Il nuovo disco di thasup non è trap, ma pop chitarristico del futuro | Rolling Stone Italia
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Il nuovo disco di thasup non è trap, ma pop chitarristico del futuro

Ha cambiato nome, ma non ha perso la capacità di rivoluzione la musica italiana nella melodia, nella produzione, nel linguaggio: thasup è molto più di un trapper, è semplicemente il miglior artista della nostra Gen Z. Ma questo potrebbe anche essere un limite

Il nuovo disco di thasup non è trap, ma pop chitarristico del futuro

È da un po’ di tempo che si profetizza su un eventuale ritorno delle chitarre. Se, negli States, gli strumenti suonati sono entrati in lande finora vergini come il rap (dai dischi di Tyler, the Creator ai live di Kendrick Lamar), qui da noi forse ci si aspettava che le chitarre sarebbero tornate in mano a futuri rocker in stile Måneskin. Ci han provato i talent, ci ha provato Sanremo, ma nulla: a tenere alto il suono delle sei corde (acustiche, elettriche, vst, plug-in) continua ad essere thasup.

Oggi è uscito c@ra++ere s?ec!@le, il secondo e attesissimo disco di thasup (sì, proprio lui, tha Supreme), 20 tracce che puntano a distruggere – nuovamente – tutti i record recenti di streaming a suon di chitarra. E qui di chitarre, ancor più del precedente 23 6451, è pieno, ce n’è per tutti i gusti: le elettriche che fanno gli assoli (nella coda di come t! vorre!), le acustiche indie-folk (molecole), quelle di scuola emo-trap (mi @ami o è f@ake) e quelle simil-Coldplay (il ritornello di come t! vorre! ricorda tremendamente A Sky Full of Stars della band di Christ Martin), e ancora le chitarre affogate di chorus a la Tyler, the Creator (!ly con Coez, s!r! con Lazza e Sfera Ebbasta, + bla se c’è bling), quelle pop classicone (r()ot()nda con Tiziano Ferro, w()oa) e anche – e come potevano mancare! – quelle rock (rock & rolla con Rkomi, m%n).

Il disco, nelle sue sgangherate schitarrate, rimane però pura essenza thasup mettendo in mostra tutto il repertorio di capriole melodiche che hanno e stanno ancora rivoluzionando la musica italiana. Per capire quanto l’artista stia spingendo in avanti l’utilizzo della lingua italiana nelle melodie e nel dizionario, si può prendere ad esempio r()t()nda, il brano che vede la stravagante collaborazione con Tiziano Ferro. Nonostante Tiziano abbia solo 42 anni, sentirgli cantare frasi come “No props ai fake bro, non stoppo ‘sto joint” o “Sono okay / non voglio press / frate’ te perdi i capelli a pensare solo al cash”, in pieno stile thasup, è un salto generazionale fenomenale. Farà strano a tutti, ma non alla Gen Z. E forse il punto è proprio qui: il postmodernismo di thasup, nel quale la forma – stravagante e libera – è l’unica cosa che conta, dà un taglio netto con il legame tra le generazioni precedenti e il significato. Qui tutto diventa funzionale al suono, niente più.

In quanto a collaborazioni c@ra++ere s?ec!@le è forse meno forte del precedente 23 6451, nonostante abbia in scaletta, oltre al già citato Tiziano, Lazza, Sfera Ebbasta, Coez, Mara Sattei, Shiva, Rkomi, Tananai, Pinguini Tattici Nucleari, Salmo, Rondodasosa. O forse, tranne in alcuni casi, i featuring non riescono ad incidere come dovrebbero, sbiadendosi di fronte al talento di thasup, un pianeta a parte.

Non solo nello stile canoro, ma anche nelle produzioni che, cannibali, divorano una quantità importante di generi e micro-generi musicali, thasup costruisce attorno a sé un universo specifico che, naturalmente, può piacere o meno, ma che è indiscutibilmente nuovo, fresco, moderno. Se la trap – diciamocelo – si è creativamente addormentata e venduta al claim “minimo sforzo massima resa”, thasup ha l’ambizione di non accontentarsi, riscrivendo le regole del gioco di album in album. Quanti colleghi possono poter dir lo stesso? Ben pochi e, tra i giovani, praticamente nessuno. Citando lo stesso thasup, “ogni day ho un’idea / non come te che copi / homie come te so ‘na marea / già, ce ne so’ una marea / come fai ad essere così, boh / a me invece piace crear”.

Ma c@ra++ere s?ec!@le è un disco trap? thasup è un trapper? La risposta più corretta probabilmente è no. thasup è più un funambolo della musica pop, un produttore intelligente e, soprattutto, un coraggioso esploratore di melodie e dizionari. Rinchiudere la musica di thasup in un genere non solo è stupido (quanto il ragionare per generi nel 2022), ma è anche riduttivo, una pretesa intellettuale di stringere qualcosa di imprevedibile in dei canoni prefissati. thasup resta il migliore della sua generazione, a mani basse. Ed è pazzesco come sembra riesca ad esserlo senza alcuno sforzo.

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