Una reunion ABBAstanza clamorosa, tra mausoleo e fantascienza | Rolling Stone Italia
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Una reunion ABBAstanza clamorosa, tra mausoleo e fantascienza

Due inediti già pubblicati, un album in novembre, una residency a Londra con avatar digitali con voci di oggi e fattezze di 40 anni fa, in un'arena costruita ad hoc: sono tornati i sovrani svedesi del pop

Una reunion ABBAstanza clamorosa, tra mausoleo e fantascienza

Gli ABBA con le tute per la motion capture

Foto: Baillie Walsh

Gli ABBA non moriranno mai, ora lo sappiamo. Anche dopo che Agnetha Fältskog, Anni-Frid Lyngstad, Björn Ulvaeus e Benny Andersson avranno lasciato questa valle di lacrime, alla ABBA Arena di Londra (e forse anche altrove) i sovrani svedesi del pop continueranno a dare concerti con una live band. Lo faranno le loro versioni digitali (dall’ineffabile ma ineccepibile nome di ABBAtars), con le loro voci attuali e le loro fattezze di quarant’anni fa – e sa di piccolo passo epocale nella storia dell’intrattenimento, un passo che ha richiesto settimane e mesi di riprese con motion capture e performance tecniche con i quattro membri della band imbragati e collegati a decine di sensori come gli attori dei film fantasy, davanti a un team di 850 elementi della Industrial Light & Magic fondata da George Lucas.

Lo hanno annunciato Andersson e Ulvaeus ovviamente a Londra, nel Paese che li ha imposti al mondo dai tempi di Waterloo, dove sorgerà la ABBA Arena da 3000 posti. E già che c’erano, per la delizia di legioni di fan di tutto il mondo collegati in diretta su YouTube, hanno presentato le prime due canzoni dall’album Voyage, in uscita il 5 novembre. Si tratta di I Still Have Faith in You e Don’t Shut Me Down, già ascoltabili sulle piattaforme in versione streaming. Quanta roba tutta insieme, vero? Il giusto premio a chi ha atteso per 39 anni la fatidica reunion, più volte ventilata e poi sfumata. Anche se come non hanno mancato di notare i due componenti maschili della band, molti dei loro fan non hanno aspettato tutti quegli anni, perché ai tempi in cui il gruppo era attivo, non erano nati.

ABBA - I Still Have Faith In You

Cominciamo dalle due canzoni: difficile dire se saranno delle megahit globali – I Still Have Faith in You è un brano di pop epico e un po’ autocelebrativo, mentre Don’t Shut Me Down riparte dalla disco music (con un interessante Bo Diddley beat chitarristico): in sostanza i due autori, Andersson e Ulvaeus, sono ripartiti da dove avevano lasciato, e dove la maggior parte del pubblico vuole che stiano, ovvero in un’area nostalgica dove il pop degli anni ’70 è perfettamente leggero eppure ricco di sfumature. L’album, hanno spiegato nella conferenza stampa, non era strettamente in programma, ma è venuto da sé una volta che la band si è ritrovata in studio a Stoccolma. Ma quando si sono venduti 450 milioni di album (quelli veri) e si continua a prosperare sui proventi dei musical, dei film, dei videogiochi, «competere con Drake non è il nostro obiettivo», come ha detto Andersson.

Sembra incredibile ma le nuove canzoni e il nuovo album, attesi fin dall’album The Visitors (1982), passano in secondo piano rispetto al nuovo concetto di live che probabilmente era possibile solo a un gruppo con le loro possibilità finanziarie. Sa tutto di straordinario mausoleo, ma anche di passo pionieristico verso il futuro: è facile che Queen, Rolling Stones, Elton John seguiranno attentamente gli sviluppi di questa loro impresa. «La gente non vedrà delle copie, a esibirsi non sarà gente che fa finta di essere loro, saranno loro», ha spiegato Ben Morris, della Industrial Light & Magic – e concettualmente, non è contestabile. «Hanno cantato davanti a 150 telecamere, i movimenti sono i loro». Ovviamente saranno belli e giovani. E non è questo che vuole il pubblico?

