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Elodie a Venezia 79: A Star Is Born

La cantante è la protagonista di 'Ti mangio il cuore' di Pippo Mezzapesa: «Cercavo qualcosa che fosse completamente diverso da quello che faccio con la musica». Prova superata

Elodie a Venezia 79: A Star Is Born

Elodie nel film 'Ti mangio il cuore' di Pippo Mezzapesa

Foto: 01 Distribution

Quando le popstar annunciano di volersi dare al cinema, da sempre un brivido percorre la mia schiena. Perché se da una parte c’è la curiosità di pubblico, fan e critica di vedere come se la cavano i cantanti a recitare, dall’altra c’è anche il rischio che non siano sempre performance memorabili, e gli esempi abbondano. Questa volta, però, è andata diversamente.

Elodie, protagonista di di Ti Mangio il Cuore, nuovo film di Pippo Mezzapesa, è stata una delle sorprese della Mostra del Cinema di Venezia. Intanto, va premiato il ruolo scelto per il debutto: Marilena, la prima pentita della mafia foggiana, in un film ispirato all’omonimo libro di Bonini e Foschini che racconta le faide tra le famiglie mafiose del Gargano. Un film dove c’è tanta, tantissima morte. Ma anche, a suo modo, un film sull’amore. Truce, impossibile, avvelenato. Se dovessimo trovare una reference potremmo dire Romeo e Giulietta, sì, ma pure Gomorra.

«Avevo due punti di partenza per questo lavoro», dice il regista. «La scelta del bianco e nero e la scelta di Elodie. Cercavo un personaggio forte, che potesse interpretare una donna contrastata, capace di scelte radicali, ma allo stesso tempo sensibile e fragile. Istintivamente ho pensato a lei. All’inizio ho spiazzato tutti, poi però si sono convinti». E, vedendo il film, di Elodie ci siamo convinti anche noi già dalla prima battuta, come dimostra una clip uscita poche settimane fa.

Ma come si passa dalle hit, dalle classifiche, dalle foto su Instagram, a un film così scuro? «Da tempo cercavo un personaggio che mi desse la possibilità di fare qualcosa di diverso da quello che faccio col mio lavoro di cantante. Ho pensato che questa fosse l’occasione giusta per confrontarmi con qualcosa di distante e allo stesso tempo profondo. Avevo bisogno di mettermi alla prova con altre vibrazioni», dice lei. «Recitare mi ha permesso di scoprire nuove cose di me, anche grazie all’aiuto di tutto il cast. Ho avuto momenti di fragilità e difficoltà, ma ho avuto soprattutto la possibilità di avere a che fare con persone che mi hanno sostenuta». Senza avere la palla di cristallo pare di capire che questo possa essere il primo tassello di una nuova carriera parallela: «Lo farei ancora, sì. Scegliendo con cura i progetti a cui partecipare. Con la scusa faccio terapia, è stato tutto molto terapeutico».

Con lei, nel cast c’è Francesco Patanè, che nel film interpreta il suo uomo, personaggio che subisce un’evoluzione che non vi spoileriamo. Ma anche Michele Placido, Lidia Vitale, Francesco di Leva, Brenno Placido, Tommaso Ragno, Giovanni Anzaldo. «Cercavo attori che potessero mimetizzarsi con la realtà. Archetipici, diciamo. Credo di esserci riuscito», prosegue Mezzapesa. «Credo che la realtà si debba raccontare sia per le luci che per le ombre. Raccontare le ferite potrebbe aiutare a rimarginarle. Per questo ho cercato un racconto vero».

Gli occhi, però, sono praticamente puntati tutti su Elodie Di Patrizi: qualcuno pensa il suo nome sia solo una scelta furba, altri un’illuminazione del regista. Il risultato non cambia: la prova è superata.

Elodie sul red carpet della Mostra del Cinema:

 

 
 
 
 
 
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