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Sanremo Giovani, le pagelle della prima serata e i primi nomi dei big

Baudo è un leone da tv che oscura Rovazzi, sorprese per i big in gara, deludente Einar, il primo vincitore dei Giovani che passa al festivalone di febbraio
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Sanremo : Teatro del Casinò . Sanremo giovani 2018 prima serata . Nella foto : Einar con Pippo Baudo e Fabio Rovazzi. Maurizio D'Avanzo/MDPhoto / IPA

La macchina di Sanremo si è rimessa in moto. E lo ha fatto con Sanremo Giovani, programma che ha l’obiettivo di individuare le due nuove proposte che gareggeranno con i Big durante il 69. Festival della Canzone Italiana di Sanremo (5-9 febbraio). Lo show, diviso in due serate, ha visto un Pippo Baudo in forma smagliante, ha svelato i primi 11 campioni in gara. E ha incoronato “l’amico di Maria” Einar come primo vincitore.

Pippo Baudo voto: 10 (con lode)
A Sanremo non si dice mai di no. E Pippo (osannato subito da una standing ovation) lo sa bene, perché pure se ci ha confessato che il Festival non gli è mancato, nessuno è così pazzo da credergli. Super Pippo e la conduzione sono una cosa sola. Non legge mai il gobbo (come invece fa Rovazzi), tiene i tempi e ha completa padronanza del palco. Pippo rules, insomma. Sembra essersi avverato ciò che si è visto nello spot: Baudo è il giovane della coppia e Rovazzi – che gli piaccia o no – il vecchietto.

Rovazzi voto: 5
Più che il co-conduttore sembra la valletta coi baffi. All’inizio un po’ ingessato e relegato al ruolo di spalla (e pure di sfondo). Verso la fine del programma guadagna scioltezza e avanza qualche battuta. Quando legge i nomi dei big in gara ricorda un Carràmba boy. Mi aspettavo se ne uscisse con un “Signora, complimenti, ha vinto 10 milioni!”. A parte tutto, la Rai, deve iniziare a investire su una nuova generazione di conduttori, fare casting seri. E non affidarsi a personaggi che vanno di moda.

I primi nomi dei Big in gara voto: 7+ (provvisorio)
Bisogna dirlo, Claudio Baglioni sta facendo un buon lavoro, almeno sulla carta. Ed ecco 11 nomi molto diversi tra loro. C’è chi il Festival lo ha già vinto – tra i Big, i Giovani o gli Emergenti – come il bravo Simone Cristicchi (Abbi cura di me), la sexy chica Anna Tatangelo (Le nostre anime di notte), il macina sold out Ultimo (I tuoi particolari), la sottovalutata Paola Turci (L’ultimo ostacolo) e gli internazionali Il Volo (Musica che resta). Torna la cattiva ragazza del pop Loredana Bertè (Cosa ti aspetti da me) che con la kermesse ha sempre avuto un rapporto di odio-amore. E ritornano anche Nek (Mi farò trovare pronto) e Irama (La ragazza col cuore di latta). Se il primo se l’è sempre giocata benissimo, il secondo ricalca le assi dell’Ariston dopo aver vinto Amici. Interessanti gli outsider Zen Circus (L’amore è una dittatura), Motta (Dov’è l’Italia) e Ghemon (Rose viola). Stiamo a vedere oggi chi saranno gli altri, per capire se confermare o meno il voto.

Einar voto: 2

Einar sul palco è come Pinocchio, ma quando era ancora un ciocco. La canzone Centomila volte è così scontata, che neanche un’incazzatura di Sgarbi. Si ha proprio l’impressione di aver ascoltato pezzi simili – appunto! – centomila volte. Il brano inizia con “Giuro, non mi sentirai”, ma la promessa non viene mantenuta. Anche se, dal vivo, è andata un po’ meglio, mi domando come si possa puntare su uno come Einar. È veramente uno schiaffo a chi si fa il mazzo per emergere – anche tra i suoi colleghi dei talent eh. Barbarossa è convinto che Einar ci sta dentro. Sarà, ma il posto tra i Big è immeritato al 1000%. Deve dire grazie solo alle ragazzine che intasano il televoto.

