riflettori. Ai quali vengono dedicati articoli dai contenuti ridicoli se non direttamente inutili (gli ami di cui si parlava prima). L’Internazionale ne parlò associandolo al binge watching che, oltre il gergo tecnico, indica il consumo compulsivo e incontrollato di materiale indotto e simile nei contenuti.

Per quanto strampalato sia parlare di complotto, se non altro per la mancanza di residuali scie chimiche, a confermare l’oramai indubbia brigantata e mandare un po’ a farsi benedire quello che doveva e poteva essere il bello della rete 1.0, è proprio l’opinabilità del termine “improvvisamente”. Perché in un contesto che è palesemente sottosopra, ingovernato e ingovernabile, così tanto da mettere in seria difficoltà anche artisti di conclamata notorietà, bruciandoli alla prova dei fatti e ridicolizzandoli nel loro lavoro (per esempio) con uscite illegali a sorpresa prima dell’uscita del disco (o due ore dopo, che poi è uguale), l’unico stratagemma che sembrano avere trovato per non naufragare in questo mare è quello della goccia cinese. In vista della temuta esplosione di quella fantomatica industria discografica che già (forse) non esiste più, dell’Armageddon del music-biz, dell’anno zero in cui la loro presenza sarà solo un’irrilevante puntino tra petabyte di file audio, i nostri beniamini e quelli degli altri hanno ben capito che l’unico metodo di sopravvivenza è quello di azzerare tutti i periodi di latenza che un tempo li rendevano ciò che erano: ovvero delle Star. Così artisti che un tempo erano considerati e considerabili a ragione riservati e restii ad apparire più della Madonna, improvvisamente sono diventati una costante neanche si trattasse di Pamela Prati.

Perché è interesse catturarci totalmente, in un’epoca in cui l’attenzione è assai scarsa come materia prima. In queste ore si parla molto del ritorno dei Radiohead, con una carrettata di 20 ore inedite risalenti al periodo di Ok Computer, ma non da loro stessi. La crono-storia della band di Thom Yorke, negli ultimi cinque anni, sembra avere più a che fare con la petulanza dei rotocalchi che con gli editoriali di una qualunque testata vagamente seria. Eccovene una piccola parte.

2013

• 17 gennaio 2013: Thom Yorke attacca il primo ministro David Cameron
• 25 febbraio 2013: esce Amok degli Atoms For Peace di Thom Yorke
• 4 maggio 2013: Thom Yorke esegue Karma Police dei Radiohead al The Jonathan Ross Show
• 23 aprile 2013: Thom Yorke minaccia si spaccare i denti a chiunque chiami gli Atoms super-gruppo
• 1 luglio 2013: Colin Greenwood si reinventa presentatore radiofonico per la BBC e spiazza tutti dicendo che così avrebbe un futuro se Yorke non rientrasse più nella band
• 15 luglio 2013: Thom Yorke rilascia un’intervista più rassicurante sul futuro dei Radiohead
• 27 settembre 2013: Thom Yorke annuncia l’uscita di un doppio album di remix per The King Of Limbs e dichiara quanto i remix siano salutari per la musica
• 4 ottobre 2013: Thom Yorke si scaglia contro Spotify
• 27 novembre 2013: Tohm Yorke litiga con Moby per la questione Spotify e mette in mezzo il futuro dei Radiohead

