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Conglomerandocene: Lettera da una groupie

Nella nuova puntata della rubrica dello Sgargabonzi su Rolling Stone, una fan racconta com’è nata la sua passione per la satira e fa una proposta particolare

Conglomerandocene: Lettera da una groupie

Foto: H. Armstrong Roberts/ClassicStock/Getty Images

Caro Alessandro,
spero di non disturbarti. Mi chiamo Clizia, ho 21 anni, anzi 27 anni. Non ci siamo mai conosciuti di persona ma io conosco te, avendoti seguito nell’ombra in questi anni. Voglio essere molto chiara: io sono una tua groupie. Trovo corretto metterlo subito per iscritto. E questo indipendentemente dal tuo assenso. Ti dico di più: trovo inebriante palesarti la mia vulnerabilità e soccombenza, proporzionalmente al distacco chirurgico che adoperi nei confronti del pubblico, che – dimmi se sbaglio – hai sempre sottilmente disprezzato. E tu giustamente mi chiederai i motivi “sottesi” (termine imparato da un tuo libro, sai?) a questo mio uscire dal rumore bianco dell’anonimato, certo comodo e protettivo ma alla lunga limitante. Financo questo offrire il mio esile collo di gazzella ai tuoi canini da – forse, dicono – predatore sessuale. Presto detto: mi piace quello che scrivi, mi piace la persona che sei, mi piaci. Punto. Non credo di dovermi giustificare. Ti seguo da anni, voglio risparmiarti la cronistoria della seduzione passiva che ho vissuto sulla mia carne bianca, dolce da afferrare e i capelli rossi che scendono sinuosi fra le cosce come piace a te. Mi limito a parlarti dell’hic et nunc: io ritengo che tu ad oggi abbia, tra le altre cose, rivoluzionato i generi. A partire dalla satira abrasiva, il tuo piatto forte diciamolo pure. Ma pure generi che paradossalmente non hai mai toccato, come ad esempio i fumetti di samurai, le storie piratesche alla moda di Salgari e i film dove devono aggirare la password. Anche la semplice scelta (che sia voluta o inconscia, saranno gli storici a deciderlo) di restarne fieramente fuori è stato un tonitruante segnale per chi oggi, nell’asfittico guazzetto della cultura di questo paese (il minuscolo è d’obbligo), avesse la tentazione di attardarsi in queste macrocategorie tematiche.

Ecco, arrivata a circa metà della mia missiva provo vergogna, mi sento scomoda, a disagio, fuori posto, uffa. E questo sai perché? Perché mi sono limitata a sostenere che tu abbia rivoluzionato i generi. COL CAZZO! Tu hai rivoluzionato ogni media con cui ti sei ad oggi relazionato. Dopo di te i libri sono sferici, i suoni si toccano e i colori si ascoltano. Penso alle serate “cangianti” nei migliori localini d’Italia a recitare i tuoi monologhi, poi quello che hai fatto quanto a televisione, fumetti, scultura, radio, sarcazzo. Penso ai tuoi librettini comici, libercolini possiamo dirlo… “ridanciani” (si può dire? Mi sto avventurando nel mondo degli aggettivi ma sei tu lo scrittore! Ahahahah), un po’ il tuo cavallo di battaglia. Tanta roba socmel! Per me sono stati come un colpo di mano a sgombrare lo stagnante tavolo della letteratura mondiale da stoviglie rugginose, centrotavola tarlati e radioattivi pasticcetti al finocchio. Due cazzate in croce e hai rimesso a posto i parrucconi, hai azzerato tutto quello che c’era prima per ripartire da zero. Dante, Ariosto, la performante scuola Holden, l’ottimo Piperno. Tutto all’aria, buttato per terra, coi critici a spazzare come dei folkloristici “cuckold”. Loro “cuckold”, tu il “bull”!!! Di cosa parlo? Sapessi!!! Tornando a noi: mi chiederai come sei riuscito in questa rivoluzione bianca e silente? Non ne ho idea. Non so nemmeno se ci sei riuscito. Me lo devi dire tu. Ho letto l’articolo di Giunta per Internazionale. Boh, mi fido, i professoroni siete voi, sarcazzo.

Detto questo: il sistema groupie. Come funziona? Allora praticamente noi siamo delle fan un pochettino capricciose che non ci limitiamo ad andare alle serate e a comprare libri brossurati con bandelle. Nossignore! “Te piacerebbe, zì!” direbbe qualche tuo collega comico in una punchline delle sue. No, noi cerchiamo di entrare nelle grazie dei nostri amici miti anche in altre maniere un pochino più… “piccantine”, mettiamola così. In che modo? Non spaventarti: sesso. L’idea è molto semplice ed è la seguente: guardarci tutti insieme dei bei pornacci, possibilmente di quelli della CentoXCento con Alex Magni, François, Stecco e magari con Sandra la Maturanda e la sempre adeguata Morena Capoccia. Tutti insieme, ampiamente divanati (in quattro belli stretti in un divano da due), in ciabatte della Simmenthal, nudi dalla vita in giù, incensini al ragù di cinghiale, due crackers, un tocco de cacio, un gotto de vino e via, tu con la felpa in pile e delle spugnature di pane fra i coglioni e le cosce. Io insieme a Federico Rossi di Benji & Fede, amichetto particolare col quale mi intrattengo, tu con chi cazzo vuoi. Ce l’hai un ragazzo? Una ragazza? No? Allora porta tua madre: mi trombo anche lei. Firmato Bruno.
20 lire na pall’e gomma, 30 lire nu pesc’e gomma, palla e pesce 50 lire.

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