Ozzy ha dato tantissimo anche a chi di metal fregava poco. Tipo ai teenager che a inizio millennio guardavano MTV, e tra un video di Madonna e uno dei Backstreet Boys si ritrovavano nel salotto della famiglia più disfunzionale del mondo: quello degli Osbourne.
All’epoca non eravamo mica abituati a entrare a casa della gente. Al massimo c’era MTV Cribs, programma in cui le celebrity mostravano al mondo le loro tamarrissime case, ma per una volta soltanto (PS: lo fanno ancora e anche in Italia. Ho da poco scoperto che Giusy Ferreri vive in un castello. Queen).
Da lì nacquero Gli Osbourne, da una puntata di Cribs finita bene (o male, a seconda dei punti di vista). «Stavamo cercando di lanciare il programma, abbiamo girato un po’ con gli Osbourne, ci siamo guardati e abbiamo pensato che in quella casa ci fossero una follia e un caos meravigliosi. Ci è venuto in mente di continuare a girare». Leggasi: saper fare il proprio lavoro.
Erano anni diversi. I reality stavano nascendo, e Ozzy, a inizio millennio, viveva una fase calante. Così decise di accettare, ricordando poi negli anni successivi di aver firmato senza sapere a cosa stesse andando incontro. «Abbiamo fatto la cosa più scema della nostra vita?», chiese Sharon ai figli il giorno prima della messa in onda. La riposta è no: la serie diventò subito tra le più viste del canale e fu rinnovata per quattro stagioni, che sono pure troppo poche.
L’occasione era buona per tutti: per MTV, per la famiglia che faceva un faceva soldi e per Ozzy che si faceva conoscere dalle nuove generazioni e soprattutto sotto una nuova veste. Anche il Principe delle Tenebre indossava ciabatte di pelo e si incazzava per la pipì del cane sul tappeto in una delle scene migliori di sempre: «He’s a fucking terrorist».
Ma Ozzy non era da solo: tutta la sua famiglia sembrava nata per stare davanti alle telecamere. La matriarca Sharon, la ribelle Kelly che sogna di fare la popstar (e per noi ce la fa: la sua One Word rimane un capolavoro) e poi Jack, nerd dei videogiochi che vuole fare il figo ma che in realtà è un simpatico sfigatone. Tutto mentre intorno regnava il caos: persone di servizio, animali viziatissimi, liti con i vicini, ego trip e una casa che è un viavai di personaggi famosi e non.
El 26 de mayo de 2002, se estrenó el primer episodio de “At Home With The Osbournes”, por MTV, en Reino Unido. pic.twitter.com/yFIM2kTkr0
— SegunElCalendario (@SegunCalendario) May 26, 2024
Gli inglesi trapiantati Hollywood che urlano «bloody hell» mentre i vicini sorseggiano Martini a bordo piscina. Star di L.A. sì, ma pure working class hero inglese, di quella che ti fa ridere perché ti racconta il mondo delle celebrities americane osservandolo dall’interno. E poi Ozzy, chiaramente, così simpatico da non crederci. La prima puntata si apre con lui che prova a cambiare il canale alla tv. In mano ha un telecomando decisamente troppo grande. Sembra un telefono a gettoni: «Non riesco a vedere altro che il fottutissimo meteo in Afghanistan. Cazzo, ci sono 200 gradi lì».
Rockstar, ma anche padre sensibile, cazzone, spalla comica e marito amorevole. Ozzy si è messo a nudo, rischiando di fare qualcosa che avrebbe potuto rovinarlo per sempre. Invece è andata benissimo, almeno dal punto di vista reputazionale, perché nessuno è solo una cosa. E proprio per questo nessuno si è stupito che in quegli anni abbia invitato nella sua mansion popstar come Britney Spears o Jessica Simpson, con cui ha addirittura cantato una canzone di Natale.
Gli Osbourne ci hanno messo per primi davanti al fatto che una rockstar potrebbe non essere così diversa da vostro padre che sciabatta in corridoio o che farfuglia roba incomprensibile. Hanno cambiato il genere televisivo perché non erano niente di straordinario, ma erano come noi. Scendendo dal piedistallo dei concerti e del «volevo essere un duro», Ozzy ci ha fatto capire di essere molto più di una rockstar, di essere proprio un mito. Prendendosi il rischio di mandare tutto all’aria e soprattutto pentendosene anni dopo, quando dichiarò che non avrebbe rifatto un reality, soprattutto a causa dell’attenzione dei media sui suoi familiari. Ormai però il genere era stato battezzato: «Da un lato è stato fenomenale, dall’altro ho dovuto vedere la mia famiglia soffrire. Ma abbiamo inventato una nuova forma di televisione. Abbiamo dato il via a tutti questi fottuti nuovi programmi. Lo rifaremmo? Non lo so». Il tutto mentre Paris Hilton e le Kardashian prendevano appunti.












