Perché tutti sono preoccupati per l’uscita di ‘Joker’? | Rolling Stone Italia
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Perché tutti sono preoccupati per l’uscita di ‘Joker’?

Le reazioni negative preventive al film con Joaquin Phoenix sono solo panico ingiustificato oppure il film empatizza davvero con la cultura della violenza?

Perché tutti sono preoccupati per l’uscita di ‘Joker’?

Joaquin Phoenix è Joker

Foto: Warner Bros.

Più o meno ogni sei mesi arriva un film su cui tutti esprimono un’opinione – spesso anche forte – molto prima che il lungometraggio venga effettivamente distribuito nei cinema. Questa volta si tratta di Joker, l’origin story targata Warner Bros. con Joaquin Phoenix nel ruolo della nemesi di Batman. Joker esce ufficialmente il 3 ottobre, il che significa che la maggior parte delle persone che ne parlano non lo hanno ancora visto. Eppure ha scatenato un incredibile dibattito: dalla violenza armata alla mascolinità tossica, dalla censura al monopolio Disney. Anche le forze armate statunitensi sono intervenute, con un memo trapelato all’inizio di questa settimana che avvertiva i militari sulle minacce di sparatorie di massa alle proiezioni. Ma perché la pellicola ha suscitato così tante polemiche?

Molti sostengono che il film sia una romanticizzazione della cultura incel.
Joker racconta la storia di Arthur Fleck (Phoenix), un aspirante comico malato di mente, il cui rifiuto da parte della società lo spinge a intraprendere una vita criminale, dopo essere anche stato respinto sessualmente da una madre single (Zazie Beetz) che vive accanto a lui. Un copione molto simile alla storia di tanti giovani bianchi emarginati che si radicalizzano e vanno in giro a sparare alla gente. I critici non si sono persi questo parallelo, vedi Richard Lawson di Vanity Fair, che ha scritto che il film “potrebbe essere una propaganda irresponsabile per gli stessi uomini che patologizza. Joker è celebrativo o inorridito? O, semplicemente, non c’è differenza?”, si chiede.

Lawson non è stato l’unico critico a pensare che Joker celebri in maniera eccessivamente simpatetica giovani uomini bianchi insoddisfatti dall’autorità e non più disposti a sottostare ad essa. Il critico cinematografico del Time Stephanie Zacharek ha mosso una critica simile, definendo Joker “aggressivo e potenzialmente irresponsabile”, e sottolineando che la sotto trama romantica che coinvolge la vicina è un modo per inquadrare il personaggio come “santo patrono degli incel“. Descrivendo Fleck come un antieroe oppresso piuttosto che un maniaco omicida, Zacharek accusa il regista Todd Phillips di essere troppo solidale con la condizione di giovani bianchi ugualmente emarginati che vogliono dare sfogo ai loro impulsi violenti. “Il film idolatra e rende affascinante Arthur, anche se scuote la testa, quasi con finta tristezza, per il suo comportamento violento”, scrive Zacharek.

Vale la pena notare che poche delle recensioni che criticano Joker per questi motivi hanno esplicitamente suggerito che il film inciterà alla violenza – le altre sostengono solo che simpatizza troppo con coloro che commettono atti violenti pensando che sia un modo per riguadagnare quella parvenza di potere di cui, sono convinti, la società li ha spogliati. E a dire il vero, non tutti concordano con questa valutazione del film. Joker ha un apprezzamento del 76% su Rotten Tomatoes, a testimonianza che le recensioni sono per lo più positive; anche il nostro David Fear ha un punto di vista più articolato: “Sta a voi decidere se i manifestanti che adorano il vigilante truccato da clown del film siano come un movimento Occupy: Gotham o qualcosa di più vicino ai troll incel; dipende da come scegliete di leggerlo. Joker è un clown per tutte le stagioni più nere”.

Il regista Todd Phillips ha smentito l’idea secondo cui il film sia in primo luogo un tentativo di razionalizzare o entrare in empatia con la violenza maschile bianca, sostenendo in un’intervista che qualsiasi insinuazione in quel senso è semplicemente un prodotto della cultura del vittimismo di sinistra. “Non abbiamo fatto il film per provocare”, ha dichiarato a The Wrap la scorsa settimana. “A un certo punto, durante i tre mesi di lavorazione, ho detto a Joaquin: ‘Pensalo come un modo per intrufolare un vero film nel sistema degli studios, sotto le sembianze di un cinecomic’. L’intenzione non è mai stata quella di glorificare questo comportamento”. Anche Phoenix ha risposto alla domanda sulla presunta irresponsabilità di Joker schivandola del tutto. “Non credo che spetti a un regista insegnare la moralità”, ha spiegato a IGN. “E se non conosci la differenza tra giusto e sbagliato, allora ci sono un sacco di cose che puoi interpretare come vuoi”.

Nel frattempo la Warner Bros. ha rilasciato una dichiarazione in merito alle preoccupazioni per il film. “Non fraintendete: né il personaggio immaginario di Joker né il film, sono un endorsement alla violenza di qualsiasi tipo nel mondo reale”, ha detto la società. “Non è nelle intenzioni della pellicola, di chi l’ha creata o dello studio glorificare questo personaggio come un eroe”.

Il timore che Joker possa incitare alla violenza ha spinto i cinema e persino le forze armate a intraprendere azioni preventive.
Le critiche a Joker hanno spinto molti a esprimere preoccupazione sul fatto che l’uscita del film susciterà violenza nel mondo reale. All’inizio di questa settimana, le famiglie delle vittime della sparatoria del 2012 durante la proiezione de Il cavaliere oscuro – Il ritorno ad Aurora, in Colorado, hanno scritto una lettera a Warner Bros. (James Holmes, l’uomo dietro il massacro, avrebbe detto alla polizia di aver aperto il fuoco sugli spettatori perché “era il Joker”, sebbene le forse dell’ordine lo abbiano negato). Anche se non chiedono che il film venga tolto dalle sale cinema, esortano la Warner Bros. a donare parte dei proventi a favore dei sopravvissuti alle sparatorie e di interventi contro la violenza armata, nonché a cessare i contributi politici ai candidati che accettano donazioni dall’NRA, la più potente lobby americana che difende i possessori di armi da fuoco. “Vi stiamo chiedendo di usare la vostra enorme piattaforma e influenza per unirvi alla nostra lotta per costruire comunità più sicure con meno pistole”.

I militari hanno anche espresso preoccupazione per le sparatorie di massa che potrebbero aver luogo alle proiezioni del film. Secondo iO9, nei giorni scorsi alti funzionari dell’unità investigativa criminale dell’esercito americano hanno diffuso un memo per sollecitare i membri del servizio a prestare attenzione durante gli eventi, sostenendo di aver intercettato informazioni “credibili” da parte della polizia del Texas su “chiacchiere inquietanti e molto specifiche” nel dark web a proposito del “targeting di un cinema sconosciuto durante l’uscita” di Joker.

I cinema che hanno in programmazione il film hanno anche preso alcune misure per tentare di prevenire la violenza durante le proiezioni. L’amministratore delegato di Landmark Theatres, che gestisce oltre 50 sale negli Stati Uniti, ha dichiarato che vieteranno a spettatori e impiegati di indossare “costumi, trucchi o maschere”. Non è chiaro in che modo impedire ai fan di vestirsi come il villain dei fumetti mitigherebbe la minaccia, e le notizie probabilmente non sono state accolte bene dal team di marketing DC, che nel frattempo ha rilasciato una versione autorizzata dell’iconico blazer di Joker.