Conglomerandocene: Gas Panic | Rolling Stone Italia
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Conglomerandocene: Gas Panic

Nella nuova puntata della rubrica dello Sgargabonzi su Rolling Stone: cosa succede quando Liam Gallagher deve fare il pieno di benzina?

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Liam Gallagher

Foto: Jeff J Mitchell/Getty Images

È un torrido pomeriggio di fine agosto, quando il rocker mancuniano Liam Gallagher fa il suo ingresso trionfale nella stazione di servizio Api di Milano Marittima, a bordo della sua fiammante Autobianchi Giardiniera canna di fucile. Trentamila lire di benzina per il ritorno a casa dalla villeggiatura, questo il suo progetto. Dai finestrini aperti fuoriescono le note dell’album Effetti Personali di Sergio Caputo. I bassi di Tigre Contro Tigre entrano in risonanza con la lamiera dell’insegna fino a farla vibrare. Con un gesto tecnico di rara eleganza, Liam disegna sull’asfalto una traiettoria che lo posiziona in perfetto allineamento con la pompa numero 3, quella della benzina normale. Pochi sanno infatti che il mancuniano ha fatto della benzina con pochi ottani il suo punto d’orgoglio, prediligendola da sempre alla super. Il cantante ama infatti andare male in macchina, sentire che la vettura non prende i giri e che anche nei percorsi più rilassanti s’ingolfa.

Soddisfatto della manovra, Liam apre la portiera di taglio, si estromette dall’abitacolo e, asserragliato nel suo parka verde militare, a grandi falcate si avvicina all’affarino pigliasoldi. Attraversa la piazzola e pare che attraversi l’Irlanda. Sfortunatamente, nonostante fosse arrivato con un largo vantaggio, un altro avventore riesce ad insinuarglisi davanti e acquisire la precedenza davanti alla macchinetta. È un ometto sulla cinquantina in salopette, secco e rifinito come il suo nome: Dino.

Liam resta in trepidante attesa, mentre l’avventore estrae il portafoglio in skay dalla giacca, lo apre e con un movimento a spatola inserisce la mano nella tasca delle banconote, onde estrarne una da diecimila lire. Quindi afferra la cartamoneta dal lato corto, incurvandola leggermente nel senso della lunghezza, infine la inserisce nella fessura del pigliasoldi. Tre volte tenta l’inserimento, tre volte la banconota viene rifiutata. È il panico. Scioccato per l’accaduto, l’avventore compie una torsione di centottanta gradi che lo porta faccia a faccia con Liam. Ha giusto il tempo di dirgli «Mica avrebbe…», che Liam Gallagher, come solo i migliori menestrelli del brit-pop sanno fare nei momenti difficili, tira fuori il meglio di sé: diecimila lire sane. Quindi, con un allungo micidiale per tempismo e velocità, il mancuniano penetra la fessura con la propria cartamoneta. L’affarino pigliasoldi non fa in tempo a percepirla e, quasi piegandosi all’inarrivabile talento del front-man, la risucchia senza ritorno. Liam si volta verso Dino e, da dietro un paio di finti Ray Ban, gli sorride rassicurante e insieme virile. Quest’ultimo, sollevato, si asciuga la fronte e si prodiga in un umile cenno di ringraziamento. Liam sdrammatizza scoppiando una bolla di BigBabol al pompelmo, poi acchiappa le diecimila lire stropicciate dalla mano dell’avventore.

Felice del bel gesto, l’artista torna infine alla sua autovettura e, dimenticandosi addirittura di fare benzina, parte tentando una sgommata che però non riesce a causa della benzina normale. Basterebbero altri tre ottani e riuscirebbe. E lui questa cosa non la può accettare.