2014

• 11 febbraio 2014: esce l’App dei Radiohead Polyfauna per Android e iOS
• 15 febbraio 2014: Ed O’Brien annuncia che la band ha tutti gli stimoli giusti per iniziare un nuovo disco
• 24 febbraio 2014: Jonny Greenwood suona alcune pezzi nuovi alla Wapping Hydraulic Power Station, non si sa se sia nuovo materiale dei Radiohead o solista
• 23 marzo 2014: esce la notizia di un probabile nuovo magazine dal contenuto sconosciuto interamente gestito dalla band
• 2 aprile 2014: i Radiohead ipotizzano l’uscita di nuovo materiale in estate ma non necessariamente un disco
• 12 luglio 2014: la band conferma di essere in piena fase di “rehearsing and recording” per il nuovo disco
• 20 luglio 2014: Jonny Greenwood dice che sta si sta scambiando delle email con Thom Yorke circa delle nuove idee per il nuovo disco dei Radiohead
• 1 agosto 2014: Jonny Greenwood collabora con l’Australian Chamber Orchestra e dichiara come possibilità un loro utilizzo nel nuovo disco dei Radiohead
• 5 agosto 2014: Thom Yorke si esibisce come dj davanti a un pubblico di appena 30 persone
• 30 agosto 2014: altro dj set a sorpresa a Los Angeles per Thom Yorke
• 22 settembre 2014: Thom Yorke incuriosisce i fan postando la foto di un vinile bianco di cui non si capisce la paternità
• 23 settembre 2014: appare una foto del testo di una nuova probabile canzone della band, A Wolf At The Door
• 24 settembre 2014: i Radiohead dichiarano di aver passato i primi due giorni in uno studio di registrazione abbozzando del nuovo materiale
• 26 settembre 2014: esce il secondo solista di Thom Yorke, Tomorrow’s Modern Boxes
• 27 settembre 2014: Phil Selway dichiara quanto sia scoraggiante suonare in una band il cui cantante si dedichi a tanti progetti solisti, qualcuno ipotizza perciò un rischio scioglimento dei Radiohead
• 28 settembre 2014: esce la notizia dell’arrivo di un nuovo probabile disco mentre il disco di Yorke viene scaricato 116 mila volte in sole 24 ore, è record
• 29 settembre 2014: Thom Yorke dichiara di non fare musica per le classifiche e quindi non terrà per niente conto delle Poll di fine anno
• 1 ottobre 2014: Jonny Greenwood descrive durante un’intervista alla radio Thom Yorke come “arrogant”, non si capisce quanto scherzi e quanto dica sul serio
• 5 ottobre 2014: Ed O’Brien annuncia una serie di canzoni inedite e si dice disposto a cederle alla band oppure usarle per un disco solista
• 6 ottobre 2014: esce a sorpresa il disco solista di Philip Selway, Weatherhouse.
• 8 ottobre 2014: Jonny Greenwood dichiara che i Radiohead potrebbero anche diventare i Beatles del XXI secolo se solo lui e Thom lo volessero
• 1O ottobre 2O14: Jonny Greenwood compone la soundtrack per il film Inherent Vice, con una nuova versione di Spooks dei Radiohead, eseguita con due componenti dei Supergrass
• 17 ottobre 2014: Thom Yorke dichiara di aver reclutato alcuni studendti di Oxford per studiare un migliore utilizzo di BitTorrent
• 26 dicembre 2014: Thom Yorke rende pubblica una nuova canzone, You Wouldn’t Like Me When I’m Angry.
• 29 dicembre 2014: Ed O’ Brein conferma la partecipazione nel disco dei neozelandese Tim Finn.