Durante la conferenza stampa i 75enni Andersson e Ulvaeus hanno conversato per mezz’ora con Zoe Ball, storica voce della BBC, e risposto ad alcune domande dei fan in collegamento. Le due cantanti hanno preferito non mostrarsi, e lasciare la scena ai due ex mariti. Che con sobrietà, understatement e un sottile umorismo, hanno contribuito a far capire uno dei tanti elementi che contribuiscono all’affetto che circonda gli ABBA: nessuno di loro ha mai giocato a fare la star, e la loro devozione al pop è tuttora assoluta.

ABBA - Don't Shut Me Down (Lyric Video)

Andersson: «All’inizio c’erano queste due canzoni. Poi in studio abbiamo detto, cosa dite ragazze, ne facciamo altre? Anzi, perché non facciamo un album?»:
Ulvaeus: Quando Benny mi ha suonato al piano la melodia di Faith in You ho capito che avevamo qualcosa in mano. È una canzone che parla un po’ di noi, del fatto che è quasi inconcepibile essere dove siamo, non c’è fantasia che avrebbe potuto anticiparlo, fare un nuovo album dopo 40 anni ed essere ancora grandi amici e provare piacere nella reciproca compagnia. Appena in studio ognuno è entrato nei ruoli abituali, non sembravano passati 39 anni».
Andersson: «Nelle nuove canzoni c’è ovviamente una certa maturità, c’è la nostra esperienza e ci sono gli anni di amore per quello che facciamo».
Ulvaeus: «Vorremmo chiarire che se non pensassimo che è buono, non lo pubblicheremmo. E comunque c’è un vecchio modo di dire nel music business: “Non far passare più di 40 anni tra i tuoi album…”».

Andersson: «Nello show non ci saranno tutte le canzoni dell’album semplicemente perché non erano ancora pronte quando lavoravamo con la Industrial Light and Magic»:
Ulvaeus: «Lo studio sembrava un quartier generale della NASA. Abbiamo lavorato per cinque settimane con gli elmetti, tutti e quattro sul palco a farlo»:
Andersson: «Abbiamo dovuto tagliarci le barbe. È stata la cosa peggiore».
Ulvaeus: «Le ragazze, vorrei precisare, non hanno dovuto radersi».
Andersson: «Ed è una buona idea aver fatto tutto questo prima di essere morti».
Ulvaeus: «Sì, se lo fai da vivo è un po’ più accurato».
Andersson: «Speriamo che le nuove canzoni vi piacciano. Certo non possiamo competere con Drake, non capiamo gli ingredienti delle canzoni di oggi, non potremmo emulare i moderni artisti pop».
Ulvaeus: «Ma non è per arretratezza tecnologica. Benny è sempre stato al passo con la tecnica, aveva uno dei primi Minimoog».
Andersson: «Ce l’ho ancora! Quello bianco».

La copertina del nuovo album ‘Voyage’

La sensazione è che tutta l’operazione sia destinata a ulteriori novità, e riguarderà diverse modalità con le quali mantenere gli ABBA al passo coi tempi: per esempio i loro video più noti sono ora disponibili in alta definizione. Quindi, altri dettagli arriveranno, come hanno promesso Andersson e Ulvaeus. Per ora, si sa che l’ABBA Voyage prenderà il via il 27 maggio 2022 alla ABBA Arena, presso il Queen Elizabeth Olympic Park di Londra. È già possibile pre-registrarsi per acquistare I biglietti su abbavoyage.com; i biglietti saranno in vendita da martedì 7 settembre.

Per ora vi lasciamo con queste informazioni, anche se immaginiamo che per i fans, non saranno mai ABBAstanza.

La track list di ‘Voyage’:
I Still Have Faith in You
When You Danced with Me
Little Things
Don’t Shut Me Down
Just a Notion
I Can Be That Woman
Keep an Eye on Dan
Bumblebee
No Doubt About It
Ode to Freedom

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