‘Black Panther’ è il primo Oscar (forse) che conta davvero per l’America black | Rolling Stone Italia
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‘Black Panther’ è il primo Oscar (forse) che conta davvero per l’America black

Perché non è il classico film sulle lotte degli afro-americani nell'America bianca, ma ha risvegliato quello stesso sentimento che aveva invaso il Paese dopo l’elezione di Barack Obama alla Casa Bianca

‘Black Panther’ è  il primo Oscar (forse) che conta davvero per l’America black

La notizia non è che Black Panther è il primo film di supereroi a vincere il premio per il miglior cast ai SAG, i riconoscimenti che gli attori danno agli attori. E nemmeno che è il primo cinecomic nominato agli Oscar nella categoria Best Picture. O meglio, anche. Ma non è questo il punto. Il punto invece l’ha centrato in pieno Chadwick Boseman sul palco degli Screen Actors Guild Awards, citando la canzone di Nina Simone:

“‘To be young, gifted, and black’: è questa la mia risposta ogni volta che mi chiedono se ci aspettavamo il successo di Black Panther e se ha davvero cambiato l’industria e il modo in cui veniamo percepiti”.

Black Panther - Trailer Ufficiale Italiano | HD

Era fin troppo chiaro che l’adattamento cinematografico del primo supereroe di colore uscito dalla penna di Stan Lee (era il 1966) non sarebbe stato solo un “altro” cinecomic, a partire da quando la Marvel ha voluto dietro la macchina da presa Ryan Coogler, quello di Fruitvale Station e del primo Creed. E avremmo dovuto capirlo anche quando Kendrick Lamar ha deciso di curarne la colonna sonora. Se ne sono accorti tutti, persino i grandi elettori del cinema.

Non è la prima volta che i tromboni dell’Academy posano il loro illustre, tradizionale (e spesso pallosissimo) sguardo su un film di supereroi per una categoria importante. È successo nel 2009, ma la circostanza era quantomeno singolare: l’Oscar postumo come miglior attore non protagonista a Heath Ledger, il Joker grunge de Il Cavaliere Oscuro di Christopher Nolan. E quindi conta fino lì.

Quello che importa è che dall’anno successivo l’Academy è stata improvvisamente colpita dal buonsenso e ha realizzato una cosa: che cinque candidati a miglior film erano pochi e che allargando la rosa fino a dieci avrebbe ampliato il bacino di gente effettivamente interessata agli Oscar. Portare le persone al cinema per vedere prodotti di valore, indipendentemente dalla definizione “d’autore” o “mainstream”, dovrebbe essere questo l’obiettivo ultimo di tutto il sistema. Ecco, se l’Academy non avesse fatto questo semplice 2+2, Black Panther non starebbe facendo la Storia in questo momento. Ma non tanto perché è il primo bla bla bla.

La questione è che Black Panther non è il solito film black da Oscar. Perché non si concentra su quello che ogni film black nominato agli Oscar (sì, pure Get Out a modo suo) ha messo al centro finora: la discriminazione, la sofferenza, la lotta per la vita e per i diritti, la speranza e la salvezza/vittoria dell’afro-americano nell’America bianca. 12 anni schiavo, Selma, Barriere, Il diritto di contare, Moonlight (nominati o vincitori nella categoria miglior film dal 2013 ad oggi) sono imprescindibili saggi di storia per immagini di cui ci sarà sempre bisogno.

Ma Black Panther è empowerment allo stato puro: 10 anni dopo l’elezione di Barack Obama alla Casa Bianca ha risvegliato quello stesso sentimento di fiducia, di rivincita, di orgoglio. È il primo film black a portare con sé i sogni di chi non si è mai visto sullo schermo ritratto con tutta l’attenzione e i milioni solitamente dedicati a blockbuster con protagonisti bianchi.

Marvel Studios' Black Panther - Wakanda Revealed Featurette


Come ha detto più volte Ryan Coogler, Black Panther rappresenta quel trattino tra “afro” e “americano”, quello che il primo presidente nero aveva già istituzionalizzato. Stan Lee ha immaginato un luogo, il Wakanda, che non è segnato dal dolore, ma dal benessere, dal progresso, dalla tecnologia, un giovane re, T’Challa, di una finta nazione africana che non solo è mai stata colonizzata, ma che ha in sé le potenzialità per salvare il mondo. Black Panther è il supereroe in cui ogni bambino (o bambina, nel film ci sono donne-guerriere straordinariamente fiere e una ragazzina-genio) aspettava di riconoscersi. E ora lo può fare. E può pure andarsi a vedere (o rivedere) il film gratis, in occasione del Black History Month. Essere giovani, pieni di talento e neri negli USA vuol dire finalmente qualcosa. E sì, ci voleva un cinecomic perché accadesse.

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