2015

• 4 febbraio 2015: Philip Selway dichiara che il nuovo disco dei Radiohead sta prendendo forma e non si stupirebbe se uscisse da lì a sei mesi.
• 11 febbraio 2015: Thom Yorke accusa il governo d’ipocrisia e corruzione
• 26 febbraio 2015: Greenwood parla Pitchfork di un nuovo fantomatico metodo di lavoro della band attraverso l’utilizzo di “very old and very new technology”
• 9 maggio 2015: Thom Yorke contribuisce con Subterranea a The Panic Office a un’istallazione di artwork dei Radiohead a Sydney, in Australia
• 11 maggio 2015: Thom Yorke da l’ok per usare una sua immagine sulla copertina di un libro iraniano
• 13 maggio 2015: l’immagine di Thom Yorke viene usata anche per uno spot di natura medica in Russia
• 8 giugno 2015: viene annunciato l’inizio della promozione en-solo di Tomorrow’s Modern Boxes di Yorke
• 17 giugno 2015: la band annuncia di essere a lavoro per il nuovo disco e Jonny Greenwood dice di essere a lavoro su una rilettura di una canzone del 1996, Lift
• 13 luglio 2015: Thom Yorke annuncia che parteciperà al Pathway To Paris
• 14 luglio 2015: su Youtube compare un video con un giovane Thom Yorke che suona quello che nel 1995 sarà un singolo di successo coi Radiohead, High And Dry
• 15 luglio 2015: il produttore Nigel Godrich posta alcune immagini che ritraggono la band in studio intenta sembra alla realizzazione di nuovo materiale
• 18 luglio 2015: Thom Yorke ha dei problemi durante un suo dj-set al Latitude festival
• 12 agosto 2015: Thom Yorke rivela di star componendo del materiale per uno spettacolo a Broadway
• 15 agosto 2015: Thom Yorke e Rachel Owen si lasciano
• 17 agosto 2015: Jonny Greenwood dichiara che se dovesse dire una sua fonte di ispirazione per il nuovo disco dei Radiohead direbbe Sun Ra
• 21 agosto 2015: la band annuncia un documentario su di loro e in particolare sulla figura di Jonny Greenwood
• 18 settembre 2015: la Roundabout Theatre Compan pubblica un estratto di questo materiale che Thom Yorke sta creando per Broadway
• 6 ottobre 2015: i Radiohead citano in giudizio la loro vecchia etichetta, Parlophone
• 8 ottobre 2015: esce Junun, un documentario diretto da Paul Thomas Anderson, con le musiche di Jonny Greenwood
• 15 ottobre 2015: in un filmato la band si dice speranzosa di uscire in tour entro il 2016
• 2 novembre 2015: Thom York si esibisce come solista al festival organizzato da Pitchfork
• 20 novembre 2015: esce Junun, una collaborazione tra Jonny Greenwood e il compositore israeliano Shye Ben Tzur
• 24 novembre 2015: i Radiohead dichiarano di voler scrivere una canzone che parli della situazione climatica globale
• 25 novembre 2015: escono le email che il frontman dei Radiohead avrebbe inviato a Tony Blair per un incontro privato
• 30 novembre 2015: Thom Yorke paragona Youtube alla Germania nazista e ipotizza un futuro senza quella piattaforma per i Radiohead
• 4 dicembre 2015: Thom Yorke e Flea riformano gli Atoms For Peace per una trasmissione della tv francese
• 5 dicembre 2015: Thom Yorke suona qualcosa che si pensa possa essere contenuto nel nuovo Radiohead persso la Conferenza delle Nazioni Unite di Parigi
• 7 dicembre 2015: Thom Yorke scrive a Babbo Natale in occasione del National Letter Writing Day
• 10 dicembre 2015: la band dichiara di avere materiale inedito abbastanza per fare uscire un album quando vogliono
• 23 marzo 2015: Greenwood contribuisce al libro Epiphanies: Life Changing Encounters With Music
• 5 maggio 2015: la band ipotizza di produrre solo musica in studio ma di darci un taglio con le esibizioni dal vivo
• 17 giugno 2015: Thom Yorke afferma di non avere niente in contrario se il prossimo disco dei Radiohead avesse esclusivamente scopi benefici
• 8 settembre 2015: i Radiohead annunciano un live a Dublino entro la fine del mese che non avrà mai luogo
• 25 dicembre 2015: i Radiohead mettono su SoundCloud una nuova traccia, ovvero Spectre.

2016

• 11 marzo 2016: i Radiohead annunciano un tour mondiale da maggio a ottobre del 2016
• 1 aprile 2016: la XL Recordings acquista il catalogo dei Radiohead posseduto dalla Warner, a sua volta registrato per la Parlophone
• 12 aprile 2016: Thom Yorke annuncia una collaborazione col produttore Mark Pritchard
• 3O aprile 2016: alcuni fan ricevono una cartolina con il testo della nuova canzone, Burn the Witch
• 1 maggio 2016: i Radiohead levano ogni loro traccia da internet
• 3 maggio 2016: i Radiohead ritornano sulla rete col video della stessa canzone di cui sopra
• 6 maggio 2016: i Radiohead escono con un secondo video, quello di Daydreaming
• 8 maggio 2016: esce il nuovo disco dei Radiohead
• 24 maggio 2016: i Radiohead suonano nuovamente Creep dopo 7 anni
• 4 giugno 2016: i Radiohead annunciano di suonare al Primavera
• 19 giugno 2016: i Radiohead difendono dei fan aggrediti a Istambul
• 4 luglio 2016: i Radiohead omaggiano con un video Lidsay Kemp
• 10 agosto 2016: Thom Yorke dichiara il motivo per cui rifanno Creep dal vivo, “Ho fatto pace con me stesso”
• 28 settembre 2016: Thom Yorke dichiara che senza i Radiohead i Coldplay non sarebbero mai esistiti
• 31 ottobre 2016: i Radiohead annunciano nuove date dal vivo, c’è anche l’Italia
• 8 novembre 2016: Greenwood si dichiara stufo dei Radiohead e più vicino al sound dei Maragià.
• 16 novembre 2016: i Radiohead svelano parte della numerologia contenuta nei loro dischi.
• 4 dicembre 2016: i Radiohead dichiarano che l’ultimo disco è il più venduto della loro carriera nel formato in vinile.
• 20 dicembre 2016: muore la compagna di Thom Yorke e lui scompare di nuovo dai social.