Federica Abbate voto: 8

Il brano Finalmente è perfetto: gira bene, ottimo per le radio e con il contenuto di chi ha fatto anni di gavetta. La ragazza macina musica da tempo ed è autrice per i big della musica. Vince meritatamente il Premio della Critica, ma non passa al festivalone di febbraio. Un enorme peccato, oltre che un grossissimo errore.

Deschema voto: 4

Tra le prime parole di Cristallo troviamo “melodia” e “anima”. E già non partiamo benissimo. Anzi. Nonostante il cantante abbia le convulsioni – e con lui 3/4 dei parrucchieri sintonizzati, dopo avere visto l’improbabile acconciatura – il pezzo è assolutamente dimenticabile. Nella clip di presentazione affermano di chiamarsi così per rompere gli schemi. Anche meno eh.

Andrea Biagioni voto: 7

Appena ho ascoltato Alba Piena, ho pensato che il ragazzo fosse un “wannabe Ermal Meta”. Il brano mi era sembrato bello come possono esserlo due dita negli occhi. Dal vivo cambia tutto. È in gamba e particolarmente intenso. Riesce a creare un bel momento.

Giulia Mutti voto: 4

Lei è bravina, ma la canzone Almeno tre non riesco proprio a farmela piacere. Capisco che si senta una tipa rock, ma non basta dire “fanculo” in un brano per definirsi tale. Giulia puoi fare di più, dimostra di non essere una ballerina di fila.

Ros voto: 5

Ma chi sono? La versione 2.0 di Maria Pia & SuperZoo? Insomma, ragazzi, non bastano i capelli rosa per essere fighi. Il pezzo mi pare un’accozzaglia di roba talmente già sentita che si potrebbe già classificare tra gli evergreen. Più che un Incendio sembra un fuocherello, ma nulla di più.

Marte Marasco voto: 7

La filastrocca Nella mia testa resta impressa nella mente. Il pezzo ricorda vagamente Valeria Rossi, Carlotta (quella di Frena) e (la primissima) Arisa. Marte, poi, ha qualcosa di attraente, una presenza scenica sensuale. La ragazza sa come attirare su di sé le attenzioni.

Fosco17 voto: 6

Questo ragazzo il talento ce l’ha. Deve solo trovare la sua strada. Dicembre non è male, ma a volte ricorda Calcutta. E di Calcutta ce n’è già uno. Il rischio? Rientrare nel calderone dei dimenticabili. Sebbene venga da Bologna, deve ancora pedalare per raggiungere le vette della scuola bolognese.

Wepro voto: 8

Ecco un tipo rock, che con Sanremo non c’entra un cazzo, ma è stato molto divertente, a partire dal biascicato “Sanremo ci siete?” fino al corpo dipinto tipo Memento. Il brano Stop/Replay mi sembra pure radiofonico. Ci si può sbagliare, ma si vede una progettualità in questo artista. L’impressione è che Wepro abbia le palle che gli fumano.

Fedrix & Flaw voto: 6

L’impresa dei due fratellini, parafrasando il loro brano, è portare il pop alla Glee sul palco dell’Ariston. Missione fallita. Il pezzo ricorda un po’ Turu Turu di Francesco e Giada. E loro sono come dei White Stripes all’amatriciana che si ritrovano in High School Musical. Dal vivo – nonostante le belle voci – perdono un po’. C’è da lavorare in questo senso. Hanno avuto, però, un applauso a scena aperta. Qualcosa riescono a trasmettere.

Diego Conti voto: 5

La sua 3 gradi è carina, ma niente di che. Insomma ci sono cose moooooolto migliori. Ammetto, però, che l’inciso ti si pianta in testa, già dal primo ascolto. Potrebbe avere successo in radio.

Symo voto: 3

Non voglio infierire, giusto che è arrivata ultima, ma Symo ha una voce che abbiamo già sentito mille volte. In un momento in cui anche i talent cercano di tirare fuori roba nuova, qui si parla ancora della Paura di amare, ancora ‘sta roba? L’interpretazione, poi, ha un livello di pathos pari a zero. Nella clip di presentazione sentiamo che i genitori le hanno detto di smettere di lavorare e andare a cantare. Genitori di Symo, siamo sicuri sicuri?

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