Porno, bullismo e giochetti mentali: le rivelazioni di Rolling Stone su Kanye West | Rolling Stone Italia
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Porno, bullismo e giochetti mentali: le rivelazioni di Rolling Stone su Kanye West

Dipendenza dalla pornografia, tecniche di manipolazione, comportamenti problematici: ecco cosa dicono le testimonianze di ex dipendenti e partner commerciali del rapper-imprenditore

Porno, bullismo e giochetti mentali: le rivelazioni di Rolling Stone su Kanye West

Kanye West al Rolling Loud di New York, settembre 2022

Foto: Arturo Holmes/Getty Images

La mente di Kanye West è diventata una dei luoghi più misteriosi al mondo. Da tempo il rapper e imprenditore americano fa dichiarazioni tanto provocatorie quanto surreali e si comporta in modo talmente schizofrenico che è difficile capire se dietro ci sia o meno una logica.

A rivelare, almeno in parte, quel che non vediamo ci ha pensato una inchiesta di Rolling Stone US che ha reso note le vicende di alcuni ex dipendenti di Yeezy – il marchio di moda del rapper – e raccontato come si lavorava a stretto contatto con West nel periodo in cui l’azienda collaborava con Adidas (una partnership da un miliardo di dollari). Sono emersi racconti inquietanti sul suo modo di approcciarsi alle persone e al mondo.

Il rapper, a quanto pare, amava mostrare immagini esplicite che Kim Kardashian (la sua compagna di allora) gli inviava sul cellulare, oppure utilizzava tecniche di manipolazione per fare paura ai dipendenti e affermare il proprio dominio sul team, oltre a dimostrare una smodata dipendenza dalla pornografia. Tanto che gli ex dipendenti hanno inviato una lettera aperta ad Adidas, nella quale affermano che i dirigenti erano a conoscenza del «comportamento problematico» di West ma «hanno ignorato la questione morale» per mantenere i rapporti con un partner così importante.

Pete Fox, già presidente di Yeezy nel 2016 e unica persona a parlare nell’inchiesta con nome e cognome, ha spiegato che West «voleva il controllo assoluto. Steve Jobs o Elon Musk erano responsabili nei confronti degli azionisti. Kanye possiede al 100% i suoi marchi, quindi può fare quello che vuole e noi siamo lì solo per servirlo».

«Scarpe da scopare». Agosto 2017, West esamina i prototipi delle sue ultime scarpe da ginnastica. I responsabili di Adidas e i membri del suo entourage sono in attesa di un feedback quando, improvvisamente, inizia ad urlare che non sono all’altezza. Secondo il racconto di chi c’era, si avvicina a un’impiegata e abbassa lo sguardo sui suoi piedi, poi fissa la donna e le dice: «Voglio che tu mi faccia delle scarpe che io possa scopare». L’impiegata ha poi chiesto il trasferimento altrove (sempre ad Adidas) e non ha voluto commentare l’accaduto. È solo uno dei tanti episodi controversi emersi dai racconti di decine di ex membri dello staff di Yeezy e Adidas e descritti a Rolling Stone. Ne emerge un ambiente tossico e che avrebbe indotto molti di loro a mollare e a temere per il loro futuro professionale.

Donne nel mirino. Un “incidente” piuttosto frequente, da quanto emerge dalle tante esperienze – nel corso di un decennio – raccontate dagli appartenenti al team, sarebbe accaduto quando West avrebbe usato tecniche di intimidazione con il personale del suo marchio di moda, oltre ad atteggiamenti e frasi provocatorie, sessualizzate e dirette in particolare alle donne. Gli ex membri dello staff di Yeezy e Adidas, oltre a diversi collaboratori, affermano di aver assistito a discorsi pornografici di West durante le riunioni, oltre ad aver visto – sempre mostrati dal rapper – una fotografia e video intimi di Kim Kardashian e i suoi sex tape personali.

Ambiente tossico. Nella lettera che gli ex dipendenti hanno inviato ad Adidas si parla dell’«ambiente tossico e caotico creato da Kanye West» e di «un modello molto malato di comportamento predatorio nei confronti delle donne» che hanno lavorato con lui nell’ambito della partnership Yeezy-Adidas. La lettera, ottenuta in esclusiva da Rolling Stone US, continua: «Negli anni scorsi è esploso contro le donne nella stanza con commenti offensivi e faceva riferimenti sessualmente inquietanti quando si trattava di fornire feedback sul design. Questo tipo di risposta da parte di un brand partner è qualcosa a cui i dipendenti Adidas non dovrebbero essere sottoposti, né la leadership Adidas dovrebbe tollerare». Un portavoce di Adidas, chiamato a commentare questa ricostruzione, ha detto soltanto che la società «non discuterà conversazioni private, dettagli o eventi che portano alla nostra decisione di porre fine alla partnership Adidas-Yeezy, così come rifiutiamo di commentare qualsiasi speculazione correlata». Lo stesso West, che di recente ha smesso di collaborare col suo addetto stampa ed è stato abbandonato come cliente dai suoi avvocati, non si è reso reperibile per chiedergli una risposta alle accuse sollevate.

Dipendenza sessuale. In pubblico, West, ha ha ammesso una «dipendenza totale dalla pornografia» che «ha distrutto la mia famiglia» e al sesso come fonte di ispirazione per il design del suo marchio. Ma in privato, diversi ex membri dello staff di Yeezy e di Adidas si rammaricano di aver accettato che nel team valesse solo una regola, «Kanye è solo Kanye», e di aver sottovalutato quelli che inizialmente consideravano commenti innocui. Ora, però, gli autori della lettera – intitolata “The Truth About Yeezy: A Call to Action for Adidas Leadership” – accusano l’azienda di mancanza di responsabilità e protezione che Adidas non è riuscita a fornire ai dipendenti durante quelli che hanno definito anni di abusi verbali, affermazioni volgari e bullismo.