2017

• 4 gennaio 2017: Thom Yorke ritorna sui social e annuncia la partecipazione della band al Coachella.
• 8 gennaio 2017: Thom Yorke cede una sua foto di Anton Corbijn per lo spot di una crema da barba.
• 10 gennaio 2017: Thom Yorke dichiara che il regista Adrian Maben vorrebbe registrare un live a Pompeii con loro al posto dei Pink Floyd, il regista conferma ma non si concretizza nulla.
• 17 febbraio 2017: girano voci su un nuovo album di inediti ma non se ne fa nulla di anche qua.
• 22 febbraio 2017: botta e risposta tra Thom Yorke e Roger Waters sull’idea di quest’ultimo di portare The Wall davanti al muro in Messico costruito da Trump.
• 4 aprile 2017: Greenwood critica aspramente la versione di Creep fatta dai 2Cellos
• 25 aprile 2017: inizio dell’infinito botta e risposta tra gli attivisti Artists for Palestine e i Radiohead sull’idea giusta o sbagliata di suonare o meno in Istraele. Da qui in avanti la tiritera si ripeterà costantemente quasi a mesi alterni.
• 2 maggio 2017: i Radiohead fanno uscire un box per Ok Computer
• 11 maggio 2017: Thom Yorke annuncia che comporrà la colonna sonora di Suspiria
• 15 maggio 2017: Thom Yorke dichiara in un’intervista di voler suonare in Sicilia, guarda caso la regione del regista di Suspiria, Luca Guadagnino
• 31 maggio 2017: i Radiohead rilasciano un’intervista a Rolling Stone dove parlano delle registrazioni di Ok Computer.
• 7 giugno 2017: i Radiohead dicono la loro sui metal detector e le carte d’identità all’ingresso dei concerti
• 20 giugno 2017: Yorke e Greenwood confermano che parteciperanno al concerto per le Marche.
• 6 luglio 2017: i Radiohead concedono a Roberto Bolle Reckoner per un balletto.
• 12 luglio 2017: Radiohead e Zx Spectrum lanciano un messaggio criptato per i fan.
• 19 luglio 2017: i Radiohead suonano a Tel Aviv tra le proteste.
• 7 agosto 2017: Thom Yorke risponde alle proteste dei social per il concerto di Tel Aviv
• 12 settemrbe 2017: esce a sorpresa Lift, il nuovo video dei Radiohead
• 13 settembre 2017: Philip Selway annuncia un nuovo lavoro solista Let Me Go e dichiara che sia molto meglio di quanto fatto fin’ora con i Radiohead.
• 27 settembre 2017: Greenwood annuncia di volere vendere alcune delle sue chitarre.
• 5 ottobre 2017: i Radiohead vengono candidati alla Rock and Roll Hall of Fame
• 2 novembre 2017: Greenwood dice di aver realizzato la colonna sonora di You Were Never Really Here.
• 12 dicembre 2017: i Radiohead denunciano l’etichetta che ha messo in commercio Rainydayz Remixes (& More) senza la loro autorizzazione.
• 25 dicembre 2017: Greenwood sbuca tra gli autori della colonna sonora di Phantom Thread.

2018

• 8 gennaio 2018: i Radiohead accusano Lana del Ray di avergli copiato Creep.
• 11 gennaio 2018: i Radiohead contro Lorde per la sua decisione di non suonare in Israele.
• 20 gennaio 2018: Thom Yorke annuncia un tour solista, poi lo smentisce, poi lo riconferma con due date anche in Italia.
• 28 gennaio 2018: Thom Yorke si scaglia nuovamente contro Spotify e Youtube e, per non farsi mancare nulla, butta in mezzo pure Google e la vecchia casa discografica, la EMI

