Mick Jagger e il nuovo album dei Rolling Stones: «Il segreto per far durare un matrimonio è non parlarsi troppo spesso» | Rolling Stone Italia
80 is the new 40

Mick Jagger e il nuovo album dei Rolling Stones: «Il segreto per far durare un matrimonio è non parlarsi troppo spesso»

Siamo stati alla presentazione di ‘Hackney Diamonds’ a Londra con Jimmy Fallon. Uscirà 20 ottobre con ospiti Paul McCartney, Lady Gaga, Stevie Wonder e in un pezzo sia Charlie Watts che Bill Wyman

Mick Jagger e il nuovo album dei Rolling Stones: «Il segreto per far durare un matrimonio è non parlarsi troppo spesso»

I Rolling Stones all'Hackney Empire di Londra

Foto: Dave Hogan

«Il segreto per far durare un matrimonio è non parlarsi troppo spesso», dice Mick Jagger all’Hackney Empire di East London, rispondendo alla domanda di un fan che gli riferisce Jimmy Fallon. Il matrimonio in questione è quello con Keith Richards. Può darsi abbia ragione lui giacché gli Stones sono andati avanti oltre sessant’anni fra alti e bassi, periodi d’attività intensa e lunghe pause. Ora sono arrivati al ventiquattresimo album, Hackney Diamonds. Uscirà il 20 ottobre ed è stato anticipato oggi dal singolo Angry, scritto da Jagger e Richards col produttore del disco Andrew Watt.

Con un pizzico d’enfasi, i Rolling Stones non hanno annunciato solo singolo e album, ma addirittura l’inizio di «una nuova era». Cosa significhi e chi glielo faccia fare a 80 (Jagger), 79 (Richards) e 76 anni d’età (Wood) non l’hanno spiegato, e nemmeno hanno detto se ci sarà un tour. Stimolati in diretta YouTube da Fallon, hanno dato qualche informazione sul disco di fronte a giornalisti, influencer e addetti ai lavori provenienti da mezzo mondo. C’è la dimensione locale e quella globale, il quartiere di Hackney e la presenza della superstar televisiva che sul palco imita Jagger che si alza e divertito reagisce: «Io non parlo così». E insomma, è molto lontana la prima conferenza stampa della band: «Quella volta» ricorda Jagger «vennero due giornalisti, uno del Melody Maker e uno di NME. Gli abbiamo dato una pinta di birra e gli abbiamo detto: ecco, questo è il disco».

Ronnie Wood, Mick Jagger e Keith Richards
alla presentazione di ‘Hackney Diamonds’. Foto: Dave Hogan/Hogan Media/Shutterstock

L’Hackney Empire di Londra, un teatro d’inizio Novecento dove sono passati Charlie Chaplin, Judy Garland e molti altri, è stato scelto perché si trova nel quartiere di Hackney evocato dal titolo dell’album che, spiega Jagger, è un’espressione slang che evoca «una cosa tipo i vetri del parabrezza di un’auto che vanno in frantumi il sabato sera» (Richards dice che avevano pensato a «titoli tipo Hit and Run, Smash and Grab»). Nonostante l’immagine che evoca piccola criminalità e nonostante il titolo del primo singolo sia Angry, non si tratta di un disco rabbioso. «L’idea originale era fare un album a tema rabbia, in cui ogni canzone era incazzata», ha detto il cantante. Ma, come ha aggiunto Richards, «non si può essere incazzati sempre». E così è venuto fuori «un mix di pezzi tirati, canzoni d’amore, ballate, un po’ di country».

«Siamo stati piuttosto pigri», dice Jagger pensando ai 18 anni che separano Hackney Diamonds dall’ultimo disco di inediti A Bigger Bang. «Ma un disco lo fai quando ci credi fortemente». E così i tre si sono dati un programma: iniziare a lavorare all’album a Natale 2022 per poi finirlo per San Valentino. Sono usciti 23 pezzi, finiti a gennaio 2023, mixati a febbraio. «L’abbiamo fatto molto velocemente», ha detto Ron Wood. Del resto, per dirla con Richards, quando un cantante come Jagger dice di voler fare un disco, tu lo fai perché non sai mai quando ricapiterà. «Buono a sapersi», commenta Jagger.

La notizia per gli appassionati è che in una canzone, Live by the Sword, c’è la band d’epoca con Jagger, Richards, Wood, Bill Wyman e Charlie Watts, quest’ultimo in una registrazione del 2019. Watts è presente anche in Mess It Up, negli altri pezzi suona Steve Jordan. «Certo, ora che Charlie se ne è andato è diverso, era il numero quattro, ci manca incredibilmente tanto», ha detto Richards. «Si era raccomandato di prendere Steve Jordan qualora gli fosse successo qualcosa. È stata una progressione naturale».

Nel presentare la tracklist, Keith si è limitato a laconici «lovely riff» e a un «non so di cosa parli» (a proposito di Tell Me Straight). «Quando facciamo un disco non pensiamo alle reazioni dei fan, ma incrociamo le dita». Di sicuro hanno pensato ai feat. È confermato pur non essendo stato annunciato ufficialmente che in Hackney Diamonds sono presenti anche Paul McCartney, Lady Gaga (in Sweet Sounds of Heaven) e Stevie Wonder.

La presentazione finisce con una standing ovation per i tre e con la proiezione del video di Angry in cui Sydney Sweeney (Euphoria, White Lotus, seduta in prima fila all’Empire) gira in auto sul Sunset Strip, mentre dai cartelloni pubblicitari gli Stones di varie epoche prendono vita e cantano e suonano il nuovo singolo. Sono i vecchi Stones che suonano quelli nuovi, sono gli Stones degli ultimi 60 anni che sono dentro la storia degli Stones del 2023. Non è solo una stratagemma narrativo, è anche il segno di una band che ha bene o male passato la vita a fare la stessa cosa, a suonare la stessa musica, fregandosene della necessità di cambiare. In un certo senso, è un inno rock’n’roll al rimanere sé stessi, se quello che sei è così dannatamente figo.