Porno, porno, porno. È il 2013, West ha appena spostato Yeezy da Nike ad Adidas. Pochi mesi dopo, invita un creativo emergente nella sua casa sulle sulle colline di Hollywood ispirata a Tulum, Messico. Il creativo, entusiasta di una potenziale collaborazione, ricorda che West, pochi minuti dopo essere entrato in soggiorno, lo ha invitato a dare un’occhiata al suo laptop facendogli vedere video porno hardcore: «Mi ha mostrato il video di Francesca Le, una pornostar con un dildo strap-on che si scopa un’altra ragazza nel culo». Altri due creativi, hanno affermato che West aveva mostrato loro dei video porno, inclusi sex tape fatti in casa mentre West era impegnato in attività sessuali con diverse donne. «Ho capito che era una tattica per buttare giù le persone e stabilirne la fedeltà nei suoi confronti».

Giochetti mentali. Gli ex membri dello staff di Yeezy e di Adidas hanno ricordato l’atmosfera creata da West quando elogiava alcuni dipendenti mentre sminuiva quelli che aveva sostenuto pubblicamente solo poche settimane prima, oppure pochi istanti precedenti «usando dei giochi mentali», come li ha definiti un ex membro dello staff. Dopo un disaccordo, ad esempio, West ha fatto sedere sul pavimento una giovane stilista di colore durante un incontro durato ore: «Non meriti di sederti al tavolo», le avrebbe detto. «Non c’è da stupirsi che non volesse nella stanza dirigenti aziendali senior», si legge nella lettera aperta, perché «voleva continuare a usare il suo potere per violarti in modo silenzioso e minacciare il tuo ruolo e la tua esistenza all’interno della squadra».

Milf e creatività a luci rosse. È il 2018 e, secondo un impiegato, West sta facendo un colloquio di lavoro con una candidata. La stilista di calzature sta presentando un portfolio sul suo computer, dall’altra parte del tavolo rispetto al rapper, quando West la interrompe per dare alla designer un consiglio che dà spesso: «Se mai restassi bloccata con la creatività, guarda un porno per 10 minuti». Un altro episodio imbarazzante sarebbe accaduto in Cina. In quel caso, di fronte al team, West avrebbe «tirato fuori un porno tra Milf e avrebbe chiesto: “Vedete questa sensazione? Questa sensazione che provate quando lo guardate? Questo è ciò che voglio che le persone provino quando si mettono le scarpe».

Foto e video intimi di Kim Kardashian. È sempre il 2018, ma a Chicago. Un giovane creativo si presenta dal rapper-imprenditore per un colloquio e, entrando nella stanza, lo trova mentre balla al ritmo della sua musica a tutto volume. Poco dopo il rapper avrebbe tirato fuori  il cellulare esclamando: «Mia moglie mi ha appena mandato questo». Sullo smartphone era presente una foto intima di Kim Kardashian. «È stato un momento molto imbarazzante e non ho reagito». E ancora, un’altra fonte ha spiegato che sempre nel 2018 West avrebbe mostrato un video esplicito di Kardashian ai membri del team creativo di Yeezy. In quell’anno, West non ha presentato una collezione alla settimana della moda di New York, ma si è recato a Las Vegas per lavorare come direttore creativo ai Pornhub Awards. Per l’occasione, ha disegnando un premio ispirato all’erotismo e ha pubblicato il brano I Love It.

Priorità sballate. Una donna, ex membro dello staff, ha detto a Rolling Stone di avere ricevuto un messaggio da West: «Abbiamo bisogno che questa scarpa sia prodotta, perché non faccio che pensare al culo di Kim e a questa scarpa». Una osservazione che ha portato a mettere quel modello come priorità. In pratica è passata dall’essere «dimenticata a diventare il modello più importante».

Le lacrime di un’impiegata. Una reclutatrice di talenti Adidas avrebbe trattenuto a stento le lacrime dopo che West ha urlato così forte al telefono da farsi sentire dagli altri membri del team. Dopo aver riattaccato, West l’ha richiamata per inveirle di nuovo contro. In seguito, «è stata praticamente allontanata dal team» dopo essersi lamentata con il suo manager delle risorse umane.

Pendolari verso casa West. Secondo i racconti degli ex dipendenti, West convinse anche Adidas a spostare gran parte dello showroom a Calabasas di Yeezy nel suo enorme ranch a Cody, Wyoming, e chiese ai circa 90 dipendenti fare i pendolari da Los Angeles o Portland. Al ranch, secondo le testimonianze, faceva richieste implacabili, a volte a persone non qualificate: «Potrebbe chiedere a uno chef di scrivere una canzone e a un architetto di essere il suo assistente personale», ha spiegato uno del suo staff di Cody. Oppure: «Potrebbe chiedere a un produttore di canzoni di progettare una scuola, che il giorno dopo diventi un orfanotrofio e il giorno dopo ancora un aeroporto».

Bodyshaming. Secondo quanto raccontato da un membro dello staff a conoscenza della situazione, West ha spesso rimproverato una dipendente di Cody per questioni estetiche: «È ossessionato dal potere, e ha tutto il potere e i soldi per far tagliare i capelli a qualcuno, per far perdere peso a qualcun altro. Alla stessa persona, può dire cose del tipo: “Cicciona troia”, e poi questa persona dovrà comunque essere costretta a restare per non perdere la sua fonte di guadagno».

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