Li ho contati io per voi, sono 116 interventi/intrusioni nelle vite di chi legge abitualmente di musica in cinque anni. 1 virgola qualcosa ogni 2 settimane. E i Radiohead appaiono all’opinione pubblica come schivi e austeri, come quelli fantasmatici e poco inclini ai rapporti con stampa e pubblico. C’è chi li addita di menarsela troppo, di avere l’aria da professori scontrosi e un po’ orsi. Figuratevi gli altri. Perché a essere un po’ realisti alla notizia del “ritorno” di chicchessia ci si dovrebbe far oramai un’unica semplice domanda, ovvero: “Perché, se ne erano andati?”. Un tempo che sembrerebbe lontano secoli ma in realtà non lo è affatto, l’artista spariva sul serio dalla circolazione, soprattutto tra un disco e un altro per il quale spesso andava “in esilio” non si sa dove, e dava pochissimi flebili segnali di sé stesso attraverso le tre pagine delle News all’interno delle riviste. Un tal martellamento di cabbasisi era proprio solo di uno specifico tipo di personaggi legati al circuito pop o latente ad esso (pensate agli exploit dei Nirvana o dei Metallica o dei Guns che comunque trovavano i musi lunghi e i nasi storti di numerosi fan di vecchia data restii a questo tipo di visibilità) e di riviste decisamente dubbie che mai brillavano per serietà e professionalità. Oggi i Big invece permettono di trattenerci all’interno dei siti e quindi contribuiscono, più o meno consapevolmente, al circolo vizioso di informazioni nulle che il più delle volte van al di là delle nostre effettive richieste.

Non si tratta però solo di questo. E la colpa, se una colpa dobbiamo attribuirla, non è solo dei gruppi e della loro smania di protagonismo. Gli esperti si sono già resi conto da tempo che questa è la nuova frontiera di tecniche con cui la stragrande maggioranza di siti internet tentano di catturarci: con delle “insegne luminose”, diciamo così, fornite apposta per auto-perpetuare la frequentazione di quello spazio senza navigare più da uno sito all’altro. A ogni passo, in quello che è il nostro mondo digitale, troviamo nomi e input costantemente totalizzanti, tutti congegnati per monopolizzare la nostra attenzione e per non farci andare altrove. In che modo? Mettendoci sotto gli occhi quello che sanno già che vogliamo. Ovvero i Radiohead – per esempio. Perché i Radiohead bene rappresentano i nostri gusti – che non sono le nostre esigenze – mentre davanti a un altro nome passeremmo oltre. Così ci spingono a restare lì, in quell’ecosistema, che sembra conoscerci così bene. E allora ce li mette di continuo sotto gli occhi. E di nuovo, in che modo? In quello più asettico e più benevolo possibile: la notizia riportata para-para dall’agenzia, al massimo con un supporto fotografico noto, allusivo o al più invogliante. Come sono queste 20 ore inedite, mistero. Ne avevamo bisogno, chi lo sa. Aggiungono qualcosa di valido al noto, forse. È più comodo e non si corre rischio di scontentare nessuno. L’idea predominante del resto è quella di non farci uscire e di invogliarci a tornare e tornare ancora perché la volta prima abbiamo trovato quella “insegna” che più ci interessava. Da qui all’adagio “vedo la gente Joy Division” il passo è breve. La frase in questione è dettata dal mantra continuo fatto sulla foto di copertina di Unknown Pleasures. Del disco, in sé per sé, o della stessa band se ne parla sempre poco e niente: è quell’immagine che si ripete in un loop infinito a ogni sondaggio, ogni articolo, ogni classifica, ogni copertina o anfratto in cui si possa infilare.

Le band non fanno altro che adeguarsi al meccanismo. Sembrano tutti dire: “Ciao, sono qui!”. “Ehi, sono qui!”. “Ci sono, sono qui!”. Creando una sorta di trappola dove, volendo, si può trascorrere gran parte dell’anno in compagnia del nulla e dell’ovvio combinato dai propri artisti preferiti. Per non sparire e per sfruttare quello che è l’unico interesse della rete: che non è creare traffico, come si diceva, tanto meno idee, ma fare in modo che il traffico si fermi da una sola parte. Immobile, statico e, soprattutto, agiografico. Leggi “Radiohead” e ti fermi, leggi “Radiohead” e ti fermi, “Radiohead” e ti fermi. A pensarci bene, è l’assurdo: la negazione stessa dei principi di internet 1.0. Un tempo si parlava del web come il luogo di libertà per eccellenza, dove poter esprimersi senza costrizioni di sorta, dove qualsiasi cosa poteva essere analizzata e ogni inghippo svelato, oggi è come entrare in silos verticali senza porte ne finestre. Dai contenuti triti e ritriti, spesso inani o delle vere imboscate ai limiti della manipolazione mentale per catturare la nostra attenzione e peggio ancora la nostra voglia di sapere. Di tutto questo ne faccio una colpa ai Radiohead? Assolutamente no, anzi: vorrei proporli a Chi come direttori per i prossimi dieci anni. Almeno quando vado dal barbiere mi leggo i loro di fotoromanzi, che di quelli di Pamela Prati e Mark Caltagirone non so che farmene.

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